31. Roma (Tra silenzi)

1.6K 55 12
                                    

"Alex perché sei qui, adesso?" chiedo io andando a prendere la giacca.
Quando mi volto Sissi non c'era più, aveva capito che dovevamo stare da soli.
Vado a sedermi sulla panchina di fronte a quella dove stava seduto lui.
"Niente, rifletto.. Tu?" dice, girandosi verso di me.
"Non riesco a dormire. Perché rifletti alle tre di notte?" cercavo di indagare sul fatto del perché anche lui si trovasse lì, proprio quella notte, quando prima avevamo litigato.
"Non c'è un perché per tutto a volte. Rifletto e basta" mi risponde poi lui.
Era davvero arrabbiato, non l'avevo mai visto così prima.
"Perché non riesci a dormire?" mi chiede poi.
"Perché non riesco a smettere di pensare a quanto ti ho trattato male stasera."
Mi sentivo davvero in colpa.
"Ah. Non è colpa tua, sono stato io che nonostante tu mi avessi detto di andarmene non me ne sono andato."
No, non era per niente colpa sua. Era del tutto colpa mia, del mio orribile carattere.
"Alex non è colpa tua fidati, è stato il mio carattere di merda, ecco di chi è la colpa."
Se non avesse annuito, saremmo andati avanti tutta la notte a dire di chi era la colpa.
"Dai vieni qui." Mi dice lui, indicando il posto di fianco a lui.
Mi alzo e mi siedo vicino ad Alex.
"Scusa" gli dico io, appoggiandomi a lui.
Alex mi sposta i capelli e inizia ad accarezzarmeli.
Mi ricorda tanto mio padre questo gesto, ogni volta che non riuscivo a dormire lui veniva in camera, si sedeva vicino a me e iniziava ad accarezzarmi.
"È tutto apposto. Ti amo Meli."
Io lo vedevo al contrario, essendo appoggiata al suo petto.
"Com'è bella Roma, di sera, tra silenzi. È così che ti sei ispirato al tuo inedito?" gli chiedo poi io.
"Tu sei bella" mi dice lui "Comunque sì, una sera tra tante ero qui fuori e mi sono messo a scrivere qualcosa ed ecco come è nato il mio secondo pezzo" poi mi mette le mani sulle guance fredde, e mi dà una bacio.
"Ti voglio bene Alex" dico abbracciandolo.
Avevo ancora una curiosità, che mi era venuta in mente a parlare di inediti: "Alex ma qual è il tuo inedito preferito, tra quelli che hai fatto?".
Lui ci pensa un po', poi mi risponde così: "Accade, perché l'ho dedicato a una persona speciale."
All'inizio non capivo chi fosse anche se mi aveva già detto a chi era dedicata almeno un milione di volte, ma ha dovuto ripeterlo: "A te è dedicata stupida!"
Io lo guardo ridendo: "Lo so ma in questi giorni sono fusa e poi nessuno mai mi aveva dedicato una canzone quindi mi fa strano sentire dire 'è dedicata a te', capisci?" Alex annuisce.
Ero ancora abbracciata a lui quando sento i miei occhi che piano piano si chiudono, mentre Alex continuava a sfiorarmi i capelli e a volte le guance.

        
Quando mi sono svegliata, la mattina dopo, ero nel mio letto, come se non fosse successo niente quella sera.
Sinceramente non mi ricordavo se poi Alex mi aveva svegliato o se lì mi ci aveva portato proprio lui.
Per fortuna oggi è sabato, quindi non abbiamo lezioni presto, ma un po' più tardi rispetto al solito.
Vedo Alex varcare la porta della mia camera. Le altre si erano già alzate, quindi in camera c'ero solo io... e lui.
"Alex ma sei tu che mi hai riportato qui ieri sera perché sinceramente non mi ricordo nulla, dopo essermi addormentata fuori."
Lui sorride e si siede di fianco a me: "Sì, non volevo svegliarti una buona volta che riesci a dormire bene."
Poi si rialza e se ne va.
In quel momento, non so perché, ma ho riflettuto davvero sul quanto fossi fortunata ad essere lì e avere degli amici e un ragazzo così speciali che mi volevano bene.
Poi mi sono preparata. Alle 10 avevamo palestra ed erano già le 9:15.
Per la mente mi passa ancora un'altra cosa: tra poco sarebbe stato il mio 18esimo, il mio primo compleanno fuori casa.
Avevo atteso così tanto questo compleanno.
Mancano solo 5 giorni.
Era un pensiero fisso che avevo più o meno da quando era passato il compleanno di papà. Dopo il suo compleanno c'era il mio e non vedevo l'ora di festeggiarlo.
Sarà di sicuro difficile non passarlo con la mia vera famiglia, ma almeno ne ho un'altra qui.
Tra tutti questi pensieri si era fatta l'ora di andare in palestra.
"Arrivo Carola mi ero dimenticata il tappetino" dico io alla mia amica.
Come potevo non dimenticare qualcosa? Ormai era nella routine.
"Amo che occhiaie che hai! Ma hai dormito stanotte?" mi chiede poi lei.
Avrò dormito più o meno 5 ore.
"In realtà non molto. Mi sarò addormentata alle 4 e mi sono svegliata due ore fa."
Detto questo siamo andate in palestra e come al solito gli altri erano già là.
Anche durante la lezione, non pensavo ad altro che al mio compleanno.
Solo 5 giorni.

Spazio autrice
ciao ragazzi, ecco il nuovo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto. Devo ammettere che finora è uno dei miei preferiti.
L'ho pubblicato un po' in ritardo rispetto a quello che vi avevo detto e per questo mi scuso, ma non ho avuto tempo.
Detto questo penso che pubblicherò domani dopo la puntata pomeridiana così inserirò anche chi andrà al Serale.
Mettete una stellina, lasciate un commento e seguitemi.
Ciaooo❣

Semplicemente Accade// Alex WyseWhere stories live. Discover now