CAPITOLO 1 - Nuovi incontri

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Fa freddo. La neve copre gran parte del prato, sul quale ci siamo fermati per riposare. Non abbiamo tende, non abbiamo sacchi a pelo. Abbiamo solo al nostra pelle.

Sono abbracciata ad Ethan. Lui è ancora caldo. Io invece sono congelata. Ho le dita, il naso e le orecchie che praticamente non le sento più. Lui invece è bollente. Inizialmente pensavo che avesse la febbre. Poi mi sono ricordata che siamo immuni alle malattie.

La neve comincia a coprire la mia faccia. Starnutisco. Ethan si sveglia e mi guarda.

- Stai bene?

- Sì, ho solo un po' di freddo.

Mi prende le mia dita gelate in mano.

- Vero. Ci cerchiamo un riparo migliore?

Annuisco.

Si alza e si scrolla di dosso la neve. A volte sembra davvero un cane!

Prendiamo le nostre cose e ci spostiamo in una zona più riparata del bosco. Troviamo rifugio tra le radici di un albero.

Lui si siede, poggiato al tronco. Io mi siedo accanto a lui. Mi riscalda. Mi fa sentire come se fossi a casa. Se chiudo gli occhi mi pare di vedere la mia camera, mia mamma, mia sorella...invece è sparito tutto. Ho abbandonato la mia famiglia per proteggerla da me stessa. E non ho sentito rimorso quando ho guardato per l'ultima volta la città.

Cerco di non pensarci.

Lentamente scivolo nel sonno.

****

Mi sveglio il mattino dopo. Sono appoggiata ad Ethan. E sono in un bosco. Mi alzo.

Anche Ethan si sveglia e si alza.

- Buongiorno.- mi saluta, stiracchiandosi.

- Facciamo colazione?- chiedo, fissando lo zaino con il cibo. Sento il profumo di cibo avvolgermi.

- Mi dispiace, ma dobbiamo razionare il cibo, a meno che tu non voglia andare a caccia.- mi dice sorridendomi.

Mi allontano dalla sacca. Ethan si alza e va a prendere le borse. Se le carica in spalla e si avvia verso la moto. Io lo seguo.

Quando arriviamo accende la moto e partiamo.

Vogliamo arrivare a Wolfeboro, la città dove sono nata e dove ho vissuto i primi anni della mia vita per capire perché ho gli occhi azzurri invece che gialli.

Ethan dice che è nel nostro passato che troviamo le risposte alle domande più importanti. Ci dovremo arrivare verso sera.

Il viaggio procede lento e noioso. A mezzogiorno ci fermiamo per mangiare un panino. Poi ripartiamo.

Stiamo attraversando un pezzo di strada completamente circondato dalla foresta. Improvvisamente ci si para davanti un uomo. Ci fermiamo di colpo.

Io per poco non casco dalla moto. Fortunatamente Ethan mi tiene.

- Cosa credi di fare!- urla Ethan al ragazzo.

Lui lo fissa per un attimo.

Ha i capelli rossicci, corti, e gli occhi verdi. Sarebbe carino, se non fosse per quella cicatrice che va dal mento all'ascella destra.

Ethan trattiene il fiato e si mette sulla difensiva.

- Calma! Non voglio fare del male a nessuno!- esclama lui, alzando le mani.

- Che succede?- sussurro io all'orecchio di Ethan.

- È un lupo.- dice lui tra i denti.

- E come fai a saperlo?

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