Mio padre non mi ha mai dato un opinione su qualche ragazza, è sempre stato neutrale in queste cose. Lui sa che mi sto davvero impegnando per tenermi Katherine vicino. Sento il mio telefono suonare, è la sveglia. Mi preparo per andare a lezione. Prendo la mia roba ed esco, busso alla porta di Katherine. Non risponde, sarà sicuramente andata via prima. Vado verso gli armadietti, intravedo i suoi capelli rossi. La raggiungo, è con William. Gli do una pacca sulla schiena per salutarlo.
"Sei uscita presto oggi" le dico
"Dovevo sistemare l'armadietto" risponde. Arrivano Brian ed Evan
"Buongiorno amici miei!!! Ahhh oggi è davvero una bellissima giornata" dice Brian, è l'unico che emana felicità il lunedì mattina. Evan sembra in coma, non avrà chiuso occhio siccome oggi ho l'incontro. Manco dovesse combattere lui.
"Perchè diavolo è così contento?" Chiede William
"Secondo te? Ha di nuovo la sua macchina! Mi sta rompendo le scatole da prima" risponde Evan esausto. Povero, si deve subire gli scleri di Brian di buona mattina. Ignoro un attimo i tre fenomeni per rivolgere la mia attenzione a Katherine
"Ti accompagno in classe?" Le chiedo, lei annuisce sorridendo
"Voi andate, io vi raggiungo" dico ai ragazzi. Prendo la mano di Katherine e ci allontaniamo.
"Ieri ti sei trovata bene?" Le chiedo
"Molto bene direi, è stata una bella serata" risponde contenta.
"Meno male, allora è da rifare"
"Per me non ci sono problemi, non so però se tuo padre... cioè... con il lavoro..."
"Ahahah non ti preoccupare, se gli propongo qualcosa lascerebbe tutto e verrebbe con me" dico, se c'è un cosa che apprezzo molto di mio padre è che il tempo per me lo trova sempre. Se ho bisogno di lui mi basta inviargli un messaggio e non importa dove si trovi in quel momento, lui verrà da me. Arriviamo davanti al laboratorio di chimica
"Questa è la mia fermata, ci vediamo a pranzo?" Chiede Katherine.
"Si" rispondo abbriacciandola, vediamo Xavier arrivare. Ha sempre quella faccia da menefreghista. Ci guarda indifferente ma noto che si è soffermato su di lei. L'aria sta diventando tesa. Le braccia di Katherine mi stanno stringendo, sento il suo petto contro il mio alzarsi e abbassarsi velocemente. Che diavolo le sta succedendo? Aspetto che lui entri in aula per parlare
"Che hai?" Chiedo preoccupato, è come se avesse paura di Xavier.
"Niente. Ora... ora vado altrimenti arrivo in ritardo" dice, mi da un rapido bacio sulla guancia e corre dentro in laboratorio. Io sono qua fermo che sto ancora realizzando cosa cazzo è appena successo. Sono tentato di entrare, caricarla sulle spalle per portarla in un posto più appartato e obbligarla a dirmi la verità. Se scopro che Xavier le ha fatto qualcosa... giuro che questa volta lo ammazzo. Che palle! Odio non sapere le cose! Me torno in classe con mille pensieri in testa.

Dopo la pausa pranzo ho l'allenamento con Steven. Metto il mio solito borsone in macchina e vado in palestra. Trovo Steven coricato sul tappeto
"Non starai mica pensando di andare in pensione?" Dico, adoro prenderlo in giro. Ora posso farlo, quando ero piccolo per sbaglio lo avevo deriso una volta... inutile dirvi che sono tornato a casa con il naso rotto.
"Brutto stronzo, mi hai appena dato dell'anziano?" Dice tirandosi su
"Può darsi" rispondo togliendomi la maglietta
"Hai proprio una bella faccia tosta. Avanti, sali sul ring"

Facciamo qualche minuto di pausa, sono sudato marcio. Abbiamo preso molto seriamente questo allenamento. Bevo dell'acqua. Mi sono ricordato che devo dire una cosa a Steven
"Senti, quello che ti sto per dire ti piacerà molto. Ho intenzione di mollare gli incontri" dico. Mi guarda sorpreso
"Oh Wow, sono davvero riuscito a convincerti?"
"Hahaha no. Lo faccio perché mi sono rotto il cazzo di mentire" rispondo
"Ahhh... quelle ragazza sta davvero facendo dei miracoli con te" dice ridendo. Faccio finta di non averlo sentito, se rispondo non finirà mai più di parlare.
"Ricominciamo" dice mettendosi i guantoni.

