Capitolo 13 - Parte 2

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Sorrise nel vedere come gli occhi di Lorraine fossero inondati di quella stessa luce che vedeva nelle spose. Sorrideva, eppure non riusciva ad essere contenta tanto quanto la sua collega. Si chiese quando – o se – sarebbe toccata anche a lei la stessa felicità. Per la prima volta, la Toujours Heureux et Contents non riuscì a farla sentire completa. Era fiera del suo percorso? Sì. Tuttavia, negli ultimi mesi aveva pian piano capito quanto quel suo ufficio – per ironia della sorte – in Rue Rosa Bonheur³ non potesse soppiantare tutto il resto della sua vita: aveva scoperto che le risate, le soddisfazioni e i bei momenti potevano esistere anche senza il bisogno di una tabella di marcia da seguire o centinaia di invitati da soddisfare. Aveva scoperto che c'era altro oltre al suo lavoro che potesse riempire la sua vita. Voleva di più. Voleva ridere senza riuscire a fermarsi; voleva stare vicino a tutti coloro che le erano cari e, per farlo, era disposta persino a prendersi tutte le domeniche libere e a dimenticare a casa la sua agenda, almeno per quel giorno.

«Mademoiselle, permesso.» Lorenzo si fece strada fino al tavolo di Charlotte, reggendo un vassoio nero e rotondo. «Mi sono permesso di scegliere un lait de licorne e una monoporzione di... Charlotte.»⁴

«Com'è graziosa» disse, slegando il nastro di raso fucsia che teneva insieme i savoiardi del dolce su cui troneggiavano una fragola – divisa in due metà – e qualche ribes rosso. La donna osservò poi incuriosita la bevanda dal colorito azzurro, messa in risalto dal bianco candido della schiuma, che somigliava a una nuvola in un cielo sereno, e ne bevve un sorso, titubante.

«Nessun unicorno è stato maltrattato per questa ricetta» la tranquillizzò Lorenzo, avendo notato l'espressione confusa della sua cliente.

«Cosa c'è dentro? È davvero buonissimo» si complimentò lei e tornò poi a sorseggiare quello strano cappuccino, restando con le labbra umettate da quella spuma soffice.

«Latte di cocco e spirulina.»

Charlotte faticò a non strozzarsi con il suo lait de licorne: il nome del secondo ingrediente suonava davvero ridicolo. Così tanto che persino Lorraine emise uno dei suoi risolini striduli e il pasticciere si affrettò a posare il vassoio sul primo tavolo libero per stringerla in un abbraccio.

«A quanto pare, oggi è la giornata "interrompiamo Lorenzo e la sua ragazza"» si lamentò lui, quando la porta della pasticceria si spalancò, di nuovo. Dopodiché, si liberò del suo sguardo imbronciato e lo sostituì con il suo sorriso migliore. «Bentornati, signori Montard! Prego, accomodatevi, sarò subito da voi.» Prima di allontanarsi dal tavolo, si rivolse un'ultima volta a Lorraine: «E poi torno da te.»

«Perché non andate direttamente in camera, a questo punto?» scherzò Charlotte, rivolgendo a Lorenzo uno sguardo provocatorio.

«Sì, sarebbe quello il piano per dopo!»

«Come?» strillò l'anziana signora, che ormai aveva preso posto accanto a suo marito nel loro solito tavolo all'angolo della pasticceria. «Non sento tanto bene, lo sai, caro.»

«Nulla, nulla, parlavo con la mia ragazza» disse, trascinando con sé Lorraine, alla quale sarebbe sicuramente toccato ascoltare la storia dei due coniugi.

      Charlotte riuscì a sfuggire alle chiacchiere dei Montard e, una volta salutata la nuova coppia di fidanzati, aveva deciso di passare dalla parrucchiera e in un minimarket prima di rientrare a casa.

Seduta su quella scomoda poltrona, in attesa che la tinta donasse nuovamente un colore uniforme ai suoi capelli, per non fissare il suo riflesso – che le luci fredde del salone facevano apparire più smunto, accentuando le sue occhiaie – aveva deciso di girovagare su internet alla ricerca di un significato per lo strano sogno della notte precedente. Aveva controllato svariati siti e ne aveva ricavato una sola possibile opzione: sognare di baciare un amico indica il desiderio di prendere da lui le qualità che si ammirano di quella persona.

Matrimonio A ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora