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Ho iniziato a scrivere questo "diario" quando pensavo che la mia vita sarebbe finita prima di quanto pensassi, prima di quanto riuscissi ad immaginare.
Scrivevo per ricordare, per non dimenticare tutto ciò che mi ha portata ad essere quella che sono.
Rigo dopo rigo, pagina dopo pagina.
Lacrime, respiri, vortici di pensieri.
La paura che la mia malattia mi portasse a non vivere più, a spegnere il mio cervello molto prima del mio cuore, mi divorava.
Quella cura sperimentale, quella speranza che tanto rifiutavo, quel tempo perso (che tanto perso non è stato), hanno portato il mio cuore a battere molto più velocemente.
Il mio cuore batte, ormai, all'unisono di un altro.
Anzi, di altri due.

Sono rimasta, perché lei ha voluto che io rimanessi.
Sono rimasta, perché io ho sperato che lei lo volesse.

Oggi la piccola Zulema compie 6 anni.
È la copia spudorata della madre.
Dolce e sensibile ma allo stesso tempo testarda e cocciuta.
Amo quella bambina.
Amo i suoi capelli biondi, i suoi occhi furbi, il suo nasino e amo i suoi sorrisi, quelli che fanno sorridere anche me.
Amo la sua ingenuità,
amo il mondo che ha di vedere le cose,
amo il suo dolcissimo broncio, amo riempirla di attenzioni.
Le stesse attenzioni che solo una madre può riservare alla propria figlia.

Le abbiamo organizzato una festa a sorpresa a tema unicorni.
Li adora, io no.
L'idea è stata di Macarena ed io non ho potuto fare a meno di appoggiare qualsiasi sua pazzia.
Abbiamo invitato i suoi amichetti dell'asilo, i vicini e non potevano proprio mancare mia sorella Saray ed Estrella.
Sono tutti qui per la nostra piccolina.

"Amore sei pronta?"
eccola, colei che ha completamente ribaltato la mia mente, la mia vita, la mia esistenza. Macarena Ferreiro.

"pronta"
le sorrido.

Continua a guardarmi con i suoi occhioni verdi, sorridendomi un po' troppo.

"dovrei chiederti una cosa"
ecco, lo sapevo.

"cosa?"
le chiedo titubante.

Non parla, ma mi mostra un costume da un unicorno che teneva nascosto dietro la schiena.

"no!"
scuoto assiduamente la testa.
Non entrerò mai in quel coso.

"Amore, per favore"
mi guarda implorandomi con lo sguardo.

"Perché non lo indossi tu? oppure lo fai indossare a qualcun altro, ma NON A ME"

"Perché mi va troppo grande Zule, sono troppo bassa"

mi alzo dalla scrivania, avvicinandomi cautamente a lei.
Le sorrido mettendole dolcemente le mani sui fianchi e appoggiando la mia fronte contro la sua.

"in effetti, l'ho sempre detto che sei una nana"
scoppio a ridere vedendola imbronciata.

"d'accordo, entrerò lì dentro"
il broncio scompare.

"davvero?"
annuisco, baciandola.

"Ora entra"
mi porge il costume sorridendo.
E lo faccio, entro in quello stupido costume da unicorno.
Farei di tutto per lei.

Quindici minuti dopo mi ritrovo in mezzo ad una folla di bambini, estasiati nel vedere un vero e proprio unicorno.
Tra i tanti volti, riesco a scorgere quello della mia piccola che sorride.

"dai piccola, soffia ed esprimi un desiderio!"
urla Macarena alla piccola Zulema, dopo che noi e tutti gli invitati le abbiamo cantato la famosa canzoncina di auguri.

Lei lo fa, soffia e poi sorride, mostrando il suo bellissimo sorriso con qualche dentino in meno.
Subito dopo corre verso me e Macarena, abbracciandoci.

"sorridete"
urla Saray con la sua macchina fotografica in mano.

Un'altra polaroid pronta ad essere aggiunta nel nostro album.

la piccola Zulema sussurra qualcosa alle nostre orecchie.

"cosa, piccola?"
le chiede Maca.

"vorrei sorridere sempre con voi, per sempre...è il mio desiderio"

ci regala uno dei suoi bellissimi sorrisi intrecciando le nostre mani che indossano le nostre fedi per poi lasciarci su un dolce bacio.

Qualche lacrima sfugge al nostro controllo, mentre la piccola torna a giocare con i suoi amici.

"Non avrei potuto chiedere di meglio"
sussurro dolcemente all'orecchio di Macarena mentre appoggio la mia testa sulla sua spalla, non lasciando mai più la sua mano.

FINE

Il Diario Di Zulema ZahirWhere stories live. Discover now