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Le vacanze di Natale passarono abbastanza velocemente e ben presto arrivò il giorno di ricominciare la scuola. Il periodo di vacanza era servito al giovane mago per rilassarsi e per unire la sua "nuova famiglia" con la "vecchia famiglia". Era stato piacevole passare le festività con i Weasley e doveva ammettere che si era divertito anche con i Malfoy nonostante all'inizio fosse stato un incontro a dir poco esplosivo.

La pausa invernale era servita non solo a lui, ma anche a Goyle che, tornando a casa, era riuscito ad aggiornare il padre sulla situazione tra Harry e Severus ed avevano studiato un piano per sistemare la cosa una volta per tutte.

Quella mattina Harry aveva aperto gli occhi più stanco di quando era andato a letto così, senza neanche pensarci su, si era raggomitolato meglio sotto le coperte con l'intento di tornare a dormire. "Dormiglione, è ora di alzarsi" Disse Severus avvicinandosi al più piccolo ed abbassandogli un po' le lenzuola. "Ho sonno Sev... oggi sono più stanco del solito" Disse sbadigliando assonnato ed il professore si accigliò appena per poi toccare la fronte del compagno e sospirare lievemente. "Sì, è meglio che ti riposi oggi. Hai qualche linea di febbre" Decretò l'uomo per poi ricoprire bene il compagno e finire di vestirsi per poi andare in sala grande dove si avvicinò al tavolo dei Grifondoro dicendo alla Granger che per quel giorno almeno Harry non sarebbe venuto a lezione e che quindi le sarebbe stato grato se gli avesse passato gli appunti ed i compiti della giornata. Finita la breve chiacchierata, andò al tavolo degli insegnanti a fare colazione poi si diresse verso le cucine per dire ad uno degli elfi di portare la colazione, e gli altri pasti, ad Harry nelle sue stanze dato che per oggi non si sarebbe mosso da lì.

Si diresse poi verso l'aula per iniziare le proprie lezioni ed alla prima ora aveva proprio Grifondoro e Serpeverde così si mise a spiegare con calma cercando di non elargire punizioni già alla prima lezione dal rientro delle vacanze.

...

Goyle si ea subito accorto della mancanza di Potter ed aveva preso quell'assenza come un segnale positivo per l'attuazione del suo piano. Seguì le lezioni ed appena arrivò la terza ora, che per lui era buca, si diresse verso i sotterranei per raggiungere gli appartamenti di Severus. Non sapeva come entrarvici, ma questo non gli serviva, a lui importava solo arrivarci il più vicino possibile. Appena fu nella posizione ideale, vicino ma allo stesso tempo nascosto da sguardi indiscreti, estrasse dalla tasca una piccola fialetta stappata che fece scivolare sotto la porta. Il liquido contenuto al suo interno iniziò lentamente ad evaporare mentre il ragazzo abbandonava i sotterranei.

Harry era rimasto a letto per metà mattina e, quando si era deciso ad alzarsi per andare a bere un bicchiere d'acqua, aveva notato all'ingresso una fialetta per terra vuota. Si era abbassato per raccoglierla e poi aveva sorriso divertito. Forse è caduta a Sev mentre usciva. Pensò mettendosi in tasca la fialetta vuota per poi girarsi ed incamminarsi verso la cucina per prendere l'acqua.

Sentì un rumore dietro di sé e si girò incuriosito dalla cosa. <<Sev dovrebbe ancora essere a lezione, chi mai potrebbe essere?>> Pensò guardando la porta dell'ingresso aprirsi. Sgranò gli occhi spalancando la bocca quando davanti a sé apparve Severus con la divisa a brandelli ed un braccio abbandonato inerme lungo il corpo completamente coperto di sangue. "Sev!" Urlò correndogli incontro e sorreggendolo nel tentativo di aiutarlo ad arrivare alla poltrona del salotto. Non fecero però nemmeno un passo che le gambe del pozionista cedettero ed Harry, seppur a fatica, fu costretto ad accompagnare il più grande per terra stando attento a non fargli sbattere nessuna parte del corpo. "Cosa è successo? Chi ti ha fatto questo?" Domandò preoccupato il più piccolo mentre toglieva delle ciocche dal viso del pozionista. "E'... è stata colpa tua..." Quelle parole fecero sbiancare il più piccolo che lo guardò con terrore. "Colpa mia? C-cosa vuoi dire?" Domandò preoccupato incapace di fare qualunque cosa. Severus si girò su un fianco ed iniziò a tossire sangue sporcando il pavimento. "Le colpe di un Omega... ricadono sull'Alpha... e tu hai tante colpe" Disse tra un colpo di tosse e l'altro. Non ci fu bisogno di dire altro, Harry aveva capito tutto. Chiunque fosse aveva ridotto in quello stato il suo Alpha perché lui aveva ucciso tante persone durante la guerra, compreso un Alpha. "Sev... io..." Gemette mentre sentiva le lacrime iniziare a rigargli il viso. Cosa poteva dire? Dire che gli dispiaceva? Certo che gli dispiaceva aver ucciso qualcuno, ma Voldemort era cattivo ed andava fermato in un qualche modo! Si riscosse dai suoi pensieri quando vide l'altro provare ad alzarsi da terra. "Amore no! Rimani giù, vado a chiamare Poppy, lei ti aiuterà" Disse appoggiando le mani sulle spalle del pozionista che, con uno scatto brusco, le allontanò subito fulminandolo con lo sguardo. "Non toccarmi mostro! Anche se non posso rompere il Legame, verrai spedito ad Azkaban! Non voglio avere a che fare con un mostro come te!" Urlò l'uomo guardando Harry con odio profondo. Il più piccolo, vedendo quello sguardo, indietreggiò appoggiando la schiena al muro mentre istintivamente si toccava la pancia. "S-Sev... cosa dici? Azkaban... e il bambino? C-cosa faremo io ed il bambino?" Domandò con le lacrime agli occhi. "Non voglio né te né quel mostro che porti! Per me siete morti entrambi!" Esclamò poco prima che la porta si aprisse di nuovo e due uomini del Ministero entrarono con bacchette alla mano. Un lampo di luce rossa colpì in pieno il corvino che, quando riaprì gli occhi si ritrovò in una delle celle di Azkaban circondato dai dissennatori e dal loro gelo innaturale.

Il mio OmegaWhere stories live. Discover now