capitolo 5

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Durante il viaggio mi faccio mille domande, soprattutto riguardo la questione di quel signore. Ecco perché, quando siamo andati a salvare Ryan, suo padre se la stava prendendo soprattutto con Monica: perché assomigliava al suo migliore amico... ed ecco perché mio padre preferiva parlare con Julia, lei ha il carattere del suo migliore amico - e anche ex amore... ora sembra che tutto si stia collegando.
Dopo andrò a parlargli, loro devono saperlo. Poi avrò una lunga conversazione con mio padre.
Arrivati a casa, faccio alcune ricerche su di lui, e trovo un sito che parla perfettamente della sparatoria e di lui.
"Ryan, vedi cosa ho trovato!" gli dico, facendogli leggere l'articolo.
"Sparatoria improvvisa nei pressi del quartiere Willoh street 12. Causate 8 scomparse di un presunto rapimento. Tra le vittime c'era anche William Hallow, preside della Heeson University. Dopo 7 anni il caso è stato chiuso, e tutte le persone scomparse sono state date per morte" leggo. Tutto si stava collegando sempre di più. Quell'uomo era il vecchio preside della nostra ex università, è scomparso nella via in cui c'era la casa del padre di Ryan. Tutto questo non può essere una semplice coincidenza.
"Sembra che la questione sia più complessa di quanto pensavamo" dice Ryan concentrato su quello che c'era scritto.
"Se magari quell'uomo... no, lascia perdere, è impossibile" mi blocco.
"Se quell'uomo?" sussurra Ryan.
"E... se fosse ancora vivo?"
"È possibile, perché non dice da nessuna parte che è ufficialmente morto... è solo stato dato per morto, può darsi che sia successo come è accaduto con me" propone Ryan.
Decidiamo di chiamare Monica e Julia per farle venire a casa nostra. Dopo mezz'ora arrivano.
"Qual è il problema?" chiede Monica.
Le spieghiamo tutto, e loro rimangono senza parole.
"Ci state dicendo che se, giochiamo bene le nostre carte, potremmo finalmente trovare nostro padre?" chiede Julia piangendo dalla gioia. Annuisco. Le proponiamo il nostro piano per trovarlo. Accettano di aiutarci e, dopo poco, se ne vanno.
"Sai, Jude, pensavo... e se chiedessimo anche a tuo padre di aiutarci?" propone.
"Non è una cattiva idea. Più tardi andrò da lui" dico, sperando che anche mio padre accetti l'idea di aiutarci. Dopo un po', appena arriviamo a casa dei miei genitori, noto che mio padre si comporta in maniera strana: è molto silenzioso, e non l'ho mai visto così. Chiedere a mia madre:
"Mamma, che cosa succede a papà? Sembra triste"
"Ultimamente sta vivendo la situazione che avevi tu all'università, quel fatto dei sogni... ricordi?" mi risponde anche lei triste, "sta pensando spesso a un suo amico stretto, e anche lui compare nei suoi sogni" aggiunge. Rimango senza parole... mio padre che stava avendo la mia stessa situazione... vorrei aiutarlo.
Matthew's pov;
Vedo Jude e April parlare in disparte. Non so come mai io sia venuto qui... Jude dice che deve parlarmi, ma in questo momento non riesco nemmeno a pensare lucidamente. Stanotte per via di quei cazzo di sogni non sono riuscito a chiudere occhio. Non riesco a pensare ad altro che a William. Ricordo quel giorno come fosse ieri... lui era gasatissimo di andare a vedere le sue figlie. Edward non era molto allegro, ma almeno non si lamentava come faceva sempre. Dopo poco sentimmo un rumore assordante e, preoccupati, andammo a controllare. Non ebbi il tempo di capire cosa stesse succedendo che sentii qualcosa colpirmi, e caddi a terra. Vedevo Edward e William a terra. Ero circondato dal fumo, non riuscivo a capire nulla.
Dopo alcune ore che mi erano sembrati giorni mi risvegliai in una camera d'ospedale insieme ad Edward, e ci venne immediatamente riferita la notizia della scomparsa di William.
Mentre ricordo tutto questo, Jude si avvicina.
"Papà, vorrei parlarti" mi dice, facendomi riprendere.
"Ehm... dimmi pure, figliolo" rispondo strofinandomi gli occhi. Allora mi spiega un piano per trovare William.

Tutto solo un sognoWhere stories live. Discover now