Ronde notturne a dir poco disastrose.

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Ted aveva vissuto la sua giornata con un sorriso assolutamente ebete stampato in faccia. Continuava a pensare al suo volto, al suo nome che usciva dalle sue labbra e alla conversazione che avevano avuto. Non era molto forse, ma era quel qualcosa che comunque non avevano mai
avuto. Non aveva scoperto niente su Lestrange, ma andava bene così. Poteva intuire che non fosse un argomento semplice per lei, gli ci sarebbe voluto del tempo. Ciò non era da fraintendere, Ted non aveva secondi fini. Semplicemente, dopo sei anni e mezzo, poteva dire di essere innamorato di lei. Voleva aiutarla, anche se magari non ci sarebbe mai stato nulla tra di loro. Non la voleva con sé per forza, la voleva felice. Non era detto che la sua felicità dovesse essere con lui. 
Certo però era che i momenti che passava con lei erano i migliori. Anche solo passare le lezioni di pozioni a guardarla di nascosto mentre prendeva appunti, con quella crocchia disordinata in testa e il volto ancora assonnato, gli bastava questo per poter dire di essere felice. 
Come detto dalla McGonagall, quella sera avevano la ronda insieme. Erano lui, lei, Arthur Weasley e Molly Prewett. 
Dopo la cena in sala grande si diressero tutti quanti nel corridoio dove avevano appuntamento con la professoressa McGonagall. 
-penso che possiate notare che ci sono stati dei cambiamenti. La caposcuola di Tassorosso si sente poco bene e il signor Lestrange è in punizione a causa di un episodio di rissa nei corridoi risalente alle sedici di questo pomeriggio, di conseguenza voi due lavorerete in coppia. Per quanto riguarda voi, signor Weasley e signorina Prewett, anche voi lavorerete in coppia.- diede loro le indicazioni per i corridoi da perlustrare e si misero all'opera. Finivano il turno all'una di notte, quindi la professoressa concesse loro di bere un caffè. 
Si misero a camminare e controllare che tutto fosse regolare, anche se mancavano ancora due ore al coprifuoco e quindi c'erano in giro tutti i prefetti e gli insegnanti. 
-allora Black, il tuo ragazzo fa a botte con la gente?-
-Lestrange non è il mio ragazzo, Tonks- scandì lei guardandolo male. 
-eppure lui va in giro convinto che sia così- 
-teoricamente è il mio ragazzo, in pratica no. Ora puoi farti gli affari tuoi?-
-d'accordo d'accordo- alzò le mani in segno di resa per poi sorridere beffardo -posso cambiare argomento- Andromeda roteò gli occhi al cielo -ma sei sempre così insopportabile?-
-oh no tranquilla, le mie doti da disturbatore sono tutte per te- le fece un occhiolino assolutamente azzardato e lei sentì il bisogno di mollargli un pugno. Il viso di Ted venne però salvato da un ragazzino del primo anno che faceva a botte con un altro.
-pensa alla tua di madri, Piton- James Potter. Andromeda lo conosceva come l'amico di Sirius e il figlio di Euphemia Potter, non sapeva molto di lui. Dall'altra parte invece c'era Severus Piton. Era un Serpeverde che andava particolarmente d'accordo con Lucius Malfoy. 
-Expelliarmus- le bacchette impugnate da entrambi finirono nelle sue mani.
-oh oh- questo non era stato Potter, ma Remus Lupin. Un altro amico di Sirius, sembrava comunque più calmo dell'altro.
-dovevamo dare retta a Sirius mi sa- Peter Minus, l'ennesimo amico di Sirius. Andromeda non volle sapere a cosa si riferisse, si limitò a guardare male Potter e Piton e a esordire con -venti punti in meno a Serpeverde e Grifondoro-
-ma è anche la tua casa! Non puoi farlo!- 
-vuoi vedere come posso toglierne anche quaranta?- Piton scosse lentamente il capo e Andromeda allungò ad entrambi le bacchette. Riaccompagnò poi Piton nella sua sala comune, mentre Ted si occupò dei Grifondoro.

Una volta risolte tutte le questioni scomode del caso poterono concedersi un secondo di meritata pace. Erano in piedi, appoggiati al corrimano delle scale, in assoluto silenzio. Andromeda si guardava le unghie, non che le interessassero davvero in quel momento, mentre Ted la guardava con la coda dell'occhio.
-Ted- Arthur Weasley. Andromeda non ci aveva mai parlato in vita sua, non provava antipatia per lui, ma stava bene anche senza averlo intorno. Più che altro erano i suoi genitori ad avercela con la sua famiglia, essendo lui figlio di Cedrella Weasley. Andromeda l'aveva vista una sola volta nella sua vita di sfuggita a Diagon Alley quando era molto piccola, ma i suoi genitori non parlavano affatto bene di lei.
-è una sporca traditrice del suo sangue, una falsa ipocrita che non riconosce i valori importanti nella vita- così le aveva detto sua madre. Alla luce di queste parole lei aveva sempre evitato suo figlio come se avesse la peste. Era sempre sotto il controllo di Bellatrix o di Narcissa, e di certo non voleva problemi. 
-Arthur, Molly- Molly Prewett. Qui la situazione era un po' diversa. Andromeda non aveva mai realmente provato a spiccare per qualcosa nella sua famiglia. Viveva nell'ombra e più che altro tentava di sopravvivere. Molly aveva dei pregiudizi su di lei. Ai suoi occhi era la copia sputata di sua sorella, Bellatrix Black. Bellatrix non era ben conosciuta agli occhi della sua famiglia, più che altro Molly la conosceva come "quella che quattro anni fa aveva cercato di ammazzare suo fratello, Gideon Weasley, torturandolo con la maledizione Cruciatus". Non una bella immagine ecco. Andromeda poi non aveva sicuramente cercato di fare amicizia con lei, in generale non aveva cercato di fare amicizia. Viveva nella consapevolezza di essere terrorizzata dal suo futuro, studiava tutto il tempo e quando non studiava era al Lago Nero a prendere un po' d'aria oppure ad Hogsmead a vedere Sirius. 
-stavamo pensando che una volta finito il turno potremmo rimanere nella stanza delle necessità a fare due chiacchiere, o magari a dormire lì.-
-per me si può fare- acconsentì Tonks.
-Black?- Andromeda alzò il capo e sorrise leggermente. Erano stati Ted e Arthur a pronunciare il suo cognome.
-passo- avrebbe voluto, ma non poteva.
-sei sicura? Magari ti diverti-
-sicurissima Tonks- 
Ted aveva riaperto la bocca e sembrava sul punto di dire qualcosa per convincerla a rimanere con loro, a rimanere con lui. Sentirono però un bambino piangere e corsero verso la direzione della voce. Era piccolo, probabilmente un primino del primo anno, ed era di Corvonero.
Furono Ted e Andromeda ad andare da lui, Molly e Arthur corsero da Lumacorno a prendere della pozione disinfettante quando videro i tagli che aveva su tutto il corpo.
-che cosa ti hanno fatto?-
-io...non lo so. Hanno lanciato un incantesimo e se ne sono andati poco dopo- capirono poco del suo discorso, che in gran parte era coperto dai singhiozzi.
-è maledizione Cruciatus. Sai chi è stato?- Ted alzò lo sguardo verso Andromeda, che sembrava preoccupata più che mai. 
-uno è il cercatore dei Serpeverde, Malfoy credo. L'altro è il suo amico, quei due sono sempre insieme. Lestrange credo- Ted, che ancora guardava Andromeda, vide il suo sguardo incupirsi piano piano.
-d'accordo, ora passa tutto. Basta un po' di pozione disinfettante e un po' di dittamo. Non sentirai più niente dopo- portò la mano sul capo del bambino scostandogli un ciuffo di capelli dal viso. Tornarono poi Molly e Arthur insieme al professor Lumacorno. Andromeda si fece passare il dittamo e lanciò sul bambino un'incantesimo anestetizzante. Passò un cotoncino intinto nella sostanza su ogni ferita del bambino, che pian piano riuscì anche a smettere di piangere. Gli lasciò quanto rimasto e gli suggerì di tenerne sempre un po' nel suo dormitorio. 
-abbiamo dei nomi?- intervenne Lumacorno. Il bambino non disse niente, Ted portò lo sguardo su Andromeda e lei chiuse gli occhi. Alzandosi in piedi e volgendo lo sguardo al professore fu lei a parlare.
-Lucius Malfoy e Rabastan Lestrange , signore.- Ted sbarrò gli occhi, ma non nascose la sua gioia d sentire le parole del professore, che si rivolse direttamente al piccolo Corvonero. 
-verranno banditi dai turni di ronda e dal Lumaclub, inoltre verranno puniti-
Andromeda e Ted accompagnarono poi il piccolo in Infermeria, dove lo lasciarono sotto le attente e ipocondriache cure di Madama Chips. 
-non se la prenderà quando saprà che hai fatto il suo nome davanti a Lumacorno?-
-se la prende con me per qualsiasi cosa io faccia, quindi non mi cambia molto. Almeno però quel bambino ha avuto giustizia- 























































































True love || TedromedaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt