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Appena Severus terminò il proprio lavoro, si girò verso il compagno e gli sorrise serenamente allungando una mano verso di lui. "Andiamo?" Harry gli sorrise sereno e si alzò dalla sedia prendendo per mano il proprio Alpha ed uscendo dal laboratorio incamminandosi verso l'uscita del castello. Una volta fuori, il pozionista applicò un incantesimo riscaldate sul corpo del più piccolo dato che non voleva fargli prendere freddo visto il clima rigido che c'era. "Sarà bella adesso Hogsmade... tra meno di venti giorni è Natale e sicuramente avranno già iniziato a decorarla" Disse Severus camminando tranquillamente per il sentiero. "Già, non vedo l'ora di andare da Mielandia! Per Natale mettono sempre dei dolcetti al miele che sono buonissimi" disse felice il più piccolo. Finalmente, dopo quello che aveva passato, gli era tornato il sorriso ed il pozionista non desiderava altro che continuare a vederglielo sul viso per sempre.

Arrivati al paese, gli occhi di Harry si illuminarono alla vista delle stupende decorazioni natalizie. "Si sono superati" Commentò camminando per la via con il naso all'insù per poter vedere tutte le lucine appese nei vari negozi e case. Gironzolarono per un po' fino ad arrivare davanti ai Tre Manici di Scopa dove Harry si affrettò a raggiungere la porta per entrare. Appena però toccò il pomello, un forte dolore gli trafisse la mano e si staccò gemendo e portandosi la mano al petto. "Che succede?" Domandò preoccupato Severus avvicinandosi al compagno e prendendogli la mano notando subito una vistosa bruciatura sul palmo. Di scatto l'uomo si girò verso la porta e solo in quel momento notò un nuovo cartello:

"Su ordine del nuovo sindaco, vietato l'accesso ai locali di Hogsmade per tutti gli Omega"

Ora tutto era più chiaro. Era stato applicato un incantesimo sulla porta in modo che impedisse l'accesso agli Omega. L'uomo volse lo sguardo lungo la via e notò che tutti gli altri locali mostravano in facciata lo stesso orribile cartello. "C-cosa vuol dire?" Sussurrò Harry mentre si guardava intorno e si sentiva improvvisamente solo. L'orribile sensazione di essere odiato e indesiderato da tutti tornò a farsi sentire e Severus lo strinse subito a sé capendo il profondo dolore del proprio Omega. "Ignora amore, non farti influenzare da queste cattiverie" Gli sussurrò dolcemente all'orecchio mentre il più piccolo affondava il viso nel suo petto faticando a trattenere le lacrime. "Perché... è così difficile chiedere di essere accettati? Io non ho fatto nulla di male..." Disse singhiozzando appena e Severus non potè fare altro che coccolarlo mentre mentalmente malediceva quel sindaco scellerato che aveva osato escludere così brutalmente gli Omega da qualunque attività.

A:"Ehilà! Salve Piton! Ciao Harry!" I due sobbalzarono sentendosi chiamare ed Harry si staccò appena dal corpo del compagno asciugandosi gli occhi mentre vide avvicinarsi a loro Aberforth. "Salve Aberforth" Rispose subito Severus tenendo stretto Harry come per paura che glielo potesse portare via.

A:"Ascoltate, perché non venite a bere qualcosa nel mio locale? Odio questa stupida legge che hanno messo e potete stare certi che da me non vale. Non so chi dei due sia l'Omega, ma ho la sensazione che siete fuori al freddo per questo, dico bene?"

Silente due la vendetta! Solo che questo è più diretto e con un vocabolario decisamente più ristretto. Pensò Severus per poi abbassare lo sguardo sul compagno. "Che ne dici amore? Andiamo lì o preferisci andare a casa?" "Ehm... andiamoci dai" Disse Harry e poi assieme seguirono l'uomo verso la sua locanda che, dall'ultima volta in cui c'erano stati, era stata rimodernata. Ciò che più attirò l'attenzione dei due maghi fu che all'ingresso troneggiava un enorme cartello con scritto:

"Al diavolo il sindaco! Qui possono entrare tutti! Anche gli elfi!"

A:"Bello vero? Ho ricevuto non pochi reclami dal sindaco, ma ci deve solo provare ad avvicinarsi alla mia proprietà! Impedire agli Omega di andare per negozi! Bah! Un insulto bello e buono!" Esclamò l'uomo per poi far strada ai suoi ospiti all'interno del locale che, stranamente, era gremito di gente di ogni tipo. Severus ed Harry si sedettero in un tavolino un po' appartati ed ordinarono una cioccolata calda per il più piccolo ed un whisky incendiario per il maggiore. "Fammi vedere la mano" Disse poi il pozionista quando furono soli ed Harry gli mostrò la mano con il palmo bruciato. Severus l'osservò per un po' e poi prese dal mantello una piccola scatolina contenente una crema verdognola che spalmò sulla ferita. "Ecco fatto, tra poco dovrebbe scomparire tutto" Disse mettendo via l'unguento. "Grazie" Rispose il più piccolo per poi ringraziare anche Aberforth quando gli portò le ordinazioni. Bevvero con calma mentre Harry non faceva altro che pensare al cartello appeso sui locali della città. "Pensi che faranno così anche a Londra prima o poi?" Domandò di punto in bianco e Severus sospirò appena alzando lo sguardo sul ragazzo. "Impedire agli Omega di andare in giro? Temo di sì... purtroppo anche Kingsley non può fare più di tanto... nonostante sia il primo Ministro non ha l'autorità di interferire tra Alpha ed Omega..." disse sincero il pozionista per poi allungare la mano ed afferrare quella del compagno. "Qualunque cosa succeda questo non cambierà il nostro rapporto ok? Puoi starne certo, io ti tratterò come ho sempre fatto. Non mi importa cosa dice la gente, tu sei il mio compagno chiaro?" Harry gli sorrise con dolcezza e si abbassò per dare un bacio sul palmo della mano del maggiore per poi appoggiarvici sopra la guancia e chiudere appena gli occhi. "Ti amo così tanto..." Sussurrò il più piccolo ed il pozionista sorrise dolcemente allungando l'altra mano ed accarezzando il viso del minore. "Anch'io piccolo mio"

Il mio OmegaWhere stories live. Discover now