14 Luglio

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Un periodo difficile era iniziato dopo quella confessione.

Ogni occhiata, ogni tocco, ogni parola, tutto rischiava di far perdere il controllo o all'uno o all'altro.

Inoltre stare sotto lo stesso tetto tutte le notti, aveva cominciato a logorare l'animo di entrambi. Divisi in camere separate si chiedevano come sarebbe stato bello dormire con la persona amata.

A parte questi pensieri che vorticavano per le loro menti, sapere di amare e di essere corrisposti dalla persona amata li faceva sentire leggeri e felici.

I giorni passavano lentamente, ma il loro amore non vacillò mai, neppure quando Katsuki cercò di riallacciare i rapporti con Izuku scatenando la gelosia del corvino.

Vederli sempre insieme lo faceva ribollire, ma la sera quando erano solo loro due, il verdino lo rassicurava confessandogli i suoi sentimenti giorno dopo giorno.

Un altro periodo turbolento fu quando Shoto Todoroki si confessò al minore e nel farlo aveva cercato di rubargli un bacio. Izuku lo aveva respinto e si era voltato quando lo aveva visto avvicinarsi.

Per quanto venisse respinto, il bicolore non demordeva portando al minore fiori e regali vari che gli venivano restituiti prontamente.

Fino a quando non smise del tutto.

Con grande sollievo del professore.

Dopo i giorni, passarono i mesi e con i mesi passò anche il primo anno.

Sembrava proprio che il loro amore non sarebbe mai finito, anche il solo sfiorarsi innocente delle loro dita durante le cene insieme, bastava a placare ogni dubbio, ogni mancanza.

E così arrivò il 14 Luglio dell'anno dopo.

«Izuku, oggi vieni con me.» gli disse a pranzo Shota portandolo via dagli altri studenti.

Il professore lo condusse ai loro appartamenti dove gli fece togliere la divisa per sostituirla con abiti casual.

Una volta pronto lo condusse fuori da scuola e salire sulla sua macchina per portarlo via.

Il viaggio fu abbastanza lungo e rilassante tant'è che il minore si addormentò con il volto appoggiato al finestrino dell'auto.

Un rivolo di bava scendeva dalla sua bocca verso il mento.

La mano del professore corse a toglierla svegliando così il verdino che gli sorrise dolcemente.

«Siamo arrivati?» chiese guardandosi intorno.

«Sì, scendiamo.» gli rispose in poche parole come il suo solito il corvino.

La visuale che Izuku si ritrovò davanti era una spiaggia inondata dalla luce del sole che stava tramontando, colorando il pelo dell'acqua di un arancione tendente al rosso che faceva sembrare che l'acqua avesse preso fuoco.

«Wow, è bellissimo.» disse Izuku correndo per andare in contro alle onde placide che s'infrangevano sul bagnasciuga. Shota lo seguì lentamente godendosi il sorriso del verdino.

«Bellissimo.» rispose il maggiore non distogliendo mai lo sguardo da lui.

Izuku in preda alla gioia si tolse le scarpe per affondare i piedi nell'acqua calda del mare, la sensazione piacevole lo fece sospirare facendo arrossire il maggiore che si stava figurando il minore che emetteva quei versi in un altro frangente.

Nel corso del tempo la voglia di averlo era cresciuta come il corpo del verdino, che giorno dopo giorno si faceva più scolpito e adulto, solo il suo carattere era rimasto quello di una volta, solare ed espansivo.

Ti prego...Aizawa senseiWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu