Epilogo

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So che molti vorrebbero che vi enunciassi la folle notte di amore che quelle due belle anime hanno passato, ma è inutile per noi entrare nei dettagli.

Vi basta sapere che si sono amati per tutta la notte e il giorno dopo e da quel giorno non hanno mai smesso e non lo faranno mai.

Perché un amore così totalizzante e bello non nasce ogni giorno.

Anche se nato tra le avversità, quello tra Aizawa Shota e Midorya Izuku, è un sentimento che in pochi possono capirne la profondità.

La figura che aveva seguito il procedere il loro amore di nascosto, non disse mai a nessuno del loro segreto, ma quando il giorno dopo i due tornarono a scuola, afferrò con la sua solita grazia il verdino per il braccio e lo condusse dietro la scuola per farsi raccontare tutto.

«Allora?» chiese con il suo immancabile tono burbero.

«Cosa Kacchan?» domandò Izuku con le guance arrossate.

«Lo sai perfettamente cosa voglio sapere...dimmi tutto nerd.» ordinò battendo il piede a ritmo contro il suolo per l'impazienza.

«Mi ha portato a festeggiare il mio compleanno.» disse facendo il vago con un sorriso luminoso sul volto.

«Lo avete fatto nerd?» continuò ad incalzarlo il biondo.

Le guance del verdino si fecero talmente rosse da risultare livide, una chiara risposta alla domanda appena postagli dall'altro. Le mani corsero subito a nascondergli il volto.

La risata del biondo risuonò nel giardino dietro la scuola, facendo aprire le dita del verdino per poterlo sbirciare.

«Kacchan?»

«Sono contento per te nerd, almeno adesso potete stare finalmente insieme.» disse Katsuki fiondandosi ad abbracciarlo.

Da quando avevano iniziato a restaurare il loro vecchio rapporto, il biondo si era addolcito nei confronti del verdino, tanto che non si nascondevano più nulla.

«E tu che mi dici bombetta?» chiese Izuku alludendo alla mezza relazione del biondo con un certo rosso molto virile.

Le gote di Katsuki presero un leggero colore rosato, il massimo che potesse tradire il suo imbarazzo.

«Con capelli di merda va tutto bene.» rispose voltando la testa con una smorfia di finta rabbia che fece scoppiare a ridere il minore.

Adesso era il turno di Izuku di mettere in imbarazzo l'amico.

«Lo avete già fatto?» chiese sporgendosi in avanti per cercare di far scontrare il suo sguardo con quello del maggiore.

Delle esplosioni scappate al suo controllo, risposero per lui.

«Sono contento Kacchan, per te, ma anche perché adesso posso essere finalmente felice per me.»

«Te lo meriti nerd e sono contento che con il barbone vada tutto bene.»

Dopo un ultimo sorriso si separarono, Katsuki tornò dal resto dei compagni e Izuku rimase per un altro po' a contemplare la sua felicità.

«Quindi lo ha sempre saputo?» la voce di Shota lo prese in contro piede, facendoli emettere un gridolino poco virile.

«Shota...mi hai fatto venire un colpo.» rispose Izuku fiondandosi tra le sue braccia una volta ripresosi. «E comunque io non gli ho detto nulla, ha capito tutto da solo.»

«Siamo stati poco attenti?» domandò il professore accarezzandogli i capelli con movimenti lenti.

«No, è lui che ha buon occhio.» disse il verdino godendosi quel gesto d'affetto.

Un mugolio del corvino gli fece sollevare il volto.

«Cosa c'è Shota, sei geloso? Lo sai che sta con Eijiro-kun.» continuò Izuku facendogli uno dei suoi bellissimi sorrisi.

«Forse.» rispose il professore stringendo maggiormente il corpo del minore contro il suo.

Izuku gli mise le mani a coppa sulle guance e gli fece inclinare il capo per poterlo guardare per bene negli occhi.

«Shota...lo sai che ti amo con tutto il mio cuore, quindi non essere geloso...mai.» disse facendosi avanti e posando delicatamente le labbra su quelle del maggiore in un bacio casto, ma che racchiudeva tutto il suo amore per lui.

«Anch'io ti amo, ma non posso prometterti di non essere geloso. Sei una calamita per i bei ragazzi, ovvio che mi preoccupo.»

«Anche tu sei bello.» rispose il verdino ridendo alle sue parole.

Un grugnito del corvino lo fece ridere maggiormente, la sua risata continuò a crescere fino a quando non riuscì più a stare dritto e dovette tenersi su grazie alle braccia del professore che continuava a sbuffare, borbottando qualcosa sul poco rispetto che hanno le nuove generazioni per quelli della sua età.

«Ti prego non lasciarmi mai, Aizawa sensei.» supplicò alla fine il verdino riprendendosi dalle risate.

«Mai, sei mio per l'eternità.»


Angolo Ice:

E con questo capitolo è finita questa storia.

Alla prossima.

Ti prego...Aizawa senseiWhere stories live. Discover now