21. With my person -tempo 2-

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Una voce in lontananza richiamò la mia attenzione: "cosa ci fai qua tutta sola?"
"L-Lando?" Risposi io riconoscendo quella voce
"Emh...si?" Rispose lui confuso
Lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia "mi sei mancato da morire, anche se non ti vedo solo da...da quanto?"
Quanto tempo era passato?
"Sicura di stare bene?" Mi chiese lui stranito
"Si perchè?"
"Ti sei assentata dalla festa all'improvviso e ora sei qui tutta sola e mi salti addosso come se ci conoscessimo da una vita.."
"Ma Lando noi-" come poteva non ricordarselo? Questo non era il mio Lando; eppure era proprio lui: quello stesso ragazzo che quella sera dell'anno precedente mi aveva stregato con i suoi fantastici occhi.
Quando tornai alla festa c'erano mia mamma e mio padre che ballavano come una coppietta di adolescenti al ritmo di una canzone che mi sembrava di aver già sentito ma non ricordavo dove.
"Hop! Balli con me??" Mi domandò Charles facendo la faccia da bambino che implora i genitori di comprargli le caramelle
"Ovvio Leclerc" ero spaesata...perchè tutti sembravano aver dimenticato completamente l'ultimo anno?
"Sai Hope, devo dirti una cosa..."
"Dimmi"
"La Ferrari mi ha proposto il contratto più lungo di tutta la storia" disse tutto di un fiato
Ok ma...lui corre per quella scuderia da mesi ormai....
"Omioddio serio?" Cercai di essere il più credibilmente sorpresa possibile
Continuai a fingere che l'ultimo anno non sia mai esistito anche quando Lando mi chiese di ballare; stare vicino a lui mi faceva stare bene, ma allo stesso tempo era una tortura perchè non potevo baciarlo, abbracciarlo,...Così rimasi il più vicina a lui, nei limiti della possibilità, anche perchè non mi ero dimenticata del fatto che probabilmente non lo avrei mai più rivisto e che l'unica cosa che mi sarebbe rimasta di lui sarebbero stati i ricordi e questi ultimi momenti.
Ballai per minuti interi al suo fianco, e anche se lui non sapeva cosa fosse successo tra di noi, il mio cuore è il suo, a pochi centimetri di distanza, battevano all'unisono; come se in fondo sapessero già di appartenersi 🫀.
Ora, non so cosa sia successo esattamente ma ho il ricordo del suo sorriso, di quella risata che ti contagia di gioia e allegria che mi rimbomba in tutta l'anima. Poi, come se sapessi che era giunto il mio momento, salutai con un lungo abbraccio Lando, e per quella che forse sarebbe stata l'ultima volta poggiai le mie labbra sulle sue.
Così facendo mi avvicinai a Charles, lo abbracciai e lo ringraziai di tutti i momenti felici trascorsi, di tutte le risate e di tutti i pianti da cui mi aveva aiutato a scappare.
Poi mi avvicinai, uno ad uno, ad ogni pilota: Carlos, Lewis, Max,...cos'ero io senza questa grande famiglia?
Poi mi avvicinai a mia madre e la ringraziai di avermi donato una vita che seppur troppo breve, era stata memorabile. Quindi arrivò il momento di mio padre. Lui mi fissava e come se sapesse già tutto, con gli occhi lucidi mi prese il volto e se lo portò al petto. "Grazie. Per ogni parola detta, per ogni gesto compiuto; io ti ringrazio" gli sussurrai
"Grazie. Per ogni sorriso e ogni lacrima." Mi rispose lui.
Mi allontanai e voltandomi un ultima volta, non vidi altro che un grande gruppo di persone che negli anni mi avevano insegnato ognuna qualcosa di diverso; ma ogni insegnamento era stato e sarà per sempre custodito nel mio cuore come il più prezioso dei tesori.

La speranza dei sogni ~Lando Norris~Where stories live. Discover now