Chapter 04: Roses.

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Educazione fisica. Non c'è nulla di meglio di educazione fisica.
Sì, sono sarcastica.
Odio educazione fisica.
Corri di qua, corri di là, salta, palleggia, corri di nuovo.
In più quelle oche delle cheerleader, sono insopportabili.
Indovinate chi è il capo? Ovvio, Jen. E chi se non lei?
Poi è una gioia sentir il prof urlarti contro: "BUON GIORNO SACCHI DI MERDA!"
Eh beh.
Con il fianco dolorante - in un certo senso, per mia fortuna - oggi non potrò fare nulla.
Mi avvio verso la palestra e mi siedo sulle gradinate.
Dopo cinque minuti i miei compagni escono dagli spogliatoi, dopo dieci anche le ragazze.
Tutte indossano pantalonicini corti e top, che lasciano scoperta la pancia.
Ovviamente i ragazzi, come pesci lessi, iniziano a sbavare dietro di loro.
Il prof entra nella palestra.
"BUON GIORNO SACCHI DI MERDA!"
Ecco appunto.
"FATE DIECI GIRI DI CAMPO!"
Gli è anche andata bene.
Tutti iniziano a correre. Dopo solo cinque giri, la metà sono già stanchi.
"Prof! Non ce la facciamo più!" Urla uno.
"ALLORA FATE VENTI FLESSIONI!"
Quelli che si erano fermati, si appoggiano a terra e iniziano a fare le flessioni.
"Ma venti sono troppe!" Urla una ragazza.
"NON RIUSCITE A FARNE VENTI?! ALLORA FATENE TRENTA!"
Ma wtf?! Sa contare?
Jen continua a guardarmi con odio.

Mi dondolo pigramente avanti e indietro, sul seggiolino di plastica.
È passata solo mezz'ora e almeno dieci dei miei compagni di classe, son da ricoverare.
Con la coda dell'occhio vedo qualcuno sedersi accanto a me.
"Hey." È Ross.
"Ciao." Lui mi porge qualcosa. È un piccolo mazzetto di margherite. Sono almeno una decina, tenute insieme da un piccolo elastico per carte.
"Awe, grazie." Gli sorrido dolcemente e lui ricambia.
"Ti va di andare a fare un giro?" Domanda Ross.
"Ehm... okay." Afferro lo zaino ed usciamo dalla palestra.
Ci incamminiamo verso l'uscita sul retro.

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Okay, ammetto che è la prima volta che faccio buco a scuola. E soprattutto con un 'assassino'.
"Wow, non mi aspettavo che la perfettina accettasse di andarsene dalla scuola." Dice Ross, prendendomi in giro.
"Molto simpatico."
"Dai scherzavo. Ti va di tornare nel posto di ieri?"
"Va bene."
Senza aggiungere altre parole, ci dirigiamo verso il bosco.

Oggi è leggermente nuvoloso, ma si sta comunque bene.
Ross ed io ci sediamo ai piedi di un albero.
Vorrei rimanere qua per sempre. Tutto è calmo e non ci sono persone che potrebbero darmi fastidio.
"Allora... ti va di conoscerci meglio?" Gli domando, titubante.
Lui rivolge il suo sguardo, verso di me.
"Okay. Inizia tu."
"No tu."
"Eh okay! Vediamo... sono nato in Colorado. Ho tre fratelli: Riker, Rocky e Ryland. Ho anche una sorella, Rydel. Poi mia cugina Lori. Abito in una casa al limite con le montagne, molto isolata. Tutti mi ritengono un assassino e la mia famiglia mi odia."
"Fantastico... a parte l'ultima parte." Dico, cercando di non sembrare troppo acida.
"Ora tu." Risponde Ross.
"Beh... prima frequentavo la Boulevard High School, ma mi sono trasferita alla Lincoln a causa di alcuni problemi. Ho una cicatrice, di cui mi vergogno molto. Il mio colore preferito è il rosso ed amo le rose." Rispondo a mia volta.
"Che cicatrice?" Domanda il biondo, curioso di saperne di più.
"Niente. Lascia perdere." Rispondo aspramente. Sinceramente, non gli direi mai 'Ho una cicatrice sul petto, vuoi vedere?'.
"Okay... comunque, ti piacciono le rose?"
"Sì!" Sta volta, rispondo con un sorriso.
"Seguimi." Ross si alza e si incammina verso il fitto degli alberi.
Io lo seguo, anche se un po' titubante.
Ci addentriamo sempre più nel bosco.
Gli alberi sono molto alti, a parte per alcuni più bassi. Per terra c'è tantissimo muschio umido, rischio seriamente di scivolare così.
Si sente solo il rumore dei rametti che si spezzano sotto il nostro peso e il richiamo di alcuni falchi - o almeno credo siano falchi -.
Dopo una decina di minuti, arriviamo in un stradina sterrata.
Ross guarda prima a destra, poi a sinistra. Si incammina verso un piccolo capanno.
Il rivestimento è verde scuro, ma scolorito in alcuni punti e sembra sul punto di crollare da un momento all'altro.
Ross si abbassa e alza una piccola saracinesca.
La porta del capanno si apre e vedo cosa c'è al suo interno.
"Un auto?" Domando perplessa.
"Esatto." Risponde Ross, entusiasta.
"È tua?"
"In un certo senso."
"Cosa dovrebbe significarmi?" Lo guardo, sempre molto dubbiosa.
"Ah dai. Sali." Ross si avvicina all'auto, prende un paio di chiavi dalla tasca e le mette nel quadro del motore. Con uno strano rombo, la macchina si mette in moto. Poggio lo zaino nei sedili dietro e con delicatezza cerco di aprire lo sportello.
"Ma è piena di ruggine sta macchina!"
"Dai, fai poco la schizzinosa." Mi schernisce Ross.
Apro la portiera e salgo.
Ross fa retro marcia e poi ci avviamo lungo la stradina.

||Paralyzed|| A Raura Fanfic.Where stories live. Discover now