Capitolo 10

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Capitolo 10

Bella Pov

"Ehi, dov'è tuo fratello? Voglio dire, uh, se è tuo fratello. Quel ragazzo che siede sempre con te a pranzo."
Girò la testa verso di me ancora un pò sconvolta e mi guardava quasi impaurita.
Infine disse. "E' tornato a casa. E sì lui è mio fratello."
"Qual'è il suo nome?" Chiesi. Lei si irrigidì, improvvisamente.

Alice Pov

Oddio, è ora che gli dico? Se gli dico il nome, capirà, chi è.
Visto l'aiuto di Jacob che non si faceva mai gli affari suoi quando si trattava di Bella.
"Il suo nome...E'-è Edward Cullen." Dissi chiudendo gli occhi. Non avevo scelta, poichè tra poco avrebbe comunque saputo tutto.
Non potevo mentirle, proprio quando si trova ad un passo dalla verità.
"Edward? Veramente?" Disse scioccata.

Bella Pov

"Edward? Veramente?" Dissi sorpresa.
Lui, era il ragazzo di cui mi aveva parlato Jacob.
"Sì, so che sai già qualcosa su di lui grazie al lupetto ficanaso." Disse, scorbutica.
"Per caso ricordi qualcosa, di lui?" Disse poggiandomi la mano sul mio polso, con quel fare preoccupato.

Intanto svoltò in un vicolo cieco.

"Mi dispiace, io...Non ci riesco, ci ho provato."

Guidò fino al ridosso di un piccolo terreno.
Le sue mani si alzarono per coprire gli occhi, poi spense il motore, aprì la portiera e mi fece cenno di seguirla.

Camminammo per circa un paio di metri dove apparve un sentiero. Camminammo attraverso quest'ultimo per circa cinque minuti e poi Alice si fermò.

Arrivammo ad una radura dove erano presenti altre tre persone.
Uno era un'uomo alto e pallido, con i capelli bianco-dorati, e un grande anello al dito.
Accanto c'era una bellezza statuaria, una ragazza dai capelli d'oro più bella di chiunque avessi mai visto. La sua vita formosa era coperta da un braccio muscoloso e possente del ragazzo accanto a lei.
Aveva i capelli castano scuro, e come tutti in quella radura, aveva una bellezza statuaria, tranne me. Mi sentivo incredibilmente inferiore rispetto a tutte queste persone meravigliose.

Tu mi guardavano meraviglIati.
Notai il colore dei loro occhi, stupendi, un marrone dorato, era un colore quasi inverosimile.
La ragazza bionda sembrava confusa.
Mi lanciò uno sguardo che conteneva cattiveria e disprezzo.
Gli uomini esprimevano esattamente il contrario.
Alice mi strinse la mano e disse:
"Bella, questo è Carlisle, Emmett e Rosalie."
"Ciao." Dissi.

Non sapevo chi era esattamente tra i due Emmett o Carlisle, ma si rivolse verso di me e disse:
"E' rassicurante rivederti Bella. Ti ricordi qualcosa?"Mi chiese.
Ero stufa di sentire sempre questa assurda domanda, m risposi allo stesso modo. "No, mi dispiace. Non so chi sei." Dissi.
Alice tirò fuori il suo cellulare, compose un numero veloce e parlò: "Jasper? Puoi portarlo qui in questo momento?"

Alice Pov

Tirai fuori il mio cellulare e composi il numero di Jasper che rispose al primo squillo.

"Jasper? Puoi portarlo qui in questo momento?"

Jasper Pov

Il mio cellulare squillò proprio quando Edward avanzò verso la porta. Non rivolse un sorriso ad Esme, e neanche uno sguardo nella nostra direzione. Tirò dritto in camera sua.
"Alice?" Dissi con esitazione.
"Jasper? Puoi portarlo qui in questo momento?" sussurrò, e sapevo che probabilmente Bella era in sua presenza.
"Non posso in questo momento, Alice."
"Perchè no?" Sentii Rosalie ridere, e strinsi i denti in segno di irrritatezza.
"Esme ed io abbiamo un'idea. Forse sarebbe prima parlare con lui. Per prepararlo a ciò che accadrà."
"Non farlo con empatia, Jasper. E non ti azzardare a dirlgi cosa sta accadendo. Non ancora." Sibilò attraverso il telefono, ma si ammorbidì subito dopo, rammaricandosi.
"Te lo prometto Alice." "Quanto tempo ci mettete?" Chiese con impazienza.
"Dammi venti minuti, va bene?"
"Va bene. Ti amo." Sentii i suoi piedi muoversi, probabilmente si era allontanata dagli altri. Le manifestazioni d'affetto pubbliche erano solite di Rosalie e Emmet.

Ma non la nostra storia. A me stava bene così perchè quando eravamo soli era tutto più meraviglioso.
"Ti amo."

L'unico pensiero che attraverasava la mia testa in quel momento era l'idea mi e di Esme. Fu improvvisa, ma volevo tranquillizzarlo prima. Non sò come reagirà alla vista di bella.
"Jasper che succede? Pensavo che stavamo andando a portare Edward da loro." Mi disse Esme.
"Esme ho un'idea. Forse sarebbe meglio parlare un pò con Edward. Sai, per prepararlo a ciò che avverrà. Non voglio che il nervosismo o altro prevalga su di lui, chissà quale pazzia potrebbe fare." Sorrisi anche se ero davvero spaventato all'idea di ciò che potrebbe accadere alla vista di Bella, ciò che potrebbe fare.
"Non lo so Jasper. Sono daccordo che è meglio prima prepararlo, come dici tu, ma non credo che sarà disposto a parlare." Abbassò gli occhi e si posò le mani sul ventre.

Le afferrai le mani come a dargli qualche tipo di conforto. "Possiamo almeno provarci." Dissi gentilmente.

Sentii la sua mano stringersi nella mia in segno di approvazione quando il telefono squillò.

Angolo Autrice:
Spero vi piaccia, il prossimo capitlo sarà più lungo.
Vi adoro.
Grazie per il sostegno.
Recensite.
Ciao.

Non dimenticheró maiWhere stories live. Discover now