CAPITOLO 14

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Chiuse gli occhi e inalò l'aria esotica... un misto di spezie, cuoio, fiori e intensi profumi orientali. Era da sola... niente guardia del corpo, niente bambina, niente marito. Era sola in quel mercato esotico, in un paese straniero.

Dopo tanti mesi, Melora era inebriata e disorientata da quell'improvvisa libertà. Sorrise tra sé, ignorando le grida dei venditori che cercavano di attirare la sua attenzione, e girò tra le bancarelle, sentendosi leggera come una piuma.

Voleva fare altri acquisti... Chissà se sarebbe mai tornata in Marocco. Una piccola stella di legno intagliato le ricordò l'hobby di Matthew, che lei trovava intollerabilmente noioso: l'astronomia.

Pensando a lui, provò una fitta di angoscia.

'Perché non mi ha mai scritto?'

'Ti ha scritto, lo so per certo. Mi ha fatto vedere le lettere.'

Con un sospiro, Melora alzò il viso, in cerca del calore confortante del sole. Volando sopra il souk, rumoroso, affollato e caotico, un uccello si diresse verso i monti dell'Atlante, le cui cime innevate avevano una sfumatura rosa sotto la luce del tramonto.

"Lora..."

Lei sussultò e si girò lentamente. Non riuscì a credere... Di fronte a lei, c'era Matthew. Il tempo rallentò mentre lui si avvicinava, alto e magro, spiccando tra la folla con il cappello da cowboy, la camicia scozzese e i jeans sdruciti.

"Finalmente..." sussurrò, con gli occhi pieni di lacrime. "Finalmente ti ho trovata..."

"Matthew?" mormorò Melora con un nodo alla gola. "Tu? Qui? Ma... come? Oh, sto sognando..."

"Non stai sognando, tesoro."

Sorridendo tra le lacrime, lui le mise una mano scarna sulla spalla.

"Sono veramente qui."

"Ma... Che cosa fai in Marocco?"

Matthew le strinse la spalla.

"Ci è voluto un miracolo," ammise, stringendo gli occhi dietro le lenti degli occhiali da vista. "E non certo grazie a quel figlio di puttana spagnolo."

Melora sobbalzò.

"Matt, no! Ti prego di non chiamarlo così!"

Lui fece una smorfia.

"Anche tu lo odi, non è così? Hai detto che era un playboy, che aveva una pietra al posto del cuore, che era fedele solo al suo conto in banca!"

Sentire le parole che lei stessa aveva pronunciato era una pugnalata al cuore. Melora chiuse gli occhi, come per proteggersi dalla propria crudeltà.

"No, Matt... Non è così... Mi stavo sbagliando..." ribatté lei. "In realtà, Raf è cambiato... Tantissimo."

"Che cos'è tutto questo? La Sindrome di Stoccolma?"

Matthew era seccato.

"Mio Dio, Lora... Ero preoccupato da morire per te! Ho permesso che quel bastardo ti portasse via... Mi ha colto alla sprovvista e non ho potuto salvarti in tempo."

Lei spalancò gli occhi.

"Tu ti senti in colpa?"

"Ho giurato che avrei lottato contro tutto e contro tutti per riportare a casa sane e salve te e la bambina. Devo liberarvi."

Con le lacrime agli occhi, Melora mise una mano su quella di Matthew.

"Ma noi siamo già libere e al sicuro, Matt. Il nostro matrimonio ha avuto un inizio... tumultuoso, però Raf è una bravissima persona."

VOGLIO SOLO TEWhere stories live. Discover now