capitolo 4

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Sento uscire dalla bocca di Ryan le parole che ho sempre desiderato sentire  -- "vuoi sposarmi"… non posso crederci… dubito che tutto questo sia reale.
"Allora… una tua risposta?" chiede Ryan, ancora in ginocchio e con l'anello in una mano.
Ryan's pov;
Spero di non aver fatto una cazzata, è calato il silenzio...
"SI!” urla Jude saltandomi addosso e baciandomi. Ricambio il bacio.
"Staremo insieme per sempre, amore..." sussurro tra un bacio e l'altro.
"Sempre, Ryan, sempre..." dice Jude stringendomi forte a sé.
La cerimonia fu meravigliosa e i miei compagni della vecchia squadra di atletica, per l'addio al celibato, decisero addirittura di vestirsi da damigelle per fare una specie di matrimonio ignorante…
Jude's pov;
È il giorno più bello della mia vita. Finalmente starò per sempre con il ragazzo che ho sempre amato, il quale adesso oltre che fidanzato è diventato anche mio marito. La cerimonia era perfetta e, arrivati a casa, decidemmo di concederci un po' di intimità.
Entriamo in casa e iniziamo a baciarci quasi fino a perdere il fiato. Andiamo in camera a spogliarci. Ogni volta che vedo Ryan a petto nudo mi sento il cuore battere senza sosta, per non parlare di quando è completamente nudo… il suo tatto delicato e il suo alito dolce e caldo sul mio corpo sono il tocco di grazia, mentre lo mette dentro, e il suo respiro diventa profondo e affannato, e le sue braccia possenti mi stringono allargandomi le gambe. I miei gemiti diventano sempre più forti.
Ryan's pov;
Sentire Jude gemere in questo modo mi fa eccitare da morire… ha un viso adorabile quando impazzisce dall'eccitazione. Mentre continuo a dare spinte dentro di lui e a godermi i suoi gemiti, decido di fargli provare ulteriore piacere, quindi inizio a toccarglielo, e i gemiti diventano sempre più forti. Mi sento esplodere e, senza rendercene conto, gli vengo dentro. Sento lui urlare e gemere il mio nome mentre continuo a spingere. Lo tiro fuori e, stendendomi, lui si mette davanti a me.
"Credo che ora sia il mio turno di farti godere" sussurra per poi succhiarmelo. Inizio ad ansimare stringendogli i capelli per incitarlo a continuare. Dopo un poaio di round ci addormentiamo entrambi.
La mattina dopo mi risveglio con Jude tra le braccia che mi abbraccia come un koala. Provo a staccarmelo di dosso, ma finisco per alzarmi con lui ancora attaccato – ma non mi dispiace, è adorabile quando è così coccolone… --
Lui si sveglia mentre preparo il caffè.
"Mhh… ma dove cazzo sono...?" chiede, ancora assonnato.
"In cucina… addosso a me. Appena abbiamo finito, ieri sera, ti sei subito addormentato"
"Fai tu… abbiamo iniziato alle 23 e finito alle 2 di notte. Cosa sei, una macchina da guerra?"
"Intanto ti è piaciuto, ricordalo… non vai a lavoro, oggi?” gli chiedo, versando il caffè in una tazzina.
"No, sono troppo stanco… e poi sarei già in ritardo"
Facciamo colazione e, una volta finito, faccio alcune cose al computer nella mia stanza, nel mentre Jude sistema la casa.
Jude's pov;
Finito di sistemare raggiungo Ryan in camera, dove usava il computer.
"Amore, posso farti una domanda?"
"Certo, dimmi pure"
"Tuo padre è sempre stato così?" gli chiedo curioso.
"Cosa intendi?" chiede lui confuso.
"Nel senso, è sempre stato uno psicopatico oppure prima aveva una sanità mentale?"
"Oh, beh, sai… a essere sincero, non ne ho idea. Però so a chi potremmo chiedere" risponde alzandosi.
