"Appena siamo libere da impegni andiamo a denunciare quello stronzo."
Grazie alle sue parole, ero finalmente convita di ciò che dovevo fare ormai da giorni.
Zia: "Però prima andiamo fare shopping." disse mentre parcheggiava la macchina.
Messo piede fuori dalla macchina mi sentivo strana. Da che mi ricordi, l'ultima volta che feci shopping fu ancora prima che mia madre si ammalasse.
Scossi la testa per scacciare quei brutti pensieri. Non avrei permesso a nulla e a nessuno di rovinare quella giornata.
Ad un certo punto entrammo in un negozio che vendeva vestiti eleganti. Sinceramente mi sentivo leggermente a disagio, dato che vestiti di quel genere non ne mettevo mai.
Zia: "Tra poco fai 18 anni giusto?"
Io: "Incredibile il fatto che tu abbia dubbi di quanti anni abbia."
Zia: "Lo prendo come un sì."
Detto questo, si avvicinò ad uno scaffale e prese un vestito che mi lanciò.
Zia: "Vatti a provare questo. Non voglio fare brutta figura al tuo diciottesimo."
Io: "Assolutamente no io ste robe non le metto."
Mia zia mi fulminò letteralmente con lo sguardo.
Io: "okokscusavadociao."
Corsi verso il camerino per infilarmi quello che io chiamavo tortura. Dopo qualche minuto finì di mettermi il vestito e mi guardai allo specchio.
Se non vi piace sceglietene un altro.
Zia: "Gne gne non mi piace mettere i vestiti gne gne non sto bene in sta roba gne gne ma stai zitta va."
Io: "OH PORCOSPINO ZIA MA CE LA FAI"
Zia: "Comunque stai decentemente. Muoviti dai che andiamo."
Mah io boh ceh ma ce la fa?
Un paio di ore dopo
Io: "Zia te prego facciamo una pausa non ne posso più."
Zia: "Va bene, fermiamoci in quel bar laggiù."
Andammo a passo svelto verso una delle sedie.
Io: "Ordiniamo qualcosa? Muoio di sete."
Zia: "Va bene. Vai tu ad ordinare?"
Io: "Prima vado in bagno però."
Detto questo, mi alzai dalla sedia e mi diressi verso l'interno del locale. Era davvero grazioso e accogliente. Mi guardai incontro per cercare il bagno.
Eccolo.
Mi diressi quasi correndo verso la porta. Non lo avessi mai fatto. Andai a sbattere contro la spalla di qualcuno e fini culo a terra.
?: "Tutto bene? Ti sei fatta male?"
Alzai lo sguardo verso il mio interlocutore. Aveva i capelli ordinati e i suoi tratti era contratti in una espressione preoccupata.
Aprii la bocca, ma da essa non uscii nessun suono. Non riuscivo a parlare, un po' per l'imbarazzo e un po' per l'ansia che cresceva dalla dubbia provenienza.
Stavo cominciando ad agitarmi e ciò non mi piaceva. Sentii il mio respiro farsi più veloce in modo proporzionale all'aumentare degli occhi che mi guardavano.
Il ragazzo davanti a me pareva aver capito ciò che mi stava succedendo e, senza che me ne rendessi totalmente conto, mi aveva portato fuori per prendere un po' d'aria.
Stavo decisamente meglio dopo essere uscita da quel luogo stretto gremito di persone.
?: "Va meglio ora?"
Io: "Si e grazie di avermi aiutata."
Seguirono un paio di secondi di silenzio.
Mi avviai per andarmene e, quando ero lontana, urlai:
Io: "Ciao e grazie ancora di avermi aiutato sconosciuto!"
Lo sconosciuto, sorridendo mi urlò:
"Chiamami pure Namjoon."
Angolo autrice:
Ciao lettore che sati leggendo.
Volevo dirti che questo è un capitolo di passaggio ed è per questo che potrebbe risultare un po' corto (come se gli altri fossero lunghi ma SHHHHH)
Vabbè a parte gli scherzi che te ne pare?
E ricordati, se c'è qualche errore o un suggerimento scrivimelo nei commenti o in privato.
Spero che vada tutto bene e ti auguro una buona giornata (anche se probabilmente stai leggendo sta roba alle due di notte ma dettagli).
Bye bye :)
CITEȘTI
𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒔𝒂𝒍𝒗𝒆𝒛𝒛𝒂 ~ 𝑵𝒂𝒎𝒋𝒐𝒐𝒏 𝑿 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓
Ficțiune adolescenți𝑈𝑛𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑎 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑒 𝑠𝑒 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑛𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖. 𝑈𝑛 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑔𝑒𝑛𝑡𝑖𝑙𝑒 𝑒 𝑑𝑖 𝑏𝑢𝑜𝑛 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒, 𝑝𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑎 𝑑𝑜𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑛𝑜𝑛 𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑛𝑒 𝑒́ 𝑚𝑎𝑖 �...