La rinascita

299 25 15
                                    

Luce bianca abbaglio i miei occhi appena li apri, ero circondato da medici che mi guardavano come dimorosi di potermi farmi male in un qualsiasi modo.
Delicatamente un'infermiera mi diede un braccio a una donna coi lineamenti delicati come quelli della mia madre, sembrava la sua sosia.
Ci misi poco tempo per capire che ero appena rinato e come me anche mia madre che in quel momento mi stava cullando con le lacrime piene di lacrime di felicità, si vedeva che ci aveva messo molto sforzo per darmi alla luce.

<<Mamma mamma, e nato?>> Chiese un ragazzino coi capelli neri entrando nella sala e guardandosi in giro alla mia ricerca.
Lo guardai coi miei occhi neri fino a quando i suoi occhi non si mischiarano coi miei e appena mi vide si avvicinò lentamente e con molta calma, come per non spaventarmi in nessun modo.
<<È bellissimo mamma, grazie per avermi dato un fratellino>> disse dando un piccolo bacio alla donna che mi teneva in braccio.
<<Vero, è un piccolo fagotto in questa copertina>>  la donna mi diede un bacio sulla fronte come faceva sempre nell'altra vita.

<<Però ora che ne hai uno devi prendermene cura come se fosse un tesoro, hai capito Shin?>> Guardo il bambino che avrà all'incirca nove massimo dieci anni, il quale annui frettolosamente.
<<Proteggerò Mikey anche a costo della mia vita, non importa cosa succederà io farò in modo che non gli succeda niente>> accarezzo i miei pochi capelli biondi che avevo in testa, aveva quel suo singolare tocco che anche se sapevo che era Shinciro a farmelo mi sembrò che fosse lei.
Non lo sentivo da quando era morta per colpa della malattia, in ogni tocco che avevo ricevuto mi sembrava di trovare un granello del suo.
Nella mia scorsa vita continuavo a cercare quel suo tocco, tra le mani di prostitute che portavano nel mio appartamento e per poi venir aperte nel letto.

Solo Dio sapeva quanto quel contatto con mio fratello mi era mancato, dopo anni di pure sofferenza mi sentivo di nuovi amato e protetto.
<<Ha i tuoi stessi occhi mamma>>>sorrise mio fratello mentre mi porgeva un dito sulla guancia come per vedere se fosse morbida come si diceva.
<<Neri come la notte>>
<<Sono occhi di un uomo che nel corso di tutta la sua esistenza potrà amare una sola stella, indipendente da quante stelle gli brilleranno intorno, lui guarderà sempre quella stessa stella e farà in modo che in tutto quel cielo sia solo la sua quella che brilla di più>>.
Semplici parole che descrivevano appieno la mia vita, sapevo esattamente cosa voleva dire, mia madre è sempre stata una donna che credeva nella reincarnazione e anche nella vita passata mi raccontava certe cose di sto genere.

I giorni diventaroni settimane e le settimane mesi per poi anni.
In questi anni era nata dopo due anni la mia sorellina Emma, era sempre la stessa coi suoi capelli biondi legati da una treccia che la mamma gli faceva ogni mattina e due smeraldi al posto degl'occhi, sembrava che in quei occhi ti ci potevi perdere, ma non dovevi temere perché avresti sempre trovato la via di fuga.
Avevo un bellissimo rapporto con lei e con mio fratello, sarà stato anche che se ero nel corpo di un bambino di cinque anni avevo sempre la stessa mente di un ventottenne e quindi sapevo comportarmi con le svariate persone.

<<Quanto tempo ci mettono quei due?>> Senti la vocina di Emma che camminava con passi decisi per il corridoio alla ricerca di qualcosa, anzi no qualcuno che non stava tenendo ai patti fatti alla piccola.
Mi alzai e le presi la mano iniziando a dirigerci verso il garage.
Emma essendo più piccola faceva leggermente fatica a camminare e molto spesso si stancava e voleva essere presa in braccio, ma sta volta sembrava determinata a riuscire a camminare fino al garage senza stancarsi.

<<Fratellone andiamo al parco oppure no?>> Disse Emma entrando nel garage e guardando male i due ragazzi che aggiustavano una moto.
<<Finisco qui è andiamo>> disse prendo la chiave inglese e sistemando la marmitta.
<<No c'è l'hai promesso io voglio andarci subito>> sbatte i piedi Emma e iniziando a singhiozzare leggermente.
<<Dai Shin, ha ragione Emma ci avevi promesso che ci andavano subito e sinceramente pure io mi sto un po' annoiando>> disse Izana mentre scendeva dalla moto e avvicinandosi a Emma per poi prenderla in braccio e asciugarle alcune sue piccole lacrime.

Izana era un bambino molto dolce e tranquillo, dai capelli bianchi come il latte e due viole al posto dei suoi occhi accesi come due fiammiferi.
Era il nostro cugino piú stretto da parte di mamma, era venuto a vivere con noi dopo che alcuni mesi prima sua madre morisse in un incidente stradale andando al lavoro.
Stranamente in questa vita era riuscito a legarsi di più con tutta la nostra famiglia, non sembravamo cugina ma quasi fratelli gemelli.

