43. Gemelli

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Capitolo quarantatré

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Capitolo quarantatré

- Tre settimane... - Mi sussurrò Federico mentre si stendeva accanto a me nel letto e posava una mano sulla mia pancia. - No, amore. Non ci credo ancora, davvero. -

- Nemmeno io. - Scossi la testa girandomi verso di lui. - Dovremmo fare le visite. Abbiamo delle responsabilità adesso, non siamo più dei ragazzini innamorati. -

- Lo so, amore. - Mi stampò un bacio sulla guancia mentre continuava ad accarezzarmi la pancia. - Dobbiamo decidere il nome. -

- Fede ma non sappiamo nemmeno il sesso. -

- Vabbè supponiamo, se fosse maschio come ti piacerebbe chiamarlo? -

- Mi è sempre piaciuto Massimo, Matteo... O Giacomo. - Borbottai facendo mentalmente una scaletta dei nomi maschili più belli che mi venivano in mente. - Si, Giacomo è proprio un bel nome, il mio preferito. E tu invece? Se fosse femmina? -

- Mhhh... - Strizzò un pelo gli occhi riflettendoci su. - Rachele. - Disse convinto tutto d'un tratto. - O Valentina, oppure Eva, Erica, Emma, Cristi... -

- Amore avremmo un bambino, non cinquanta - Lo interruppi ridendo appena. - Rachele mi piace molto, sai? -

- Ed a me Giacomo. - Mi rivolse un sorriso.

- È stato un matrimonio fantastico, davvero. Il giorno più bello della mia vita. - Parlai abbracciandolo da sotto le coperte e chiudendo gli occhi ripensando alla giornata appena terminata.

- Non potevo chiedere di meglio. - Sussurrò lasciandomi un bacio sul lobo attirando sempre di più il mio corpo al suo. - Ti amo. -

- Ti amo anche io, Fede. -

Respirai profondamente il suo profumo come se non ne avessi mai abbastanza e mi lasciai cullare dalle sue braccia. Era stata veramente una giornata indimenticabile e mi provai ad addormentare avvinghiata a lui con un sorriso stampato sul volto. Le sue mani accarezzavano dolcemente la mia schiena e, qualche volta, sfioravano il mio sedere facendomi sfuggire una risatina ed un sussulto.

- Amore vorrei dormire. - Borbottai voltandomi dall'altro lato dandogli la schiena.

- Mhhh. - Mormorò qualcosa di non decifrabile e mi lasciò qualche bacetto sul collo, per poi scendere sempre di più ed avvolgermi da dietro con le sue braccia. - Allora buonanotte. -

- Buonanotte amore. -

**

Indossai un vestito aderente nero a maniche lunghe e legai i miei capelli in una coda alta. Successivamente applicai un po' di trucco sul mio viso ed indossai dei tacchi neri non troppo alti.
Stasera ci sarebbe stata la festa in famiglia per scoprire il sesso del bambino mio e di Federico. Quando abbiamo fatto le visite abbiamo voluto non saperlo, poiché le nostre mamme insistevano de giorni per fare una "festa di rivelazione", come la chiamavano loro.
Francesca aveva prenotato un ristorante fin troppo di lusso in centro città ed aveva invitato le nostre famiglie insieme agli amici più intimi come Chiara, Nicolò e qualche amico di squadra di Federico.
Tirai un pelo verso il basso il vestito per non farlo sembrare troppo volgare e poi mi girai di profilo, non smettendo mai di guardare la mia figura dallo specchio. La pancia era cresciuta, pochissimo, ma era pur sempre cresciuta. Si stava lievemente gonfiando e non potei non trattenere un sorriso ed accarezzarla con la mia mano.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now