Un amore impossibile

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Dopo alcuni minuti arrivammo. Mencìa scese dalla macchina venendomi ad aprire lo sportello e sganciandomi la cintura e sussultai per la sua azione, boccheggiando non appena mi ricordai cosa mi aveva detto, le lacrime minacciavano un'altra volta d'uscire, ma non potevo dargliela vinta anche se sapevo che non avrei resistito sotto al suo sguardo. "Va' da lei, Macarena" disse guardandomi seria facendomi cenno di andare, ma io mi rifiutai indossando la cintura nuovamente, abbassai lo sguardo facendo dei respiri profondi, perché mi faceva quel maledetto effetto? 
"Macarena Ferreiro ti ordino di scendere" disse afferrandomi per i polsi, ma ero troppo forte per lei e non riuscì a portarmi fuori, così sbuffò alzando gli occhi al cielo. "Se non ci vai, la perderai per sempre" disse arricciando le labbra ed io spalancai gli occhi alla sua affermazione, sentivo il mio battito cardiaco accelerare che quasi non riuscivo a respirare, stavo avendo uno dei miei attacchi d'ansia?

Decisi di scendere lentamente dalla macchina, accendendomi nervosamente una sigaretta mentre Mencìa chiuse lo sportello soddisfatta. "Ti vengo a prendere tra un'ora, vedi di allungare il tempo" disse guardandomi seria ed io annui scocciata, buttando fuori il fumo spargendolo nell'aria.
La mia amica partì regalandomi un sorriso a 32 denti ed io volevo ricambiare, ma con una rabbia disumana addosso ricevette solo un piccolo sorriso.
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Finita la sigaretta mi avviai verso la casa di Zulema, ma l'avevo già persa e questo mi rendeva terribilmente triste, perché io avevo bisogno di lei, avevo bisogno della mia figlia di puttana e niente e nessuno avrebbe potuto portarmela via, né ora né mai. Dopo un respiro profondo bussai e le lacrime minacciavano di uscire, non avevo più quel cazzo di autocontrollo, con lei, più di prima, mi sentivo debole, incapace di agire. Aprì la porta e appena mi vide boccheggiò dalla sorpresa, e senza pensarci due volte seguii il mio cuore avvolgendola nelle mie braccia, cercando disperatamente le sue labbra e tutte e due ci aggiungemmo la lingua, facendo fare il lavoro ad esse.
Appena Zulema mi prese in braccio gemetti nella sua bocca, continuando a far scontrare le nostre lingue e chiuse la porta sbattendomici contro, stringendo le cosce possessivamente facendomi uscire un gemito di piacere.

Mi portò nella sua camera, mi mancava il suo letto, il suo maledetto profumo e il suo fottuto sapore che mi portava fuori di testa.
Iniziò a scendere con i baci facendomi ansimare il suo nome, era puro piacere con lei e non volevo staccarmi dalle sue braccia."Zulema" ansimai per l'ennesima volta sulle sue labbra mentre era dentro di me, mi guardava e il suo sguardo mi mandava in tilt, come il suo tocco magico, che mi tranquillizzava talmente tanto che non sapevo come liberarmene. Zulema era una persona unica, solo lei mi faceva sentire bene ed io ero una persona abbastanza complicata, lo ammetto, ma lei riusciva a capirmi solo con il mio silenzio e pensavo fosse impossibile, fino a quando non riuscii a farlo anche io, e avevo capito che la regina araba non era altro che una donna con mille sofferenze piantate alle spalle, e alcune non le aveva ancora affrontate, o forse non ne aveva il coraggio.

Sentii la donna tra le mie gambe ridacchiare non appena le regalai un urlo per aver raggiunto l'orgasmo e l'afferrai per i capelli facendola sussultare, la guardai dritta negli occhi sorridendole e subito dopo la baciai, anche se ero rimasta senza fiato per colpa sua.

Levai la sua maglia e con lo sguardo mi soffermai per qualche istante, sul suo intimo di pizzo rosso che sganciai lasciandomi un bel vedere. Leccai e morsi delicatamente il suo seno facendola gemere leggermente, all'improvviso scambiai le posizioni facendo ricadere i miei lunghi capelli sul suo perfetto viso, facendola sorridere per il solletico provocato da essi, era bellissima; mi abbassai e la baciai passionalmente e con la mano scesi fino all'elastico delle sue mutande, anch'esse di pizzo rosso trasparente, era magnifica questa donna e anche piena di sorprese..

Scesi, infilandomi tra le sue gambe con il suo sguardo che bruciava su di me e notai tanto desiderio, non vedevo l'ora di rifarla mia.
Vidi Zulema morsicarsi il labbro guardandomi appena iniziai a darle baci sulle cosce arrivando al ventre e da lì andai davanti alla sua parte intima alla quale mi avvicinai lasciando fare il lavoro alla mia lingua, volevo sentire il suo sapore di nuovo, mi mancava disperatamente.

Continuai a toccare i suoi punti sensibile, affondandole mie unghie sulle sue cosce per bloccare ogni movimento per facilitarmi il lavoro, i suoi gemiti riempivano la stanza, dandomi un piacere immenso, era solo mia. Raggiunse l'orgasmo e mi rialzai leccandomi le labbra per assorbire il suo sapore così buono e andai davanti a lei dandole un lungo bacio con la collaborazione delle nostre lingue, che si trasmettevano ogni tipo di emozione. Dopo alcuni minuti mi staccai andando al suo fianco ancora con il fiatone, appoggiandomi sul gomito per guardarla meglio, lei fece lo stesso e iniziò ad accarezzarmi i capelli avvicinandosi al mio corpo, provocandomi brividi sulla schiena; mi afferrò per il fianco e mi avvicinò a lei rubandomi un bacio che, ovviamente, ricambiai senza esitare.

Finimmo una tra le braccia dell'altra facendo combaciare i nostri corpi nudi, mentre Zulema mi regalava dei baci dolci sul collo, accarezzandomi i capelli, io la stringevo a me con la paura che se ne andasse, come ha sempre fatto. "Sono qui" sussurrò al mio orecchio provocandomi dei brividi che percorrevano lungo il mio corpo; mi girai verso di lei, che ancora mi abbracciava, gli occhi mi diventarono subito lucidi e non riuscii a trattenermi: una lacrima rigò il mio viso ed iniziai a singhiozzare, come se fosse una novità, odiavo quello che mi faceva Zulema, mi portava via ogni briciolo di autocontrollo, invece lei lo riprendeva a sé come se niente fosse. "Come faccio a sapere che sei qui? Vuoi prendere le distanze cazzo!" bisbigliai esclamando a denti stretti, asciugandomi la lacrima velocemente con il palmo della mia mano, Zulema continuava a guardarmi con espressione dispiaciuta "Scusami bionda" disse baciandomi passionalmente, io volevo staccarmi ma mi era impossibile viste le mie posizioni.

My professorWhere stories live. Discover now