Euphemia Potter.

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Quel giorno, appena finite le lezioni, Minerva si diresse nel suo studio. Per un momento fu tentata di scrivere una lettera alla signora Potter, ma riflettendoci per bene concluse che forse sarebbe stato il caso di parlarle di persona. Era in buoni rapporti con i Potter. Essendo nella squadra Auror aveva avuto modo di tenere un contatto con loro, cosa che le piaceva sempre fare con i suoi ex studenti. Non erano gli unici con cui parlava ancora. Era in buonissimi rapporti anche con Alphard Black, che sarebbe stata la sua prossima mossa, Cedrella e Septimus Weasley, Augusta Paciock e Darcy McKinnon.
Scrisse quindi effettivamente una lettera alla signora Potter, ma non fu particolarmente chiara nel suo contenuto. Le disse che aveva bisogno di parlarle e l'assicurò dicendole che non era niente che riguardasse suo figlio. Aggiunse anche di venire il prima possibile. Non spedì la lettera dalla guferia, aveva un gufo e avrebbe utilizzato quello. Sarebbe stato più immediato e sicuro.

-dove vai Sirius?-
-in biblioteca con Dromeda, ci vediamo dopo- uscì dalla stanza stringendo il libro di pozioni tra le braccia. Non gli piaceva studiare, era una delle cose che faceva meno volentieri. Dromeda però gli ripeteva sempre che era importante per il suo futuro, quindi chiudeva un occhio e sopportava (a volte).
E poi studiare con lei era divertente, era un bel modo per passare del tempo assieme in modo utile. La biblioteca poi era l'unico luogo dove Lestrange la lasciava andare senza farle una scenata troppo lunga. Su limitava a dirle che avrebbe dovuto avvertirlo perché "era imbarazzante non sapere dove fosse la sua ragazza".
Gli dispiaceva per Dromeda, gli dispiaceva davvero tanto. Era una persona fantastica e sicuramente Lestrange non la meritava affatto. Dromeda meritava qualcuno che sapesse mettere in mostra le sue qualità, non che la mettesse costantemente in ombra. La ammirava tanto, lo aveva sempre fatto. Era sempre stata forte nonostante tutto e nonostante tutti. Ignorava ogni peso che gravava sulle sue spalle e andava avanti nonostante questi cercassero di distruggerla.
La incontrò per i corridoi perché erano entrambi in ritardo, quindi giunsero in biblioteca insieme.
-è tutto okay Dromeda?-
-sì Siri, va tutto bene. La tua interrogazione di pozioni invece?-
-una E m'lady, tutto merito tuo- le sorrise mettendo in evidenza quelle fossette che Dromeda adorava tanto. Le aveva sempre adorate, anche quando era piccolo. Sirius non lo sapeva, ma era lui a spingerla ad andare avanti. L'idea di non vederlo più e di perderlo di vista la devastava completamente. Non ci sarebbe riuscita e non se lo sarebbe mai perdonata.
-Dromeda? Dromeda?- si girò verso di lui
-ti eri incantata- le sorrideva, lo faceva spesso ultimamente. Cercava di tenerle su il morale, per quanto possibile.

Qualcuno chiese l'accesso al camino del suo ufficio. Lo aprì immediatamente, senza nemmeno controllare chi fosse. Una donna abbastanza giovane dai capelli rosso fuoco e gli occhi castani uscì sistemandosi i vestiti.
-Minerva-
-ciao Euphemia- la fece accomodare di fronte a sé e mise via il pacco di verifiche che stava correggendo.
-sembrava urgente Minerva, è successo qualcosa?- cercò per qualche secondo le parole giuste, sapeva bene che per lei non era un argomento semplice.
-vedi, c'è una studentessa che sta con un ragazzo- Euphemia la interruppe con un sorrisetto. Percepiva il suo disagio
-mi stai dicendo che mio figlio si è trovato una ragazza?- Minerva le sorrise a sua volta.
-non che io ne sia a conoscenza- Euphemia tornò seria.
-questa ragazza sta con un ragazzo per volere dei suoi genitori- vide un lampo di genio illuminare gli occhi di Euphemia. Intuì fosse merito della Gazzetta del Profeta e della sua ossessione verso i Black
-e questi ragazzi vanno d'accordo?-
-non proprio. Diciamo che lui è...particolarmente legato al controllo dei suoi movimenti. Questa ragazza fa finta di niente, ma è da un po' di tempo che tutti la vediamo strana. Avrebbe senso pensare che sia colpa del ragazzo secondo te?- Euphemia si alzò e si mise a camminare per lo studio cercando di collegare i pezzi e scacciare i pensieri negativi che le stavano tornando in mente.
-se la ragazza di cui parli è Andromeda Black e il ragazzo è Rabastan Lestrange non ne ho idea Minerva. Non conosco nessuno dei due, ma mi viene naturale pensare che se lei lo lascia fare qualcosa sotto ci sia. Secondo me non dovresti chiedere a lei, farebbe finta di niente, potresti provare a trovare qualcuno che la conosca bene e chiedere a questa persona di indagare. E' più semplice confidarsi con qualcuno che si conosce molto bene rispetto ad un'insegnante. Oppure potresti provare con il caso opposto e sentire qualcuno che non abbia mai parlato con lei e che non la rivedrà in futuro-
-e se dovessi scoprire che è colpa del ragazzo che faccio? Tu cosa hai fatto al tempo?-
-in questo caso passi a parlare con lei. Senza il suo supporto non puoi muovere un solo dito, non sarebbe giusto nei suoi confronti e non avresti il supporto principale su cui basarti. Prova ad ottenere la sua fiducia, dalle tempo per aprirsi e per realizzare ciò che sta vivendo realmente- Minerva le sorrise ed annuì leggermente mentre Euphemia tornava a sedersi.
-che tipa è?-
-preoccupante. Sta sempre in luoghi estremamente affollati e non è mai da sola. Non parla con nessuno tranne che con un ragazzino del primo anno, forse James ti ha parlato di lui, un certo Sirius Black.- Euphemia annuì
-sì qualcosa me lo ha accennato effettivamente.-
-fa le ronde con altre tre persone, ma non parla con nessuno di loro da quello che ho visto-
-mh sì, uno è il figlio di Cedrella se non sbaglio-
Minerva annuì -Arthur Weasley-
Rimasero a chiacchierare un bel po', interrotte dal patronus di Fleamont Potter che informava la moglie di uno strano omicidio con tracce magiche a cui probabilmente la loro squadra era incaricata a lavorare.
-fammi sapere poi, d'accordo?- Minerva annuì e salutò l'ex allieva. Era sempre un colpo al cuore vederli cresciuti.

True love || TedromedaWhere stories live. Discover now