Bugie

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3 mesi dopo

Dopo quella conversazione Zulema non mi calcolava di striscio, mi aveva tolto nuovamente il follow su instagram e non c'era possibilità di contattarla o parlarle, perché ogni volta che provavo a farlo, qualcosa o qualcuno era sempre a rompere le palle.

"Mi spieghi cos'hai?" mi chiese Mencìa, dopo alcuni minuti di cammino

"Niente" risposi seguendo con lo sguardo i miei piedi, che andavano uno indietro e uno avanti, seguendo un ritmo continuo senza fermarsi, se non a mio ordine e forse è così che funziona la vita: non c'è una vita scritta su pietra, tanto meno la mia, potevo decidere se far accadere le cose, quindi potevo far uscire dalla mia vita Zulema una volta per tutte, perché era un veleno che scorreva nelle mie vene ogni giorno, e ogni giorno mi uccideva sempre di più.

"Non dirmi cazzate Maca, mi accorgo se c'è qualcosa che non va e con te è molto evidente." rispose Mencìa afferrando il mio polso, per farmi voltare vero la sua direzione, dato che continuavo a camminare senza ascoltarla.

"Da quanto siamo amiche?" chiese guardandomi seria negli occhi. Scossi la testa distogliendo lo sguardo dalla mia amica e alzai gli occhi al cielo sbuffando non appena mi ricordai delle parole di Zulema, non potevo sopportare l'idea di allontanarmi da lei, né ora né mai. Non avevo il diritto di raccontarle di Zulema, che mi stava uccidendo minuto per minuto, tanto meno quello che era successo tra noi, perché non doveva saperlo nessuno. "Macarena" mi richiamò, così ricongiunsi gli sguardi cercando di trattenere le lacrime, Zulema era una cazzo di bomba ad orologeria e non potevo permetterle di farla esplodere, dovevo prenderla per il verso giusto ed ero certa di poterla rendere felice. "Un anno" risposi alla sua domanda guardandola seria e lei annuì sorridendo "Dimmi cos'hai" mi impose Mencìa abbracciandomi subito dopo e per i primi secondi non ricambiai per la sorpresa, poi la strinsi tra le mie braccia, non mi aveva mai delusa ed era davvero un'ottima amica, ma questo non mi portava a voler dire ciò che mi stava succedendo "La mia famiglia non fa altro che controllare la mia vita, vorrei solo un po' più di libertà, capisci?" decisi di tirar fuori quello che sembrava più convincente e infatti Mencìa prese la palla al volo, riabbracciandomi nuovamente e per consolarmi mi portò ad un centro commerciale, offrendo lei tutto quello che avrei voluto. 

La sera tardi tornai a casa, dopo aver accompagnato Mencìa, e una macchina, quella macchina era parcheggiata fuori dal cancello, ma feci finta di niente e misi la mia auto nel nostro parcheggio privato. Nel mentre tutti i pensieri negativi attraversarono la mia mente, facendomi alterare il sistema nervoso, infatti scesi furiosa dall'auto, andando verso la bmw e aprii lo sportello dalla parte del passeggero. Non guardai neanche con la coda dell'occhio Zulema, mi misi la cintura tenendo lo sguardo fisso sulla strada, mentre inspiravo il suo profumo, mi era mancato terribilmente e non potei fare a meno di mordermi il labbro "Beh.. Ciao" disse, la sua voce era tutto quello di cui avevo bisogno e non mi sarei mai stancata di sentirla parlare, avevo nuovamente iniettato il veleno nelle mie vene, da sola.

Mi voltai verso di lei e la trucidai con lo sguardo "Portami in un posto tranquillo" imposi alla donna accanto a me e lei obbedì mettendo in moto la macchina, partendo il più veloce possibile.

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