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Tre giorni dopo...
Londra, MI6, ufficio di M:
-Browning: "Lei è in un mare di merda Bond. Lo sa, vero?"
-Bond: "Quando arriva?"
-Browning: "A breve... Quasi dimenticavo! Le finestre sono chiuse, fossi in lei non mi scaraventerei dall'ultimo piano questa volta. Buona fortuna Bond! Ne avrà, davvero, di bisogno!"

La porta si chiude ma le voci si sentono dall'interno dell'ufficio:
-Browning: "Devo restare o...?"
-M (Viola Davis): "Può anche andare. Preferirei che non ci siano altre persone nel mio ufficio."
-Browning: "Allora a dopo."
-M: "Buon lavoro."

M, un nome una garanzia. È a capo dell'MI6 ed è diretta responsabile e risponde al governo di tutte le azioni commesse.

È bassina, sulla cinquantina, capelli corti e afro ed è senza dubbio l'ultima persona da voler incontrare sulla faccia della terra dopo aver fatto un grave errore.

Entra nel suo ufficio.

Chiude la porta.

Toglie il cappotto e guarda intensamente e nervosamente la sagoma di Bond, seduto ed inamovibile dal girarsi per vederla, accenna solo un...
-Bond: "Buongiorno..."

M passeggia lentamente verso la sua scrivania.

Si siede e molto delicatamente...
-M: "Lei è un completo idiota. Ne è consapevole?"
-Bond: "Solo qualche volta..."
-M: "Con quale faccia tosta riesce a rispondere?!"
-Bond: "La stessa faccia che vi ha salvati da un uomo che dopo 200 metri vi era già sfuggito di mano."
-M: "Lei non aveva alcuna autorità! Nessuna!"
-Bond: "Sono comunque un membro della Marina!"
-M: "E con questo?! Chi si crede di essere?! Lei non ha alcuna licenza di uccidere!"
-Bond: "Beh... e ora che farete? Mi metterete in carcere?!"
-M: "Fosse per me, mi creda, l'avrei già fatto con enorme piacere.
Sa Bond, tecnicamente, prossima settimana dovrebbe iniziare il processo a suo carico per l'uccisione di Sahit Arib, l'uomo che lei ha freddato."
-Bond: "Quindi aveva un nome..."
-M: "Provi ad interrompermi un'altra volta e solo Dio sa dove la mando."
-Bond: "Mi scusi..."
-M: "A quanto pare lei rischia di essere radiato dalla Marina, come minimo..."
-Bond: "E allora... per quale motivo mi ha chiamato?"
-M: "Perché ho una proposta da farle."
-Bond: "Una proposta? E di che tipo di proposta si tratta?"
-M: "Vede... prima di diventare un agente doppio zero bisogna avere almeno due uccisioni sul proprio file. Il suo ne ha una fresca di qualche giorno."
-Bond: "E quindi?"
-M: "Considerando che non trovo necessario un test fisico, visto quello di cui è stato capace qualche giorno fa, direi che lei ha del potenziale per diventare un agente doppio zero. La proposta è semplice: se accetta di uccidere una persona da noi indicata, lei diventerà automaticamente un agente doppio zero e, di conseguenza, non avrà alcuna responsabilità per l'uccisione di Arib. Dovesse, piuttosto, rifiutare... beh... c'è un processo a suo carico che la aspetta a braccia aperte."
-Bond: "C'è l'imbarazzo della scelta..."
-M: "Con me non avrà mai scelte."
-Bond: "Chi è questa persona?"
-M: "È un nostro agente. Vende informazioni segrete per pagare le cure e la terapia alla figlia che si trova in gravi condizioni per una rara malattia. Le verrano fornite una copia delle chiavi del suo ufficio ed una pistola full automatic. Lo uccida e sarà un doppio zero."
-Bond: "A me basta non fare la seduta con lo psicologo."
-M: "Non era nemmeno in conto..."
-Bond: "Le due guardie come stanno?"
-M: "Sono ancora in ospedale ma entrambi fuori pericolo."
-Bond: "Bene... allora vado. Buon lavoro."
-M: "E Bond..."
-Bond: "Signora..."
-M: "Ha fatto un ottimo lavoro con Arib... Uccida quell'uomo e l'indagine su chi, come e perché Arib sia stato mandato sarà sua."
-Bond: "Grazie mille..."
-M: "Adesso porti il suo culo fuori da qui e sparisca..."
-Bond: "Con piacere."

007 - EllipsisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora