Forbidden - Yeonbin

Capitolo 1 - il ghiaccio e il fuoco

Note introduttive dell'Autrice:
Benvenuti, lettori!
Queste note serviranno a permettervi di immergervi meglio nella storia che vi aspetta qui sotto!
Il tutto è ambientato in una terra fittizia divisa in quattro parti (Byolka del Nord, Byolka del Sud, Bulkkokka del Nord e Bulkkokka del Sud. Le prime due rappresentano i regni dei ghiacci e le altre quelle del fuoco).
In questo luogo gran parte degli abitanti hanno il dono di dominare il ghiaccio o il fuoco, a seconda del proprio luogo di provenienza e della propria stirpe. Tale dono viene affinato e migliorato tramite durissimi allenamenti  fino al punto di arrivare a creare ghiaccio o fuoco dal nulla, utilizzando qualsiasi parte del corpo.
Per ora questo è tutto ciò che occorre sapere!
Vi lascio alla lettura <3

Una leggera lamina di luce era riuscita a farsi strada tra le tende di seta poggiandosi su pelle candida e lenzuola stropicciate.
Yeonjun non aveva dormito, non ci era riuscito.
Aveva passato la notte osservando con attenzione le cicatrici che Huening Kai portava su gran parte del corpo.
Fianco destro, schiena, spalla e persino una piccola porzione di collo.
Ustioni.
Vecchie di molti anni eppure indelebili.
Tenere e rosate.
Yeonjun ne conosceva a memoria ogni singolo centimetro. Erano come una mappa dipinta nell'interno delle sue palpebre.
Fu solo quando le lamine di luce colpirono il viso che Kai finalmente si svegliò.
Arricciò il naso con aria infastidita e poi aprì gli occhi. Gli ci volle qualche istante prima di essere capace di riconoscere lo sguardo vigile di Yeonjun nel suo.
Un sorriso inquieto gli alzò gli angoli della bocca.

«Non hai dormito neanche stanotte, vero?»

Il maggiore non rispose ma ricambio il sorriso per poi stendendosi di lato, in modo da poter guardare meglio l'altro.

«Hai parlato ancora nel sonno, NingNing.»

Huening Kai si scostò una ciocca pallida di capelli dalla fronte e sbadigliò appena, ancora assonnato.

«Cosa ho detto?»

Yeonjun non riuscì a nascondere un leggero ghigno.

«Il mio nome, più che altro. Il resto era un groviglio di parole incomprensibili.»

Il minore arrossì all'istante, per poi nascondere il viso nel cuscino. Avrebbe di certo risposto negando e sbraitando se non fosse stato interrotto da un emissario del re entrato in
tutta fretta nella tenda reale.

«Principe! Principe, svegliatevi! Ho un messaggio importante da recapitare prima dell'inizio della battaglia!»

L'uomo, sulla trentina e con il volto segnato da alcune vecchie cicatrici, era affannato e grondante di sudore. Tremava per lo sforzo e la sua voce sembrava spezzarsi ad ogni paio di parole.
Yeonjun lo conosceva bene, si trattava di uno degli emissari più fidati del re. Di sicuro il più fedele. Doveva aver cavalcato tutta la notte per raggiungere l'accampamento in tempo.

Yeonjun raccattò la sua vestaglia ricamata ai piedi del letto la indossò rapidamente. Dopo averla annodata in vita raccolse una brocca da una delle botti adibite a tavoli e ne offrì un calice all'uomo davanti a se'.

«Dimmi Jungsuk, cosa vuole mio padre?»

L'uomo bevve avidamente per poi fermare il suo sguardo, ora severo, sulla sagoma stesa nel letto del principe erede al trono.
Huening Kai avrebbe preferito essere invisibile o addirittura scomparire piuttosto che sentire quello sguardo pieno di giudizio su di lui.
Quello sguardo gli era familiare, era identico a quello che la servitù gli riservava ogni qual volta decideva di passare la notte nelle stanze del principe.
Sdegno, vergogna, rancore.