Cap. 15: Run away.

142 11 5
                                    

Era come se le fosse scoppiato un incendio dentro, provocandole contemporaneamente a esso, una serie di brividi. Perché le stava succedendo una cosa del genere? Le mani di Jamie erano soffici come lana morbida, le accarezzavano entrambi la vita, tracciandone la forma. Era incredibile, cosa lui provocasse ad Alai. Era come se il tempo si fosse fermato, come se la Terra avesse iniziato a bramare la sola presenza di loro due, diventata improvvisamente troppo piccola per ospitare altre persone. Era così che si sentiva in quel momento: in balia di una realtà a lei sconosciuta, ma sorprendentemente affascinante e intensa. Era come se la facesse sentire viva, anche solo ogni volta che la guardava. Tutti i suoi discorsi mentali sull'odio, sulla rabbia, sulla voglia di evadere, sul sentirsi estremamente futili e insignificanti, svanì, come se il vento d'autunno avesse fatto piazza pulita di tutte le foglie cadute dagli alberi ormai spogli.
Le labbra di lui continuava a lasciare umidi baci, lungo tutto il collo, fino ad arrivare alla clavicola sporgente. Alai ansimò, sentendo le sue labbra tremare, forse dalla voglia di avere le labbra di Jamie sulle proprie.
Nonostante un attimo fa fosse decisa ad andarsene dalla presenza incessante di lui, in quel momento si volle lasciare completamente trasportare da quelle emozioni maledette, che dovette sopprimere in quei giorni. Era come ritornare a respirare aria nuova, pulita, rinfrescante. Lui continuava il suo lavoro perfetto in ogni centimetro, accarezzandole dolcemente i fianchi. - Jamie... - gemette quasi sussurrando Alai.
Lui sembrò accorgersi della supplica di lei, ma certo non riuscì a fermarlo dal compiere la sua tortura maledetta. La mano di Alai, andò a stringere saldamente quella di lui, posizionata su un suo fianco. Lui sussultò, restando ancora con le labbra incollate al suo collo. Quello di lei, non fu un tocco passionale, selvaggio, lussurioso o carnale, bensì un tocco deciso ma allo stesso tempo delicato e dolce.
Jamie si staccò dal collo di Alai, facendole rimanere un certo amaro in gola. Però, le sue mani non mollarono la presa dal piccolo scricciolo, donandole una misera speranza, che forse, non avrebbe mandato tutto all'aria come sempre. - Hai un odore così buono... - disse lui, inalando il profumo dei suoi capelli rossi. - Non saprei neppure spiegare di cosa. - le afferrò una ciocca, giocherellandoci dolcemente. Alai si girò con la testa, facendo in modo che i loro sguardi ancora infuocati per quanto successo poco prima, si incrociassero. - Jamie...cosa mi hai appena fatto? - disse con fiato corto Alai. - È così importante saperlo? Non ti basta averlo vissuto? - sorrise malizioso.
- I-io poco fa volevo andarmene...e tu... - balbettò, a corto di parole. Avrebbe dovuto dirgli che in quel momento l'unica cosa che voleva era baciarlo, e magari restare con lui? Avrebbe sicuramente detto la verità, ma una parte di lei continuava a mantenere il suo orgoglio e identità ben saldi, non voleva farsi abbindolare dai suoi modi di fare romantici e passionali. - Lo so. - sospirò, allontanandosi. Alai rimase attonita, fissandolo mentre si dirigeva sul divano, buttandocisi sopra. - Ma non lo farai. - tagliò secco.
Alai sgranò gli occhi, con il cuore martellante nel petto. Era come se avesse programmato tutto, come se l'avesse toccata così solo perché poi sapesse che sarebbe rimasta. Come una persona, poteva essere così costruita ed ipocrita? Lui forse pensava di avere Alai in pugno, e per un momento ne fu quasi sicura perfino lei stessa. Quel suo atteggiamento, le scatenò dentro un temporale. Lo vedeva lì seduto, sul divano, con fare estremamente tranquillo e sicuro di se. Era questo il Jamie di cui bramava qualche minuto fa? Era lui? Alai deglutì, come volesse mandare giù, il fatto di essere caduta un'altra volta nella sua diabolica trappola.
- Io non posso crederci. - scosse la testa Alai, con fare disgustato e incredulo. - Questo sei tu! Sei sempre stato tu! Sempre e solo tu! Così maledettamente ipocrita e opportunista! Hai giocato con me e la mia sensibilità per tutto questo tempo, ma non ti permetterò un'altra volta di causarmi altro male. Il gioco è finito, che ti sia ben chiaro. - sputato quelle parole velenose, si girò, ed afferrando il borsone fra le mani, uscì di casa, sbattendo la porta dietro di se. Assieme a essa, sbatterono un po' tutte le altre porte che aveva tenuto aperte in quegli ultimi giorni. Si sentiva le gambe rapide.

Ossa Fragili. (Come Nei Sogni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora