V. La leggenda del bosco

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Quando Kohaku e Shippo ritornarono al villaggio che li aveva incaricati di risolvere il problema, furono accolti con grande entusiasmo.

Le donne erano tornate normali, e il capo villaggio invitò Kohaku nella propria stanza illuminata solo da una fiaccola al lato del fusuma.

L'uomo aveva accettato di riceverlo anche senza gli abiti eleganti, ma con addosso unicamente la vestaglia da notte.

«Vi hanno raccontato qualcosa?» interruppe il ragazzo fissando il baule alle spalle dell'uomo, il cui contenuto era stato promesso a Miroku come ricompensa.

«Non ricordano nulla. Poche ore fa sono tornate normali, non si sono dimostrate aggressive verso i compagni».

«Ne siamo felici!» continuò il demone volpe.

«È colpa vostra!» urlò un uomo anziano che senza preavviso entrò nella stanza con foga. L'uomo ricurvo dalla pelle rugosa si avvicinò con aria accusatoria verso il capo villaggio.

«Qualcosa ha richiamato gli spiriti nel bosco. Il bosco è proibito nessuno doveva entrarci!»

«Perché proibito?» chiese Shippo con voce tremante.

Il vento forte che proveniva dalla spalle mosse la fiamma della candela, illuminando il viso dell'anziano.

«Un'antica maledizione regna tra gli alberi di quel bosco» Shippo ingoiò la saliva, mentre l'uomo sfiorando la fiamma con le dita continuò a raccontare puntando gli occhi grigi sui due ospiti.

«Anni fa, vivevano nel bosco tre sorelle d'età da marito. Diversi uomini chiesero loro la mano, ma nessuno sembrava degno per le tre sorelle. Il loro padre era molto esigente e le loro figlie erano per lui tre pietre preziose. Una notte però arrivò durante un temporale un uomo ferito che venne curato con amore dalla figlia minore. Tra i due col passar del tempo sembrò nascere l'amore. Il viandante si dimostrò molto ricco e garbato agli occhi del padre delle ragazze, e guardando gli occhi innamorati della figlia decise di donare all'uomo la figlia minore».

L'anziano fissò la fiamma per poi illuminare i due giovani.

«Le due sorelle maggiori non videro di buon occhio la scelta del padre. Gelose che fosse la sorella minore a sposarsi per prima. Cosi decisero di attentare alla vita dell'uomo; con l'inganno gli diedero appuntamento su un dirupo e lo spinsero di sotto. Quando scoprirono di aver ucciso la sorella che insospettita si era presentata e camuffata al posto dell'uomo lo maledissero gettandosi nel dirupo e dall'ora i loro spiriti perseguitano gli uomini o le coppie felici che osano attraversare quelle terre».

«Padre è solo una vecchia storia» disse il capo villaggio.

«Mai sottovalutare le storie, che trovano sempre il modo di esser ricordate».

Un lampo illuminò i presenti, mentre Shippo tremò come una foglia.

▶❂◀

L'acqua bagnata del terreno, la pioggia battente non fermò Sesshomaru che insieme al suo servitore Jaken si era avventurato nel bosco dove poco prima aveva assistito a uno strano gioco di luci.

Qualcosa lo preoccupava, lo chiamava oltre gli alberi spingendolo ad avanzare.

«Eravamo appena tornati a casa Signor Sesshomaru».

«Zitto Jaken!» affermò fermandosi di colpo.

Oltre agli alberi, qualcosa lo attirava, una luce fluttuante, delicata di un leggero blu lucente.

Il suo servitore si bloccò, tremante... «Quello è...» affermò, ma prima di poter finire la frase fu costretto a seguire il suo padrone che avanzò in fretta oltre la foresta.

Inuyasha Fanfiction - la Foresta MaledettaWhere stories live. Discover now