Was it all a dream? || Dio Brando

capitolo 9 - un nuovo inizio

Aprii leggermente gli occhi.
Non capivo dove fossi. Faceva veramente caldo.
Dopo qualche minuto capii che ero in fondo all'acqua in una vasca da bagno molto grande.
Mi alzai e quel luogo non era familiare, non ci ero mai stata.
Era una stanza completamente vuota, con solo un tavolino con un foglio sopra.
Addosso non ero nuda, avevo un costume, e pure molto bello.
Uscii dalla vasca e andai verso il tavolino, per vedere cosa ci fosse scritto sul foglio.
"Appena ti sei ripresa sali al piano di sù ed entra nella porta che trovi subito davanti le scale. Ti ho messo i tuoi vestiti lí, però fà molto caldo, quindi decidi tu se metterli."
Faceva caldissimo ma non ci tenevo ad andare in giro in un posto che non conoscevo con degli sconosciuti dentro in costume.
Mi vestii e mi diressi verso dove diceva la lettera.
Arrivata davanti quella porta presi coraggio e bussai.
"Prego, entra"
Mi bloccai. Non riuscivo a credere a quello che avevo sentito. Era lui? Era seriamente lui? Quella voce da quando cavolo di tempo che non la sentivo...
Quindi... c'erano due opzioni:
• Era il momento di quando Jonathan e gli altri stavano venendo da Dio per sconfiggerlo e lui era nel castello.
• Era semplicemente nella parte 3 e i crusaders stavano facendo quel lungo viaggio.
Entrai e riconobbi la stanza.
Era la seconda opzione.

Dio era seduto su una poltrona che mi dava le spalle, ma appena entrai si girò. Ero felice ma allo stesso tempo arrabbiata di rivederlo.

DIO'S POV

"Adele, ci si rivede."
"Wow, quanto sono felice di rivedere quella tua faccia di cazzo." dissi con tono annoiato.
"Calma, ho delle spegazioni a tutto."
"Vai, spara le cazzate."
"Quel giorno ero semplicemente arrabbiato con te perchè pensavo mi avessi tradito. Quando mi hai dato spiegazioni non ti avevo nemmeno sbagliata, e so che ho sbagliato. Il tuo carissimo amico Jonathan a cui tenevi molto è morto. È rimasta solo una cosa di lui: il-" mi interruppe.
"Corpo. Quello che hai tu ora al posto del tuo."
"Come fai a saperlo?"
"Non ti importa. Non cambierà nulla se te lo dico o no."
"Comunque, sono passati 100 anni da quel giorno. Un po' di tempo fa mi ero ricordato di te e ti sono andata a prendere nello stesso punto in cui ti avevo lasciata quel giorno, e ti ho portata qui. Faceva cosí caldo perchè avevo acceso dei riscaldamenti, per scongelarti più velocemente. Comunque, se hai caldo tutt'ora, non sei obbligata a indossare quei vestiti.
"Pure se ci fossero 50 gradi e stessi con un tipo come te resterei vestita, quindi no grazie."
"Ti ricordo che quel costume che avevi quando ti sei risvegliata te l'ho messo io.
Arrossí completamente.
Era bellissima quando arrossiva.
"Quindi questo significa che..."
"Era un bel panorama. Complimenti a tua madre."
Risi.
"PERVERTITO DI MERDA QUESTA NON TE LA PERDONO MANCO MORTA."
Si avvicinò a me e mi iniziò a picchiare con dei mini colpetti da niente.
"Non soffro il solletico. È inutile."
Smise di picchiarmi, mi diede un calcio nelle parti basse e si allontanò.
"Aia Adele!"
"Forse un po' lo soffri il solletico."
Non era cambiata per niente. Ricordavo che si comportava cosí con tutte le persone che le davano fastidio.
"Hey, Ade, io mica ti odio. Quel giorno ero arrabbiato e basta. Infatti me ne sono pentito molto. In effetti mi avevi solo chiesto di non contibuire, mi sarei dovuto mettere nei tuoi panni. Ti chiedo scusa..."
Rimase qualche secondo a pensarci su
"Ci devo pensare."
Maledizione.
Mi alzai dalla poltrona e aprii un cassetto.
"Che stai facendo ora?"
"È arrivato il tuo turno."
Presi l'arco e la freccia, misi quest'ultima nell'arco e la puntai verso di lei.
Mi stupii perchè non stava reagendo, pensai che forse li conoscesse già, però mi pareva strano perchè erano sono sempre stati in possesso di Enya.
Lasciai la presa dalla freccia nell'arco, la colpii e svenne.
Mi avvicinai a lei per prenderla ma mi incantai a guardarla.
Era stupenda. Era perfetta. Ero stato veramente uno stupido a congelarla quel giorno. Avrei dovuto aspettare un po' per riconquistare la sua fiducia.