"A che ora hai l'incontro?" Chiede
"Alle 22. Perché?"
"Pura curiosità. Ci vediamo!" Dice uscendo dallo spogliatoio. Rimango seduto per qualche minuto. Più ci avviciniamo all'evento e più divento nervoso. Sarà forse perché è l'ultimo incontro, oppure perché non ho mai visto combattere il mio avversario... comunque non sono tranquillo. Prendo le mie cose e vado a casa. Fortuna vuole che mio padre è al lavoro così posso prendermela con comodo. Prima cosa da fare: doccia fredda per recuperare le energie. Lascio che il getto d'acqua fredda mi colpisca in viso, sono abituato a questa tipologia di allenamento ma a volte mi vengono i soliti dolori muscolari. La doccia fredda mi aiuta a prevenirli assieme ad una buona idratazione. Finisco di lavarmi e mi asciugo i capelli. Mi sento molto meglio. Indosso una tuta e scendo sotto per mangiare qualcosa. Trovo la governante
"Il solito?" Chiede
"Si" rispondo. Lei sa che io a quest'ora finisco di allenarmi e che ho bisogno di reintegrare i nutrienti persi. Mentre aspetto che lei finisca mando un messaggio sul gruppo
Il ritrovo è da me, venite quando volete
"Ecco a lei" davanti a me c'è un omelette con a fianco un toast con dell'avvocado e pomodori, da bere invece un frullato di banana e cacao.
"Avresti anche della frut..." neanche il tempo di finire la frase che la governante mi posa una ciotola con della frutta secca. Ormai mi conosce troppo bene
"Grazie" dico, ma che ne sanno le cuoche della scuola.

Io e Evan siamo coricati sul divano, Brian sta guardando la formula 1 in TV mentre William è in videochiamata con Elizabeth.
"Non c'è la faccio più. L'ansia mi sta uccidendo" borbotta Evan.
"Benvenuto nel club" dico massaggiandomi le tempie
"Non so come tu faccia a gestire tutta questa carica di nervi"
"Abitudine" rispondo guardando il soffitto. Passano 2 ore, Evan sta camminando sul bordo della piscina, questo ora mi cade la dentro state a vedere. L'unico che si sta davvero rilassando è Brian, sta russando da prima. Mi tiro su e guardo l'ora. Sono le 20:30
"Basta, alzate il culo. È ora" dico. Mi avvicino per svegliare Brian ma Evan mi ferma.
"No no lascia fare a me ti prego" sussurra a bassa voce. Annuisco e vado verso le scale, sento un urlo e poi delle risate.
"Sempre i soliti" dico ridendo. Entro in camera e mi cambio, prendo ciò che mi serve e torno giù dai ragazzi. Ognuno sale sulla sua macchina e andiamo nel luogo dell'incontro. Metto la musica al massimo per distrarmi un po'. Siccome ci saranno due eventi, hanno spostato il posto d'incontro. Ci sono già stato, si tratta di un capannone inutilizzato ma in buone condizioni. Una volta arrivati entriamo dentro e veniamo accolti dagli organizzatori. Ci portano in una stanza e ci spiegano le solite regole. Sistemiamo la nostra roba. William prende i guanti da passata, devo riscaldarmi. Qualcuno bussa alla porta.
"Scusate, questo signore sta insistendo per entrare" dice un uomo. E questo da dove diavolo è uscito? Vedo entrare una figura famigliare
"Ma io non ci credo! Che cazzo ci fai qui?" Dico all'uomo incappucciato. Lo riconoscerei ovunque siccome ha una corporatura che non passa innoservata.
"Non credo a quello che sto per dire, ma sono qui per aiutarti, hey William. Dammi quei guanti, lascia fare ai professionisti" dice Steven. Ora posso dire di averle viste tutte, nulla mi stupirà più.
"Non mi stai pigliando per culo?" Chiedo incredulo
"Perchè dovrei?"
"No no niente. Solo... grazie" dico, non mi ha mai sostenuto quindi averlo qui non mi sembra per niente vero. Iniziamo il riscaldamento. È un sollievo poterlo fare con Steven, gli altri sono inesperti quindi rischiano sempre di farsi male.
"Perfetto, ora stretching. Prima le gambe, poi il resto" dice. Mi sistemo sul pavimento, la cosa fondamentale per i kick-boxer è la flessibilità.
"Bene, ora passiamo ai riflessi" dice, tira fuori due palline di tennis dal suo zaino. Mi giro di schiena e a ogni suo segnale mi devo girare e prendere la pallina al volo.
"Sei quasi pronto" dice mettendosi davanti a me. Perchè quel quasi? All'improvviso vedo il suo pugno avvicinarsi pericolosamente al mio volto, lo schivo, prendo il suo braccio e con una mossa lo atterro. Tempo di reazione: eccellente.
"Ora si che sei pronto" dice tirandosi su "quando salirai su quel ring avrai un avversario mai affrontato. Studialo, difenditi e stancalo. Quando avrai capito i suoi punti deboli, solo in quel momento lì... tu attaccherai. Ricordati, il cervello prima dei muscoli. Mettilo al tappeto e chiudiamo sta cazzo di storia per sempre" dice porgendomi la mano. La stringo. Un discorso da vero allenatore. Entra Evan, è molto agitato
"No ragazzi c'è un problema enorme. Grande come un fottuto pianeta. Non affronterai la persona che hai visto quel giorno..." dice mettendosi le mani nei capelli
"Ma che cazzo stai dicendo?" Alzo la voce, qua mi vogliono fottere.
"Ho appena saputo che il campione è stato battuto ieri da uno sconosciuto e gli ha fregato il posto. Nessuno sa chi sia, sto figlio di puttana è uscito fuori dal nulla" continua, no così non può funzionare. Il brutto di questi incontri illegali è che non c'è un regolamento scritto. Qua le regole si decidono in base a come ti va.
"Calmi tutti. A te non cambia un cazzo, uno vale l'altro. L'unica cosa diversa è che non l'hai visto. Non è quello il problema. Segui quello che ti ho detto e lo batterai." Dice Steven
"Ha ragione, porca troia. Meno male che questo è l'ultimo. Brian?" Chiedo
"Sta facendo la selezione in questo momento. Io starò con te" risponde Evan, è teso come una corda di un violino.

Entra uno dei organizzatori.
"È ora" dice, mi do un'ultima occhiata allo specchio. Posso farcela cazzo, devo farcela. Sento le urla della gente, è pieno. Vengo presentato e salgo sul ring assieme a Evan. È arrivato il momento che aspettavo da una vita. Sono pronto e carico come una molla. Annunciano lo sfidante, ora vediamo chi è colui che ha battuto il campione. Certo che bisogna essere davvero essere dei fenomeni per farsi battere all'ultimo, qualcosa mi dice che si tratta di qualcuno di davvero forte. Perchè non puoi presentarti dal nulla e mettere KO uno che combatte da sempre. Lo vedo entrare, ha il cappuccio sulla testa. Riesco solo a vedere la bocca. Più si avvicina e più mi sembra troppo famigliare. Sale sul ring e con un passo arriva davanti a me. Alza la faccia e si abbassa il cappuccio.
"Cazzo! Non posso crederci!" Dice Evan
Spalanco gli occhi dalla sorpresa, giuro di aver sentito il mio sangue nelle vene gelare. Non so cosa mi succedendo, sono arrabbiato, stupito, nervoso... Mai avrei pensato a lui, credevo che avesse chiuso. Ha un sorriso stampato sulla faccia, si sta godendo la mia espressione.
"Sopresi eh? Questa è la resa dei conti amico" dice Xavier ridendo.

At Least YouWhere stories live. Discover now