25. Derby d'Italia

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Capitolo venticinque

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Capitolo venticinque

Pov's Federico

Tra pochissimi minuti sarebbe iniziato il famosissimo ed attesissimo derby d'Italia: Inter - Juventus, qui all'Allianz Stadium di Torino.
Sarebbe stata una serata alquanto complicata e piena di tensione, non sto parlando sotto il punto di vista calcistico, ma umano e sentimentale.
In tribuna sarebbero state presenti sia la mia ex Benedetta, accompagnata da tutte le sue amiche, ed anche la moglie del mio amico Nicolò, Federica, che era stato a letto con la migliore amica di Alessandra, Chiara.
Probabilmente vi sarete persi in questo discorso, ci sono troppi intrecci di nomi, mi sto perdendo anch'io a momenti.
Alessandra e Chiara sarebbero state a bordo campo con la loro squadra medica, come ogni partita, pronte a soccorrere eventuali infortunati.

- Che ansia... - Borbottò Barella avvicinandosi a me fuori dal mio spogliatoio.

- Per Chiara? - Domandai mantenendo un tono di voce basso.

- Si, non la vedo da... Bhe, da quando ci siamo svegliati a casa sua... -

- Hai fatto proprio un bel casino stavolta amico mio. - Lo rimproverai.

- Lei mi ha sempre intrigato, anche a Coverciano non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso... Ma lei si faceva Marco. -

- Cos'hai intenzione di fare con tua moglie? - Incrociai le braccia.

- Nico! - Esordì Manuel Locatelli. - Sei pronto? -

- Ciao amico! - Lo abbracciò. - Prontissimo e voi juventini? -

- Vi faremo il culo! - Mi intromisi nella conversazione.

- Siete tornati amici voi due? - Domandò Barella indicando me e Manuel.

- Abbiamo solo avuto delle divergenze a Coverciano. - Rispose Locatelli.

- È acqua passata ormai. -

- Ragazzi! In campo! Dai si va! Su! - Allegri piombò davanti a me ed entrò nello spogliatoio a chiamare tutti i miei compagni bianconeri. - Fino alla fine! Dobbiamo portarci a casa questi 3 punti, cazzo! -

- Ci vediamo in campo! - Salutai il mio amico ed entrammo pronti a giocare questa partita, fino alla fine. - E che vinca il migliore! - Gli rivolsi un ultimo sorriso e mi avviai, seguito dalla mia squadra, nel cuore dello stadio.

I tifosi erano impazziti, urlavano e fischiavano come dei pazzi scalmanati, ma d'altronde ad ogni derby era così.
Non degnai nemmeno di uno sguardo Benedetta che sembrava "non staccarmi gli occhi di dosso" come mi disse Morata. Invece, salutai velocemente, facendo cenno con il capo, Alessandra che si trovava a bordo campo pronta a godersi la partita.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now