<<Non serve piangere Emma, queste lacrime tienile per te, nessun maschio deve vederti piangere>> Izana diede un piccolo bacio sulla guancia di Emma che subito si tranquillizzo sentendo la voce di Izana.
<<E se mai un maschio ti farà piangere ci penserò io e Michin a farlo piangere>>
Era una frase che gli diceva sempre, ci teneva moltissimo a lei e non voleva per nessun motivo che qualcuno la facesse soffrire in nessun modo.
Sorrisi a quella scena poi però girai lo sguardo verso mio fratello il quale sembrava sbalordito da tutta quella gentilezza che stava rivolgendo alla cugina.
Potevo capire il suo stupore anche perché entrambi avevamo rispettivamente cinque anni e io ero molto più capece di esprimere le mie emozioni, lui invece faceva assai fatica.
<<Va bene...forza andiamo ragazzi>> finalmente Shinciro si alzò e prese in braccio Emma e lentamente iniziammo ad andare verso il parco, il quale non distava molto dalla nostra casa.

Era un normale parco, qualche giostrina qui e lì, coi vari scivoli e le altalene sempre affolate da bambini.
Era un ambiente che sinceramente non mi divertiva troppo, ma essendo che avevo il corpo di un bambino dovevo fare finta di divertirmi.
<<Guarda Michin il scivolo grande è libero andiamo e rendiamolo il nostro castello>> Izana mi prese la mano e mi trascino verso il scivolo più grande di tutto il parco che stranamente era vuoto.
Sallimo in fretta, anche se era uno semplice scivolo era molto alto e sembrava veramente un castello.
Molti bambini volevano salire ma Izana li mandava via, facendoli piangere istericamente.
<<Ma guarda te tutta questa plebe che vuole salire sul nostro castello>> comtinuava a dire ogni volta che un misero bambino voleva salire, in pochi avevano il pieno permesso di salirci, mi correggo solo uno poteva.
Era Kakucho era riuscito a entrare nelle sue grazie ed e stato nominato dal grande Izana come il suo schiavo personale.

Era un giorno soleggiato e non c'era traccia di nessuna nuvola.
La sera lentamente si stava avvicinando e io  ero fermo a guardare il parco nel suo splendore sotto la luce del tramonto, molti bambini tornavano a casa.
Il mio sguardo vagava lentamente fino a posarsi sopra a una bambina dai capelli c/c e un neo sulla fronte, era affiancata da due bambini che riconobbi subito, erano rispettivamente Inui e Koko.
Inui aveva sempre quei capelli biondi e quella enorme voglia sull'occhio, e Koko aveva sempre quei capelli corvini come la notte.
Stavano giocando con la sabbia ma la bambina si era fermata a osservare il cielo come incantata da tutta quella bellezza che solo il tramonto poteva donare.
L'avrei riconosciuta ovunque anche in mezzo a mille persone, e in mezzo a tutti quei bambini lei splendeva in mezzo a tutti loro.

<<Michin>> senti la voce di Izana riportarmi alla realtà, mi girai a vedere cosa voleva e subito notai Kakucho il quale mi fece un piccolo sorriso.
<<Hey Kaku, come va?>> Chiesi tranquillamente ma lo vidi leggermente a disagio, capì subito Izana aveva la sua manina appoggiata sulla spalla del ragazzo.
<< Tutto bene, andiamo a giocare?>>
<<Lascialo stare a lui piace guardare il tramonto non verrà>> disse Izana prendendo la mano di Kakucho per poi scendere dallo scivolo e andare a giocare chissà dove.

Ritornai a posare il mio sguardo dove l'avevo lasciato prima, ma appena lo possai vidi davanti ai miei occhi due occhi c/o a due centimetri dal mio viso.
<<Posso? Da quassù il tramonto è più bello>> disse la bambina sedendosi affianco a me e alzando lo sguardo verso il cielo.
<<Hai lasciato i tuoi amici da soli?>>
<<Loro sono migliori amici o forse anche di più quindi li lascio soli. Ma mi piace stare da sola>>
<<Capisco...>>
<<Tn>>
<<Scusami?>>
<<E il mio nome, Tn Tc prima figlia della famiglia Tc. Il tuo bimbo biondo?>>
<<Mikey Sano, secondo figlio della famiglia Sano. Piacere di conoscerti>>

Vi stringemmo la mano, aveva sempre il suo tocco leggero come un piccolo angelo inesperto nella vita degli umani.
Avrei voluto baciarla e dirle quanto la amavo e quanto l'ho aspettata di rivederla, ma purtroppo non potevo dato che entrambi vennimmo chiamati dalle nostre rispettive famiglie, e purtroppo vennimo separati per la seconda volta.
Mi aveva detto che sperava di rivedermi ma sapevamo entrambi che non ci saremmo più rivisti, ma per dei bambini rimanere aggrappati alla speranza era la cosa più bella che si potesse fare.

La dove le nuvole puoi toccare (Mikey x Reader)Where stories live. Discover now