𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟓

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"Sì, immagino di averlo detto ma...Ciò non significa che dovrebbe perdere l'opportunità di avvicinarsi a qualcuno che è già...compatibile con lui. Lascia che si diverta. Ne ha bisogno."

"Lo so ma..."

"A meno che..." Alzò un sopracciglio. "Non ci sia qualcos'altro che ti dà sui nervi."

"No. Assolutamente niente..." Bevve il resto del suo cocktail.

"Va bene. Era per sapere. Sarò laggiù se hai bisogno di me e cerca di non perforare la testa di Seungho per quel che rimane della nottata."

"Stai zitto."

Jeongguk rimase solo in mezzo alla folla. Non gli piaceva quella sensazione, era come se qualcosa gli bruciasse dentro, cinque minuti prima si stava divertendo e ora... Scosse la testa. Perché gli importava? Era solo Taehyung.

Solo... Taehyung.

Versò dell'altra vodka nel suo bicchiere e la mandò giù in una volta sola. Poi, dopo aver dato un'altra occhiata, si sedette sul divano facendo il muso lungo e sbuffando; incrociò le braccia al petto e ignorò ciò che stava succedendo intorno a lui.

Questo finché una mano scivolò sulla sua spalla e la accarezzò dolcemente.

"Ehi, stai bene?"

Jeongguk riconobbe subito la sua voce profonda e vellutata quando sollevò lo sguardo, erano lì.

I suoi occhi marroni.

Gli occhi marroni di Taehyung.

NUMB (intorpidire)

/nʌm/

verbo

"Grazie per essere venuto oggi, non ero sicuro che ti saresti presentato visto che hai ignorato le mie chiamate nelle ultime due settimane." Disse, suonando ancora più amaro della tazza di caffè davanti a lui.

Jeongguk sembrava ferito da quell'attacco improvviso. "Non volevo, scusa."

"Sì, come ti pare." Taehyung si massaggiò le tempie, era stanco. "Io...ho bisogno di sapere cosa faremo con il contratto, Jeongguk. Scade tra tre settimane e non ho ricevuto risposta da te fino ad oggi."

"Cosa intendi?"

"Lo rinnoviamo? Lo chiudiamo? Non lo so, non ho la più pallida idea di dove siamo in questo momento. Hai detto che ci serviva del tempo separati e l'ho capito, ma questo è tutto, dove siamo?"

Jeongguk sospirò e si coprì il viso con le mani. "Non lo so."

"Beh, dovrai scoprirlo entro la fine di questo...incontro."

"Taehyung, per favore, puoi smetterla di insultarmi? Eravamo d'accordo che fosse la cosa migliore."

"Penso che sia stato tu a deciderlo."

"Mi hai letteralmente cacciato di casa."

"Mi hai lasciato tu per primo...mi hai lasciato molto tempo fa." Stava facendo del suo meglio per non piangere anche quando il nodo alla gola lo lasciava a malapena parlare. "Allora cosa sarà? Stiamo ancora insieme o...?"

"Cosa vuoi fare con l'appartamento? Vuoi tenerlo?"

La non risposta di Jeongguk risultò come una pugnalata. Lo fissò seccamente prima di bere un sorso della sua bevanda.

"La verità è che ho avuto un colloquio per uno stage, ma è in un quartiere diverso...più vicino a Gangnam."

"Wow, congratulazioni."

"Dovrei trasferirmi da qualche parte più vicino. Probabilmente un monolocale o... potrei rifiutare e rimanere nella mia attuale posizione qui come assistente di un insegnante. La paga non è un grosso problema in ogni caso, ma... potrei rimanere qui per un altro anno."

Le sue parole implicavano che sarebbe rimasto con lui, condividendo lo stesso spazio fino alla laurea di Jeongguk, ma aveva paura della risposta del più giovane.

"A che punto siamo, Jeongguk? Dimmi cosa fare."

Il più giovane si morse l'interno guancia. Non aveva toccato il suo drink da quando il cameriere lo aveva lasciato sul tavolo. I suoi occhi erano rossi e acquosi.

"Dovresti fare il tirocinio."

"Jeongguk..."

"Non risolveremo i nostri problemi in due settimane...saremmo ingenui a pensarla così." Avrebbe voluto allungare la mano e raggiungere quella di Taehyung, e invece premette le unghie contro il palmo. "Ci tengo molto a te e...voglio che tu abbia successo e questo è qualcosa che devi fare da solo."

Un nodo si formò nella gola di Taehyung, dovette distogliere lo sguardo per un momento.

Inspira, espira, inspira, espira... Questo era ciò che aveva detto il dottore.

Cinquantanove... cinquantotto... cinquantasette... cinquantasei... cinquantacinque...

"Va bene allora, se è quello che vuoi..." Tirò fuori alcuni fogli che aveva nella borsa. "Ho bisogno che tu firmi questo, spetta al padrone di casa rescindere il contratto."

"Va bene... hai una penna?"

Taehyung frugò nella sua borsa finché non trovò una penna a inchiostro nero.

"Ecco." La gettò sul tavolo. Tutto ciò che poteva abbreviare il tempo che sarebbe dovuto rimanere lì.

Jeongguk firmò rapidamente i documenti e li restituì.

"Spero che riusciremo ad avere una conversazione adeguata dopo questo." Disse, tenendo uno dei fogli di carta per assicurarsi che Taehyung lo ascoltasse.

Il maggiore glielo strappò di mano e lasciò cadere delle banconote per il suo drink.

"Vaffanculo." Imprecò duramente, prima di precipitarsi fuori da quel posto.

E nel momento in cui uscì dal cafè, il suo cuore crollò.

Le cose non sarebbero dovute andare così.

Perché non potevano perdonarsi invece di litigare?

𝑳𝑶𝑽𝑬 : Glossary Of Associated Terms | TAEKOOK (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now