CAPITOLO 8

889 84 7
                                    

Le concesse tre minuti esatti prima di entrare nel pub. Fermo sulla porta, Beau rimase sorpreso di vederla già impegnata in una conversazione animata con un uomo. Si sedette ad un tavolo libero dal quale godeva di una discreta visuale, pur senza essere troppo vicino al bancone.

Dopo qualche minuto, capì che Natasha e il suo compagno parlavano di un paio di quadri appesi alla parete. L'uomo, infatti, prese i drink di entrambi e la scortò accanto a uno dei dipinti.

Per qualche tempo continuarono a discutere, poi tornarono a sedersi al bancone. Natasha scrisse qualcosa su un tovagliolino di carta e lo consegnò all'uomo. L'idea che gli avesse dato il suo indirizzo fece ribollire di rabbia Beau. Senza contare che quel tizio stava troppo vicino a Natasha, per i suoi gusti. A lei, però, non sembrava dispiacere. Anzi, sorrideva in continuazione.

Beau aggrottò la fronte. Era felice che lei riprendesse a vivere, ma doveva stare attenta a non lasciarsi ingannare. Dunque fu soltanto per il suo bene, almeno questo era quanto si disse, che si avvicinò al bancone. Lei gli sorrise.

"Beau! Ho appena conosciuto un altro artista. Ha dipinto quei quadri alla parete. Non sono fantastici?"

Lui annuì senza entusiasmo.

"Già. È di queste parti?"

L'uomo scosse la testa e gli tese la mano.

"Jim Maher. Sono solo di passaggio. Ho una galleria ad Atlanta."

"Beau Hamilton," si presentò lui.

"Anche Beau si trasferirà presto ad Atlanta. Lui è un architetto."

"È una splendida città. In realtà, io preferisco Boston o New York, ma ho altre ragioni per vivere là."

Jim sollevò gli occhi e di colpo, gli si illuminò il viso.

"Oh, è arrivato George. È laggiù che mi aspetta."

Si girò verso Beau e gli tese un biglietto da visita.

"Se dovesse avere bisogno di aiuto ad Atlanta, non esiti a contattarmi. Conosco i locali migliori."

Sorrise a Natasha.

"Teniamoci in contatto, ti prego. E fammi sapere quando organizzerai la tua mostra. Arrivederci."

Beau bevve un sorso di birra.

"Credo che George sia il suo compagno," osservò Natasha.

"Già, ho avuto la stessa impressione anch'io. Temo che non ti inviterà a ballare."

"No, ma potrebbe invitare te," Natasha disse e scoppiò a ridere.

"Non c'è niente di divertente," la rimproverò lui. "Ti porto qui affinché tu faccia amicizia con un uomo e cosa mi vai a scegliere? L'unico uomo a cui non piacciono le donne."

Lei si strinse nelle spalle. Stava per aggiungere qualcosa, ma proprio in quel momento il gruppo sul palco iniziò a suonare. E un uomo le si avvicinò.

"Chiedo scusa."

Lei e Beau sollevarono insieme lo sguardo. L'uomo indicò con la mano la pista da ballo.

"Ti va di ballare?"

A Beau non piacque affatto il modo in cui lo sguardo dell'uomo scivolò su tutto il corpo di Natasha. Di colpo ebbe voglia di avvolgerla in una coperta per impedire che altri la guardassero, invece si ritrovò a rispondere al posto di lei.

"Certo che le va di ballare. Non è vero, Natti? Lei adora ballare."

Natasha deglutì, poi gli scoccò un'occhiataccia.

VOGLIA DI RICOMINCIAREWhere stories live. Discover now