Al che saliamo in macchina. Sono sempre più confuso, dato che Ryan non mi aveva detto stessimo andando.
Dopo un po’, Ryan si ferma in un grande parcheggio.
"Ryan… perché siamo in un ospedale psichiatrico?" chiedo leggermente preoccupato.
"Sta’ tranquillo" risponde.
Si avvia verso una camera, io lo seguo. Si ferma dopo aver squadrato velocemente i numeri su tutte le porte e ne apre una.
"Oh, ciao Ryan..." dice una donna nella stanza. Non sapevo quanto grande fosse, ma sembrava molto più giovane quasi della mia età.
"Ciao, mamma" dice Ryan entrando nella stanza.
Non ci credo, questa donna sarebbe la madre di Ryan? – pensandoci bene, capisco perché siamo venuti qui… lei può essere una delle poche a conoscere perfettamente il padre di Ryan.
"Andiamo, non essere timido, entra" mi dice Ryan vedendomi bloccato sulla porta.
"Chi è lui?" chiede la madre.
"Mamma, lui è Jude, il mio ragazzo e da poco anche marito" dice Ryan facendomi forzandomi a sedermi accanto a lui. Mi sentivo un po’ in imbarazzo.
"P-piacere signora Rosebearg"
"Chiamami semplicemente Lucy, caro" accenna un sorriso. "e così, alla fine ti sei messo davvero con il figlio di Matthew, eh, Ryan?" ridacchia.
"Scusi, come conosce mio padre?" le chiedo molto confuso.
"Io e tuo padre ci conosciamo da un sacco, e poi lui e mio marito erano migliori amici"
"Forse era meglio se non dicevi l’ultima parte…" dice Ryan ridacchiando e provando a farmi riprendere.
"Comunque, a cose devo questa vostra visita?" chiede.
"S-sa, io e suo figlio siamo curiosi del sapere se suo marito fosse stato sempre psicopatico oppure è successo qualcosa che lo ha fatto diventare così" domando, cercando di mantenere la calma.
"Oh, avrei dovuto aspettare, un giorno, questa domanda" prende delle foto, "beh, lo è diventato, e il motivo è molto semplice."
Ci mostra delle foto di tre ragazzi. Riconosco con facilità primi due, essendo mio padre e il padre di Ryan, ma c'è questo ragazzo al centro con i capelli rossi. Penso che abbia un viso familiare, ma non so perché…
"Vedete questo ragazzo. Lui era il terzo del suo gruppo di amici. Dopo la sua morte, a 24 anni, mio marito è impazzito, soprattutto perché lo ha visto morire davanti ai suoi occhi… anche tuo padre, Jude, lo ha visto morire, ma lui è riuscito a mantenere la calma, anche se è caduto in un grande stato di depressione dopo questo" ci mostra altre foto.
"Ci può dire di più riguardo questo ragazzo?" chiedo sempre più curioso.
"Si chiamava William Hallow. È morto in una sparatoria, ed erano da poco nate le sue due figlie gemelle"
Ascoltando il suo cognome, capisco perché aveva un viso familiare. Quell’uomo era il padre di Monica e Julia.
"Sai, Jude, alle medie lui e tuo padre stavano insieme" dice ridacchando -- dopo dovrò fare una lunga conversazione con mio padre.
"È un peccato che al terzo anno di liceo si siano lasciati, erano una coppia molto carina, quasi come voi. Però se non si fossero lasciati tu non saresti mai nato e non avresti mai fidanzato mio figlio" aggiunge, provando a sdrammatizzare. Sapevo che mio padre fosse bisessuale, ma non sapevo che avesse avuto una relazione con il padre delle mie colleghe.
"Grazie per avercelo detto, mamma" dice Ryan, alzandosi.
"È stato un piacere, signora" saluto, uscendo dalla camera.
Saliamo in macchina e torniamo a casa in totale silenzio.

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