18. I suoi occhi verdi, quelli dell'Adam di Eva

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Il ritorno verso casa è andato meglio di quanto avessi sperato: non ho mai utilizzato Maps, ho sbagliato strada un paio di volte e ho allungato la distanza di solo un miglio. Mi sono presa il mio tempo, non volevo fare le cose di fretta, e ho osservato con calma tutto ciò che mi circondava aiutata dal clima mite, che oggi ha deciso di accompagnare il mio primo, e fallimentare, giorno al campus. Mi sono anche ricordata di inviare la foto a Celeste che, stranamente, ha risposto senza fare troppi errori grammaticali.

Ho impiegato circa venticinque minuti a tornare all'appartamento e, proprio nel momento in cui ho girato il pomello dorato, il messaggio che annunciava l'uscita di casa di Mason ha fatto risuonare il mio cellulare. Ti aspetto, gli ho risposto. Forse sono stata un pochino fredda ma non sono abituata a inviare emoji ogni tre parole per paura che il mio interlocutore fraintenda quello che scrivo.

Un clima lievemente tropicale mi accoglie all'ingresso - forse dovrei chiedere a Megan come si abbassa il termostato del riscaldamento - e, dopo essermi spogliata di giubbotto, zaino e scarpe, mi dirigo verso l'armadietto dei medicinali nella speranza di trovare qualcosa che disinfetti per bene i graffi che ho sulle mani. Ora bruciano e non smettono di pulsare, già gonfi e doloranti.

«Cavolo, Eva, perché hai comprato un disinfettante così aggressivo?» Chiedo, alzando gli occhi al soffitto, dopo che un paio di gocce del liquido entrano in contatto con il dorso della mia mano destra. Stringo i denti, mi mordo il labbro inferiore, e le cospargo entrambe del prodotto insopportabilmente doloroso, trattenendo le decine di imprecazioni che mi ronzano in testa.

Quando non sono più in grado di resistere mi lascio andare a una sfilza di parolacce mentre, con gli arti ben sollevati, mi esibisco in una bizzarra danza anti pianto - sembra quasi che stia cercando di scacciare via uno sciame di mosche - nella speranza che l'aria possa donarmi un po' di sollievo. Dopo qualche minuto di movimento, sembra che la situazione si sia calmata e finalmente posso notare il rossore farsi più chiaro e meno irritato. Non ci sono cerotti, quindi rinuncio alla possibilità di applicarli per proteggere le ferite. Non fare quella che ha il culo pesante, Amelia, valli a comprare se davvero ti servono.

«Che mi importa. Celeste dice sempre che, per guarire al meglio, i tagli devono prendere aria» rispondo, zittendo la mia solita vocina interiore.

Mason ha ritirato il pranzo e ora sta venendo qui, non ci impiegherà più di mezz'ora, così ne approfitto per farmi una doccia rigenerante, facendo molta attenzione a non insaponare troppo le mani. I pantaloni sono ridotti a uno straccio sporco di cemento ed erba, non sono assolutamente presentabili, quindi opto per un'altra tuta e a delle mutande seducenti ma non troppo - dopotutto non so che cosa potrà succedere, meglio essere preparati. L'acqua bollente scioglie i muscoli contratti delle spalle, dolori sparsi per tutto il corpo iniziano a farsi sentire, e con meraviglia noto un livido scuro all'altezza del fianco.

Nei minuti in cui rimango immobile a godere della piacevole sensazione donata dalla doccia, ripenso alle parole che il coglione di questa mattina mi ha rivolto: «Ti stavo aspettando da così tanto tempo».

«Ma che problemi ha la gente? E poi che vuol dire? Chi ti ha mai visto?» Inizio il mio lungo monologo, «Quello che più mi spaventa, oltre al fatto che tutta la vicenda sia abbastanza inquietante, è che il suo sorriso era dannatamente familiare. Solo che non riesco a capire a chi appartiene. Ora che ci penso, mi è sembrato di conoscere anche la sua voce.

Secondo Celeste, se ti addormenti con un quesito in testa o una domanda che ti turba terribilmente, ti sveglierai la mattina dopo con la risposta. A dire la verità non ci ho mai creduto, non ci ho neanche mai provato, però questa potrebbe essere la volta buona in cui posso mettere in pratica le sue stupide ipotesi» continuo imperterrita a parlare con il muro.

ANNI LUCE DI DISTANZAWhere stories live. Discover now