I due ragazzi avevano scoperto di abitare abbastanza vicino, quindi facevano la strada insieme dal primo giorno di scuola.
<<Va bene!>> esclamò il biondino, sorridendo.

<<Senti, Atsushi-kun, tu hai una fidanzata?>> domandò Naomi all'improvviso.
Il grigio arrossí e, per poco, non si strozzò con il suo pranzo.

<<No e non penso neanche di volerla.>> rispose, dopo essersi ripreso.
<<Allora vuoi il fidanzato?>> chiese ancora lei.
Atsushi non rispose: era troppo in imbarazzo per farlo.

<<Naomi!>> la richiamò suo fratello, che ricevette un'occhiataccia da parte della corvina.
<<Non ho detto nulla di male.>> borbottò lei.

Terminate le lezioni pomeridiane, Atsushi sistemò le sue cose nello zaino, si alzò, salutò i suoi amici e, poi, si diresse verso l'aula del consiglio studentesco.

Una volta arrivato, aprí la porta e si trovò davanti l'ultima persona che avrebbe sperato e pensato di incontrare.

<<Akutagawa?>> domandò lui, un poco intimorito.
Il corvino stava già passando una scopa per terra e, appena sentí la sua voce, lo guardò.

Dalla sua espressione corrucciata non traspariva nessuna emozione.
Sembrava solamente perennemente arrabbiato.

<<Come fai a sapere come mi chiamo?>> gli domandò sospettoso.
<<Tanizaki-san, un mio amico, che è anche un tuo compagno di classe mi ha detto il tuo nome.>> spiegò Atsushi, balbettando un po' per l'imbarazzo e l'agitazione.

<<Tanizaki? Non ricordo di avere un compagno che si chiama così.>> disse solo Akutagawa, continuando a spazzare il pavimento.

"Forse perché non parli con nessuno?" pensó il grigio sospirando.
Guardò un attimo il suo senpai esitante.

Non sapeva cosa fare.
Doveva rimanere lì rischiando la vita con Akutagawa o sarebbe stato meglio darsela a gambe?

A fermare il suo flusso di pensieri fu una mano che si appoggiò sulla sua spalla.
Si trattava di Kunikida.

<<Eccoti qui. Atsushi, lui è Akutagawa Ryunosuke. Akutagawa, lui è Nakajima Atsushi.>> disse, presentandoli.

I due si guardarono un attimo e, poi, annuirono.
<<Ragazzi, vi dispiacerebbe iniziare senza di me? Il preside Fukuzawa vuole parlarmi. Tanto vedo che Akutagawa ha già iniziato.>> chiese il biondo, lasciando andare la spalla di Atsushi e facendogli cenno di entrare nella stanza.

<<Va bene, Kunikida-senpai.>> rispose il grigio, entrando.
Il presidente, allora, annuì e iniziò a camminare per i corridoi.

Atsushi, invece, guardò Akutagawa.
Doveva parlargli?
Forse sarebbe stato meglio presentarsi di sua spontanea volontà, ma non ci riusciva.

Sentiva la gola secca e le gambe molli.
Era spaventato da quel ragazzo.

"Dai Atsushi, non morde mica...speriamo." si disse, cercando di farsi forza.

Alla fine, riuscì a muoversi e, in religioso silenzio, iniziò a sistemare alcuni libri e quadernoni negli scaffali.

Dopo un po' di tempo, si accorse che forse doveva dire qualcosa.
Il silenzio stava diventando troppo opprimente.

<<Perché hai deciso di venire ad aiutare Kunikida-senpai?>> domandò Atsushi, guardando il corvino.

<<Me l'ha chiesto Dazai-san.>> rispose Akutagawa, scrutandolo con la coda dell'occhio.
<<Dazai-san? Oh, intendi il ragazzo castano che il primo giorno litigava con Chuuya-senpai?>> chiese il grigio, cercando di intavolare un discorso.

La tigre bianca e il drago nero - Shin Soukoku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora