capitolo 8 <3

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no ti prego.
non farlo, non-
quella mano che un attimo prima stava stringendo il mio collo ora stava bloccando la mia bocca.
non riuscivo a respirare.
mi mancava l'aria.
quella cinghia della cintura che mi arrivava violentamente sul corpo. i segni. le lacrime. l'essere ignorata e usata.
quell'uomo era il male.
quell'uomo era mio padre.
come può un padre fare questo a sua figlia?
come può non pensare alle conseguenze della mia vita?
come ha potuto farmi questo?
quello stanzino infondo al corridoio, dimenticato. mettevamo le cianfrusaglie. lì mi portava. non entro li dentro da quando se n'è andato.
quelle urla che non sono servite a nulla.
"se lo dici a qualcuno faccio di peggio." mi diceva.
non l'ho mai detto a nessuno. nessuno. mai.
il terrore nei miei occhi ogni volta che vedevo quell'uomo passare. era inconcepibile. la paura di essere di nuovo usata, violentata,ignorata.
quell'uomo era il diavolo.

****
sentii un rumore dalla finestra. e chi era adesso?
andai a vedere.. HARDIN?
t/n: oddio che colpo hardin.
hardin: sisi.
t/n: scusami se non mi sono fatta sentire è che ho avuto da fa-
hardin: t/n non sono nato ieri, se non vuoi avere a che fare con me io lascio perdere.
lasciare perdere? cosa mi sono persa? cosa intendeva dire?
t/n: no davvero, ho avuto molto da fare, possiamo fare qualche altra volta, se vuoi.
hardin: ah.. e perché non me lo hai detto prima?
t/n: non era programmato, scusami
hardin: no vabbè.. comunque ti va di venire ad una festa domani sera?
t/n: una festa? domani sera?..ehm-si..okey vabene..
hardin: apposto, questo è l'indirizzo.
t/n: oh,okey.. allora a domani..ti accompagno alla porta.
hardin: no vabbè faccio dalla finestra,ciao t/n.
t/n: uhm ciao?
ma..breve ma intenso.
okey ora domani dovrò andare ad una festa.
un po' mi dispiace di aver dato "buca" hardin, ma letteralmente mi ero addormentata..
MI SONO ADDORMENTATA DI FIANCO A JAVON WALTON CRISTO OH MI ERO SCORDATA.

