Terzo Capitolo

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Sbatto le palpebre più volte, incredula.

Louis, il ragazzo che si è appena trasferito, con Harry, lo psicopatico che mi ha attaccato in ospedale.

Serro la mascella, decidendo di ritornare sui miei passi e uscire alla svelta da qui.

"Ehi! Bliss!"

Mi fermo, indecisa se girarmi o scappare.

E se Louis fosse come Harry?

"Bliss! Sono Louis, non ti ricordi già più?"

La sua voce ora è a pochi passi da me; sospiro e mi volto, provando a calmarmi.

Questo posto è per le famiglie con dei bambini, potrebbero mai farmi del male qui?

"Ehi Louis! Scusami non ti.. Uhm, avevo visto"

Ridacchio, passandomi una mano dietro al collo.

Il moro mi sorride radioso.

"Tranquilla, immaginavo. Che fai qui tutta sola?"

E lo sento: ho lo sguardo puntato sul viso di Louis, ma so che Harry ora ci ha raggiunti.

Un gelo improvviso mi investe, come se tutti i miei sensi fossero d'accordo sulla sua pericolosità.

Scuoto piano la testa, provando a concentrarmi sulle parole di Louis.

"Stavo facendo un giro, è una bellissima giornata"

Lui annuisce, girandosi poi verso Harry.

"Oh Harry! Ti ho già presentato la mia amica Bliss?"

Il mio cuore perde un battito e sposto rapidamente lo sguardo da tutte le parti: se cominciassi a urlare qualcuno potrebbe scambiarmi per pazza?

Mi costringo a fissare lo psicopatico, e noto con orrore che sorride strafottente, forse capendo il mio disagio, o il mio puro terrore.

Harry scuote piano la testa, non staccando lo sguardo da me.

"Come va il collo, biondina?"

Sento di star per scoppiare mentre Louis si acciglia, spostando lo sguardo da me, al riccio.

"Ah vi conoscete già?"

Io sono immobile; Harry ride di gusto.

"Si, ci siamo incontrati ieri in ospedale, sua madre è morta e dovevo accompagnarla in sala operatoria"

Inizio a vedere rosso sangue: non può pretendere di parlare con questa leggerezza di mia madre. Può fare del male a me come e quando vuole, ma non tollero il suo innato senso di superiorità, come se fosse una specie di Dio sceso in terra.

Ignoro la piccola voce nella mia testa che mi ricorda dell'aggressione e, sotto lo sguardo allibito di Louis, mi avvicino ad Harry e gli tiro un forte schiaffo sulla guancia.

Il rumore riecheggia per il parco, anche se lui non si muove di un millimetro.

Il suo sorriso aumenta.

Vedo di traverso Louis a disagio, e lo capisco: lo sarei anche io se fossi in lui. Poi forse gli dovrò delle spiegazioni.

Ricordo di avere una voce.

"Non ti permetto di parlare di mia madre in questo modo."

Mi volto verso il moro.

"Scusa per la scena Louis, ci vediamo un'altra volta magari"

Lui annuisce impercettibilmente, continuando a osservare Harry.







L'adrenalina accumulata per l'incontro di oggi si è completamente dissolta.

Bloody Lips [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora