16.

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Il cervello umano è l'organo più complesso che possa mai esistere.
Ancora oggi non è molto chiaro quali altre funzionalità abbia.
So solo che in tutta la mia vita mi ha dato tante soddisfazioni e come pegno per le tante gioie mi ha dato anche il colpo di grazia, il mio tumore.
Si mio. Perché ormai siamo diventati una cosa sola io e lui, ci facciamo la guerra noi.
Lo sai che sto vincendo io brutto figlio di puttana?
Ti sto distruggendo, annientando, disintegrando.
Quelli li fuori stanno dando il massimo, li sento, stanno facendo di tutto per separarci.
Non ostacolarli, tanto lo so che non vincerai.
Nessuno l'avrà mai vinta contro Zulema Zahir, nemmeno tu. Vaffanculo.

Mi ricordo quando le ragazze di Annabel mi pestarono a sangue nelle docce, era per ripagare un debito e se ne sono approfittate.
Infondo me lo sono meritata no?
O quando Maca mi ha iniettato l'aria nel collo con una stupida siringa.
Ma ora, quale debito ho da pagare?
Un debito con la vita che non mi hanno fatto vivere?
Un debito con chi ho ferito?
Con chi devo saldare questo debito?
Vorrei tanto urlare, ma non ci riesco.
È come se avessi un nodo in gola che non mi permette di respirare e nemmeno di pronunciare nessuna parola.
Non riesco ad aprire gli occhi e nemmeno a muovermi.
Riesco solo a sentire i medici sussurrare frasi che al momento non comprendo.
Sogno. Mi trovo in una piscina.
Qualcosa mi trascina sul fondo, inizio a dimenarmi ma quel qualcosa non molla la presa.

"Dottore c'è qualcosa che non va."

Cosa?
"Il battito cardiaco sta aumentando sempre di più, rischia che il cuore le scoppi!"

Ma che cazzo stai dicendo coglione?

"È il tuo cuore Zulema, chiede pietà."
"Sole? Ma che ci fai qui?"
"Sono anni che sono qui tesoro, tu però sei nel posto sbagliato."
"Che intendi dire?Sole! SOLE!!"

"Mamma!"
"Fatima?Dove sei? Non ti vedo!"
"Mamma! Mamma! Sono qui, non mi vedi?"
"No bambina mia, non riesco a vederti!"

Le mie lacrime calde si confondono con l'acqua fredda della piscina, non riesco a raggiungere la superficie, ho paura.
Canto. È l'unica cosa che riesco a fare. Canto perché mi tranquillizza, mi da pace.
Pace,forse è per questo che sono qui, per trovare la pace.
Sono davvero finita in paradiso?
Non ce l'ho fatta a fare il culo alla mia malattia?
Come posso aver perso una battaglia così?

"Stronza, questo non è il paradiso e smettila di parlare da sola."
"Hierro? Non ci posso credere..."
"Vorrei tanto ricambiare quel favore che mi hai fatto, ma purtroppo sono impotente qui."
"Mi dispiace tantissimo per quello che ti ho fatto, ma è andata così, dovresti saperlo che per la mia libertà farei di tutto."

"Si è visto, Zulema... Mi hai fatto uccidere come se fossi il niente."
"Hambal! Amore mio!"
"Non chiamarmi così, non lo meriti... Sei solo una persona egoista, persino con le persone che ti volevano bene...l'ho capito troppo tardi purtroppo."
"Hambal,se potessi tornare indietro io-"
"No, non dire cose che non avresti fatto comunque, lo sai come sei fatta e non puoi cambiare... Forse è questa la giusta punizione per te."
Indica il fondo della piscina dove non riesco a risalire.

Inizio a dimenarmi ancora, quel peso alle caviglie sembra cedere, forse ci sto riuscendo, sto per raggiungere la superficie.

"Zulemaaa, Zulemaaa!!"
"Maca."

L'elettrocardiogramma segna una linea dritta.

Angolo autrice.
Hey! Penso che questo sia uno dei capitoli più difficili che abbia mai scritto, non mi convince tantissimo ma spero comunque che vi piaccia... Non è finita qui ovviamente. :)

Il Diario Di Zulema ZahirWhere stories live. Discover now