?: E TU QUANDO SEI TORNATA?
era mia madre, sull'orlo della porta. aveva una faccia non tanto felice.
t/n: ehmm, da poco. scusami se non ti ho risposta. ma non potevo usare il cellulare in quel momento.
mamma t/n: mhhh sisi okok che stai facendo vicino alla finestra?
t/n: oh? no nulla l'ho chiusa, fa abbastanza freddo questa sera.
mamma t/n: uhm vabenee..hai fame?
t/n: nono non preoccuparti.
mamma t/n: okey okey, io vado di sotto.
t/n: vabene.
se ne andò, lasciando la porta aperta. come al solito. andai a chiuderla abbastanza scocciata e sentii nuovamente un rumore dalla finestra.
e adesso chi er- BIANCA?
ma nessuno sa usare la porta di sotto?
bianca stava colpendo al vetro della finestra, visto che l'avevo chiusa.
bianca: APRIMI DEMENTE.
t/n: MA ESISTE UNA BELLISSIMA PORTA DI SOTTO.
bianca: OH ZITTA. DOVE STRA MINCHIA SEI STATA E PERCHÉ CAZZO NON MI HAI RISPOSTA?
t/n: ehhhhhhhh lunga storia.
bianca: che ora racconti.
t/n: javon mi ha portata al mare... e ci siamo addormentati ed ho fatto tardi. non sono uscita con hardin.. però-
bianca: COME NON SEI USCITA CON HARDIN? IL MIO PIANO ERA CHIARO E TONDO. DUE ORE CON JAVON E DUE ORE CON HARDIN. MA È MAI POSSIBILE CHE NON SAI FARE NULL-
t/n: MA CI SENTI. MI SONO LETTERALMENTE ADDORMENTATA. MI SONO ADDORMENTATA VICINO A JAVON WALTON CAZZO.
bianca: SI M-COSA??? ASPETTA MA QUESTO NON LO HAI DETTO.
t/n: MA SI CHE LHO DETTO PAUAHAHAH.
bianca: NO, PERÒ VABBE RACCONTAMI TUTTO.
t/n: mahh nada ci siamo conosciuti un po' meglio.
bianca: e basta?
t/n: ehm si?
bianca: mhhh.
t/n: cosa?
bianca: non ti sembra strano?
t/n: in che senso?
bianca: andiamo all'evento, quando torniamo troviamo javon come vicino, ed è uscito con te.
t/n: che ce lo siamo trovato come vicino si è al quanto strano..
bianca: anche che è subito voluto uscire con te... è strano, vabbè tu vai con calma.. cioè non ti fidare subito..ho una sensazione strana, boh..
t/n: mhh oddio non so.. però mi fa provare una sensazione stranissima, cioè è il primo ragazzo che me la fa provare..
bianca: e grazie al cazzo. È JAVON WALTON.
t/n: HAHAAHHAHAHA effettivamente.
bianca: ma alla fine con hardin? cioè che cazzo hai fatto?
t/n: te l'ho detto non sono più uscita, però prima che venissi tu è venuto qui.
bianca: EH?
t/n: si, ha tipo detto che se non volevo avere a che fare con lui lasciava perdere, non ho capito.
bianca: okey gli piaci.
t/n: ma no..non credo.
bianca: ma si, è palese. comunque e poi?
t/n: ha detto se volevo andare ad una festa domani sera.
bianca: MA CHI CAZZO FA UNA FESTA IL LUNEDI SERA.
t/n: ma esatto.
bianca: vabbè tu ci vai?
t/n: si, mi dispiace avergli dato buca oggi.
bianca: ma quindi ti piace?
t/n: MAH NO, è un amico.
bianca: mhh sisi okok.
t/n: vuoi venire anche tu alla festa?
bianca: mhhhh.
t/n: ti prego.
bianca: vabeneee.
t/n: TI AMO.
bianca: però rimango a dormire qua, non ho voglia di andare a casa.
t/n: ma stai di fronte.
bianca: zitta.
ODDIO GUARDA.
bianca con il dito indicò la finestra.
oh merda. si vedeva la finestra della camera di javon. si stava cambiando. le abbassai subito il dito. non sia mai che ci vedesse.
bianca: PUOI VEDERE TUTTO QUELLO CHE FA JAVON NELLA SUA STANZA. TI RENDI CONTO.
t/n: e ti rendi conto che può fare lo stesso anche lui?
bianca: oh cazzo.
t/n: oddio si sta allenando.
bianca: minchia ci vuole coraggio per allenarsi a quest'ora.
t/n: HAHAHAHAHAH.
bianca si alzò dal letto e andò verso la finestra e chiamò javon. MA QUANDO UNA PERSONA È MALATA DI MENTE, È MALATA. NON CI PUOI FARE NULLA.
bianca: JAVONNNNN UEEEEE.
javon si è preso un colpo, stavo ridendo sotto i baffi. poi si alzò e aprì la finestra.
javon: mi hai fatto spaventare.
bianca: HAHAHAH ma è mai possibile che ti alleni a quest'ora?
javon: e come li faccio questi muscoli?
SI ALZÒ LA MAGLIA. UMAMM E CHE VE LO DICO A FARE.
si poteva notare la mia faccia al quanto rossa e bianca si mise a ridere.
javon: oh t/n ora siamo pure vicini di finestra non sei felice?
t/n: hahaha e come.
javon: vabbè io vado i muscoli mi stanno aspettando.
bianca: sisi bonanott.
bianca chiuse la finestra e si mise a ridere.
bianca: dovevi vedere la tua faccia HAHAHAHA
t/n: sisi molto divertente. ora dormiamo che domani dobbiamo andare a scuola.
bianca: nooo è presto guardiamoci qualcosa.
t/n: mhhh cosa?
bianca: boh outer banks.
inutile dire che ci addormentammo dopo nemmeno 10 minuti.

nato tutto da un gioco di sguardi. Where stories live. Discover now