17 - Verità che fa male

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Chiudo alle mie spalle la porta e sospiro fragorosamente perché mi sono tolta un peso, dovevo farlo, lo sapevo già da tempo. Spero di non aver destato sospetti, ma Veronica mi è sembrata molto tranquilla a riguardo.
Le ho chiesto, per quanto possibile, di non assegnarmi più passi a due - per quelli della Celentano valuteremo, dato che sembra essersi calmata ultimamente con i compiti - perché voglio concentrarmi su me stessa e sul migliorare il mio modo di ballare.

L'ho vista molto contenta di questa dichiarazione, spero di averle trasmesso l'impegno che ci sto mettendo e che voglio ancora continuare a metterci, soprattutto su me stessa.
Una parte di me si è un po' spezzata quando ho pronunciato quelle parole, ma so che per il bene mio e di tutti è meglio così.
Devo fare il mio percorso qua dentro, e al serale dovrò andarci con le mie forze, e pensare solo a me, per quanto possa essere difficile.

Mi stringo nelle maniche del cappotto e tiro su anche il cappuccio per fare il tragitto tra gli studi e la casetta.

Poco dopo Maria richiama tutti i ballerini in gradinata perché è il momento della gara di ballo settimanale, improvvisazione su dei pezzi scelti da noi, "chi prima arriva meglio alloggia" nel senso che non possiamo scegliere in più persone lo stesso brano e quindi chi si accaparra quello migliore per primo, se lo tiene.
Trenta minuti per prepararlo.
Non sono molto fortunata in queste cose. Ma spero bene.

Carola e Cristiano si accaparrano subito i primi due brani più lenti e sulla scia classica e neoclassica.
Dario sceglie una canzone di Ultimo, che speravo sinceramente non toccasse a me ad esclusione perché non mi piace come artista.
Rimaniamo io e Christian. Cioè, anche Mattia in realtà, ma ancora non può ballare per via del piede, prossima settimana devono dargli il verdetto finale e assistere a tutto ciò senza poter far nulla per lui è frustrante.

Riascoltiamo le ultime due canzoni, una è Sweater Weather - canzone che amo alla follia e per cui impazzirei se potessi ballarci sopra - oppure una che non conosco, quasi totalmente instrumental, con vibes molto contemporanee e molto meno stimolante di sicuro.
Io e il moro ci guardiamo e vedo già nei suoi occhi la sicurezza di beccarsi l'ultima scelta, come sempre ultimamente - penso abbia visto che stavo evidentemente ballando quando è partita Sweater Weather - e prima che io possa ancora pensarlo dico "io scelgo l'ultima, quella senza testo o quasi".
Lo vedo rimanere spiazzato per qualche secondo.
So che mi pentirò di questa scelta ma i suoi occhi a volte mi fanno essere dannatamente impulsiva. Proprio come adesso.

"No, Maria, aspetta" esclama Chri.
"No, Maria, ho scelto" lo correggo , perentoria.
"Volevi palesemente l'altra" ribatte storcendo la testa e gesticolando compulsivamente con la mano come per indicarmi di dire la verità.
"Voglio quella che ho scelto, Christian, andiamo a provare che abbiamo già poco tempo" rispondo cercando di apparire il più sincera possibile e non troppo nervosa per la scelta di merda che ho appena fatto.
"Per una volta che non ti capita la scelta per esclusione ti lamenti, Chri?" si aggiunge Maria alla nostra "discussione".
"No è che.." abbassa gli occhi e si rigira i pollici "vabbè lascia stare."

Mi alzo e non lo aspetto nemmeno, dirigendomi a provare la coreografia che spero possa venire al meglio per il tempo che ho a disposizione.

Veniamo chiamati casualmente da Maria, e preferisco questa modalità a quella in cui ci offrivamo volontari perché ho sempre avuto un problema con questa cosa, anche a scuola facevo fatica ma alla fine lo facevo sempre - anche se cercavo di non andare mai troppo tra i primi né proprio tra gli ultimi.

Mentre scendo le scale noto che il giudice di questa sfida è Stefano De Martino e tra me e me penso "non c'era proprio nessuno disponibile allora" ma sorrido e lo saluto chiedendo anche come stia.

Cerco di inventarmi qualcosa sul perché io abbia scelto la canzone, perché mi sembra brutto dire che l'ho fatto praticamente perché mi toccava e non volevo ammettere in tv di averlo fatto per lasciare l'altra canzone a Chri.

Cerco di svuotare la mente mentre attendo che parta la base, ma sento piano piano l'oscurità dell'ansia incombere su di me, provo a sfuggirle ma sento già che nell'eseguire i passi non sono io. Non sono la solita me che esce quando balla, sono una versione goffa, stupida e imprecisa.
Appena finisce la musica mi dileguo senza parlare troppo con Stefano, e mi dirigo ad aspettare l'esito.
Questa volta mi siedo tra Crik e Crok e li prendo entrambi per mano.

"Camilla, ansia?" mi prende in giro Maria.
"Sì, penso di essere ultima o penultima" la voce mi trema.
"Da quale posto partiamo?" chiede subito dopo.
Ci guardiamo tutti.
"Nel mezzo" interviene Cristiano e annuiamo.
Vedo apparire i nomi di Cristiano, Serena, Dario primo e Carola seconda. Manchiamo noi tre.

Quando appare nell'ultima slot colorata di azzurro il nome di Mattia io e Christian ci guardiamo con la delusione dipinta in viso.
Subito dopo appaiono i nostri due nomi scritti in rosso.
Rimango seduta con la testa appoggiata sulle ginocchia, a fissare il vuoto e riflettere su quanto io sia fottutamente cretina.
Carola e Serena hanno provato invano a coccolarmi un po' ma mi sono auto isolata.
Mattia invece è corso dietro a Christian in camera loro, il bergamasco prima di andarsene mi ha anche biascicato qualche scusa e sussurrato un "ti voglio bene" ma non gli ho dato troppa importanza.

In un secondo sono in piedi e mi muovo verso la stanza arancione.
"Alex?" faccio capolino dalla porta sperando di trovarlo là. E c'è, abbracciato a Cosmary sul letto.
"Scusate, torno più tardi" asciugo prontamente la lacrima solitaria che è riuscita a sfuggire al mio controllo, alla coda dell'occhio sinistro.
"Milla aspetta" sento gridare alle mie spalle. "Ci sono" si sistema la felpa oversize addosso.
"Andiamo in cortile? Anche se iberniamo?" Suggerisce prendendo il suo giubbotto in mano e facendomi strada.



***


"Posso essere totalmente franco con te?" interrompe la quiete creatasi dopo il mio sfogo riguardante l'essere un'ottusa, che si sta rovinando con le sue stesse mani, che non sa più gestire la propria ansia, che si fa sopraffare dalle emozioni e dalle situazioni e che finirà per deludere tutti.
Deglutisco rumorosamente "Devi" mormoro.
"Smetti di proteggere Christian. Non ne ha bisogno e se continui non farai altro che portarti ad un'autodistruzione." le sue parole mi arrivano dritte addosso, come uno schiaffo, come il freddo qua fuori che mi fa pizzicare le guance.
Rimango così piccola ed inerme, a riflettere su queste poche parole ma di impatto gigantesco.

"Non proteggo Christian" inizio a piangere sommessamente  "Lo faccio?" cerco conferma nei suoi occhi mentre cerco di riprendere fiato nel mio pianto, sto singhiozzando.
Mi poggia una mano sulla schiena e penso sia uno dei pochi momenti in cui mi concede un contatto fisico da quando lo conosco.

"Fin troppo, Cami" con faccia rassegnata pronuncia queste parole e si appoggia allo schienale della panchina.
Mi copro la faccia con le mani e continuo a piangere, non so nemmeno io il perché.
"Così non vai avanti, devi pensare al tuo percorso"
"Ma io gli voglio bene, Alex, non è facile" ribatto seccata.
"Camilla è una gara, sarà sempre più difficile, ma in più occasioni avete dimostrato di tenere molto al vostro rapporto. Questo non deve compromettere il vostro percorso qua dentro, sei venuta qui per te stessa, non per Christian Stefanelli. Rimarrete amici nonostante tutto."

Ha ragione. Punto. Solo questo. E se ha ragione perché non riesco ad accettarlo?

Restiamo a parlare ancora, poi lui cambia discorso, finché non mi calmo e smetto di piangere.
Mi rendo presentabile per rientrare in casa senza sembrare uno zombie che ha appena prosciugato tutte le riserve di lacrime dell'anno.






N.d.A
So che sembra tutto in discesa per Camilla in questi capitoli, ma potrebbe sempre migliorare.. o peggiorare.. chissà! Voi che dite?

Il tempo di un ballo - Christian StefanelliHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin