thirty: bowling

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CHAPTER THIRTY:

| michael's pov |

"Sei sicura di stare bene?"

Lei rise, ma sapevo quanto la palla da bowling fosse pesante per lei. "Sono apposto; ho un po' di muscoli, sai!" Ragionò Belle, mentre lanciava - e intendo dire letteralmente lanciava - la palla verso i birilli.

Come mi aspettavo, finì ai lati, e lei imprecò sottovoce. Almeno, aveva provato a nascondere silenziosamente la delusione, ma non ci era riuscita.

"È il tuo turno," mormorò, acidamente.

Potevo solo sorridere per quanto carina fosse. Sollevai la palla con facilità, e la sua bocca si spalancò.

"Co-come?!" esclamò, indicandomi, come se fosse strabiliata dal fatto che riuscissi effettivamente a tenerla senza fatica.

Feci spallucce. "Forse perchè io ho più muscoli," scherzai, e lei alzò semplicemente gli occhi al cielo.

Con ogni minuto che passava, mi sembrava di sentirmi sempre più a mio agio. Anche più affezionato, per quanto cercassi di nasconderlo a me stesso e al mondo.

La stavo amando anche di più, ma allo stesso tempo, stavo realizzando delle cose. Delle cose, cioè i miei sentimenti per lei. Stava cambiando qualcosa, ma non ci avrei messo la mano sul fuoco. Non sapevo se stavo iniziando ad amarla sul serio, questa volta.

La palla che avevo appena lanciato fece cadere tutti i birilli, rendendomi un po' orgoglioso. Potevo davvero vincere qualcosa.

"Sul serio?" Era incredula, proprio come prima. Solo che ora, era più un tipo di incredulità alla 'come-cazzo-è-riuscito-a-fare-quella-roba'. Era molto più intensa di quella di prima.

Mi guardò, non solo con la bocca aperta, ma anche con gli occhi spalancati.

Era divertente, e credo di aver perfino riso per un secondo. Non ero così riservato qui, e mi sentivo alla grande.

La pista da bowling non era piena come mi aspettavo. C'era qualche signore anziano, ma era tutto. In quel modo, avremmo potuto parlare di tutto ciò che volevamo, senza avere nessuno che si intromettesse.

"Vincerò io," disse rivolgendomi uno sguardo davvero determinato. Mi ricordò la persistenza di Ashton, ma scossi la testa. Perchè stavo pensando a lui? Se non fosse stato per lui, Belle non sarebbe stata male. Nemmeno io, per quello.

Mentre stava per scegliere un'altra palla da bowling, il suo cellulare iniziò a squillare. Si scusò prima di girarsi per rispondere.

Mi lasciò perplesso, chi avrebbe dovuto chiamarla? Beh, forse le ragazze della sua band.

Mia mamma mi diceva sempre di quanto fossero impiccioni alcuni amici con gli appuntamenti dei propri amici. Non che le credessi o roba simile; mi ricordavo semplicemente quello che aveva detto quando usciva ancora con mio padre.

"Arrivo," fu l'ultima cosa che le sentii dire alla persona con cui stava parlando.

Quando si rivolse a me, aveva un'espressione davvero dispiaciuta. Non sapevo come fosse la mia, ma sapevo di sentire un po' di dolore e tristezza.

"August?" chiesi, sperando che non fosse proprio qualcun'altro.

Scosse la testa.

"Gabrielle?"

Scosse di nuovo la testa.

"Amber?"

E ancora un altro no.

Stavo per fare un'altro nome, ma mi battè sulla velocità.

"È Ashton."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 03, 2015 ⏰

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