IV. Il villaggio di Kaede

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Il villaggio di Kaede era il villaggio più invidiato da tutti i suoi confinanti, sebbene subisse il numero maggiore di attacchi per un motivo o per un alto.

Nel tempo, il villaggio aveva sempre goduto della protezione di personaggi forti e determinati, come Kikyo, la somma Kaede, Inuyasha, Kagome, il monaco buddista Miroku, i due sterminatori di demoni Sango e il fratello Koaku; ora si aggiungeva Sesshomaru nonostante in un modo molto più taciturno e limitato rispetto a suo fratello minore. Il demone completo era mosso soprattutto dallo scopo di proteggere un'unica persona.

Quel popolo riusciva ad intravedere anche il bene nei demoni, per questo a differenza di altri posti, i mezzi demoni e i demoni venivano accettati; anche grazie alla Somma Kaede che con le sue conoscenze e il ricordo di Kikyo aveva aperto il popolo ad un punto di vista più ampio.

Il villaggio era quindi il luogo ideale per crescere i propri figli sia per Inuyasha che per Sesshomaru. Inoltre a differenza dell'infanzia di Inuyasha, allontanato dagli altri per il suo sangue misto, in questo luogo le gemelle e la piccola Moroha crescevano tranquille, benvolute da tutti.

Per questo ogni volta che Inuyasha guardava sua figlia giocare con gli altri bambini, i figli di Sango, le cugine si fermava preoccupato, per poi sorridere e andare oltre.

Moroha a differenza delle gemelle di Sesshomaru: Towa e Setsuna, ne combinava di mille colori: si arrampicava sugli alberi, correva sui tetti, e spesso capitava che grazie alla sua forza spostasse degli elementi, come rametti, la paglia sui tetti, o tegole distruggendoli e provocando non pochi guai.

Una volta mentre saltava da una casa all'altra, precipitò nel pentolone di zuppa alle erbe cucinate dalla signora Sakura che dopo un'attenta selezione aveva finalmente ultimato la cena della sua famosa zuppa. Il fatto successe poco prima di aver distribuito la prima ciotola.

La bambina circondata da tante persone arrabbiate, si limitò a sorridere e a scappare in un balzo, nascondendosi tra le gambe della giovane Rin.

Nessuno osò lamentarsi, e con un saluto ritornarono nella casa. La figura di Sesshomaru anche se all'apparenza assente per gli occhi di lei, in realtà era ben visibile per gli abitanti; come se la sua ombra la seguisse ovunque lei andasse.

Nessuno voleva subire l'ira del principe di ghiaccio.

Sesshomaru viaggiava molto, ma cercava sempre di più, di compiere viaggi veloci e brevi.

Quella notte la maggior parte degli abitanti percepì qualcosa di strano al ritorno del gruppo, qualcosa provenire dalle donne, a differenza dei loro stessi mariti e fidanzati.

Quando giunsero a casa di Kaede, Kagome si occupò della cena, mentre Sango sistemò e affilò alcune armi demoniache, ponendole al fianco di suo marito una dopo l'altra.

«Posso farti un massaggio? Ti sento teso» affermò con una voce sensuale, ma tagliente.

Miroku gelò per un istante, poi si colpì con un pugno la spalla che la moglie aveva scoperto.

«Sarò più delicata possibile» gli vibrò nell'orecchio afferrando la prima arma al suo fianco: l'hiraikotsu.

Miroku allungò il collo su un lato, per poi spalancare gli occhi sentendo sulla sua pelle qualcosa grattare.

Inuyasha e Inuki agirono guardarono con un espressione confusa.

Il movimento diventò sempre più forte e fastidioso.

«Ti ringrazio Sango per la tua premura. Mi sento l'uomo più fortunato al mondo. Sento la dolcezza delle tue mani, delicate e forti, ma la prossima volta...fammi un piacere, non farlo»..

Il resto del gruppo restò pietrificato per il modo e la fiducia con cui il massaggio veniva svolto. La pelle di Miroku si era arrossata. Sango posò l'arma, che aveva usato per il massaggio, delicatamente cercando di tendere la mano alle sue spalle nel tentativo di prendere un altro oggetto. Le dita della mano destra camminavano tranquille, e quando sfiorò la lama di un pugnale le sue mani furono raccolte da quelle di Miroku.

«Oh, Sango finalmente hai deciso di donarmi un quarto figlio, è questo che vuoi dirmi?».

L'occhio della donna fissò il pugnale poco distante, mentre le sue mani erano ancora strette da quelle del compagno.

Tutti erano rimasti sorpresi dalla strana scena e non riuscivano a capire il motivo per cui Sango fosse arrabbiata. Le uniche impassibili erano Kisaki e Kagome.

Quest'ultima assaggiò lo stufato aggiungendo alcune erbe. Approfittando dell'attenzione riposta altrove Kagome lasciò cadere un liquido viola nel cibo, tenuto all'interno di una boccetta del medesimo colore.

La nascose nella veste e poi annunciò: «Adesso è pronto!».

Aiutandosi col mestolo versò il cibo nelle ciotole e le pose sul tavolo basso che avevano dinanzi.

Quando le ciotole furono distribuite, i tre fissarono i contenuto senza aver il coraggio di assaggiarlo. Miroku giurò di aver visto il simbolo di un teschio all'interno del liquido che sollevò con il cucchiaino versandolo di nuovo nella ciotola. La sostanza che normalmente si presentava liquida, in quel momento aveva la consistenza grumosa.

Inuyasha, Miroku e Inuki si fissarono attentamente, alzandosi di colpo poggiando le ciotole d'avanti a loro.

«Che ne dite di allenarci un po' prima di mangiare?» dissero in coro.

«Certamente, ottima idea!»

«Dove cercate di andare?» apostrofò Kisaki. Inuki tremò al suo sguardo gelido. «Kagome ha cucinato per voi, nonostante la stanchezza! Inuyasha, non vorrai offendere tua moglie!».

«Veramente noi...»

«SEDETEVI!!» urlarono le tre, e senza esitare si sedettero.

«Adesso mangiamo» continuò Sango portando il cucchiaio a sfiorar le sue labbra.

I tre si sentirono osservati. Presero le ciotole tra le mani ingoiando aria.

«Buon appetito» augurò Kagome fissando Inuyasha con sguardo truce.

Inuyasha annusò la pietanza, aveva un odore disgustoso. In quel momento pensò alla medicina che gli dava sua madre da piccolo.

Sentì anche qualcosa di nuovo, diverso, un'erba a lui sconosciuta.

«Kagome è una tua nuova ricetta?»

«Sì...» "Tra un attimo sarà compiuta..." pensò.

Quando il cucchiaio fu vicino alle loro labbra, Inuyasha fu spinto da una forza invisibile a schiacciarsi sul pavimento, come Inuki.

Nello stesso momento le gemelle Kin'u e Gyokuto abbracciarono il padre al collo facendogli rovesciare la ciottola sulle gambe di Sango.

Kaede era appena entrata con i bambini seguita da Rin.

«Che state facendo?» chiese l'anziana trovando Inuki e Inuyasha schiacciati al suolo, mentre Kagome e Kisaki erano sporche di stufato.

«Fuori hanno preparato cibo per tutti... bistecche per festeggiare...» Kaede non riuscì a concludere la frase che sia Inuyasha che Inuki, seguiti da Miroku uscirono senza voltarsi.

«Venite anche voi?» disse Rin sorridendo.

Moroha giunse accanto a sua madre mettendosi in grembo. Kagome guardò quella bambina come se la vedesse per la prima volta.

«Mamma che hai fatto di bello oggi?» le chiese accarezzandole il viso. Kagome si scansò e poi la sorrise dimenticando per un attimo ciò che la fremeva.

«Andiamo Moroha» la chiamò Towa «altrimenti tuo padre si mangia tutto!»

Quando le tre rimasero sole, il silenzio regnò sovrano.

«Sorelle non abbattetevi, avremo la nostra vendetta» disse Sango, mentre Kagome guardò la sua bambola con sguardo truce. 

Inuyasha Fanfiction - la Foresta Maledettaحيث تعيش القصص. اكتشف الآن