Urliamo tutti e due, Ninfadora appoggia la sua mano sulla mia e la stringe.
Mi calmo e torno ad un tono tranquillo.

T/n: rispetto? Tu pretendi rispetto da parte mia? Pretendi che io ti tratti "bene" solo perché sei mio padre?

S: sì.

T/n: perché dovrei mostrartelo, quando tu non l'hai mai dimostrato a me eh? Mi hai trattato di merda da quando sei tornato da Azkaban, come se io non fossi nessuno per te. Dopo un anno che sei evaso mi sei venuto a cercare, un anno! Nessuna una lettera, in cui mi dicevi che eri qui, al sicuro, vivo. Mi sarebbe bastata una dannatissima lettera.

Mi scende una lacrima a ripensare all'inferno che ho passato senza di lui in questi anni.

T/n: scusate se vi ho rovinato la cena.

Salgo in camera mia e metto i miei vestiti in una valigia, poi alcune cose essenziali in un borsone.
Scendo in sala da pranzo dove sono tutti e mi fermo poco dopo la porta.

T/n: ehi ragazzi, papà.

Tutti si voltano verso di me, pure mio padre, wow!

T/n: mi dispiace, forse vi starete chiedendo perché mi dispiace.
Mi dispiace essere stata una delusione.
Mi dispiace non essere all'altezza delle vostre aspettative.

S: perché dici così, T/n?

T/n: ehi amici...mi dispiace non riuscire a mantenere un'amicizia a lungo termine con nessuno di voi.
Per il resto di voi...mi dispiace essere strana.
Mi dispiace se vi ho disturbato.
Mi dispiace, non mi adatto.
Mi dispiace se non sono abbastanza carina come voi.

F: sei fottutamente splendida T/n.

Tutti mi guardando o con qualche lacrima in volto o con gli occhi lucidi. Vedo Ninfadora che sta piangendo tanto, mi dispiace per lei, è l'unica che è sempre stata al mio fianco, non si merita tutto questo.
Io intanto continuo.

T/n: mi dispiace essere nata.
Mi dispiace se vi ho ferito.
Mi dispiace se vi ho reso la vita infelice.

Mio padre si alza e viene verso di me.

S: qual è il tuo problema?

Mi vuole appoggiare una mano sulla spalla ma lo fermo.

T/n: non mi toccare!

S: hai bisogno di un aiuto professionale.

T/n: no, non ho bisogno di un aiuto, avevo solo bisogno che tu fossi mio padre. Un padre che mi amasse davvero. Non un padre come te!

Tutti: T/n!

S: e tu credi che volessi una figlia come te?

N: Sirius!

Gli urla Ninfadora che intanto piange senza sosta.

S: scusa T/n, io no-

T/n: io me ne vado!

Sto per uscire, ma torno davanti a mio padre con alcune lacrime agli occhi.

T/n: anzi prima ti dico una cosa. Non puoi entrare e uscire dalla mia vita quando vuoi, come se fossi una cazzo di stazione ferroviaria! Hai sempre scelto Harry! Oggi hai scelto lui e hai perso me! Addio!

S: che c'è, ora te ne vuoi andare?

T/n: sì!

S: e dove andrai eh? Non hai nessun posto in cui andare.

T/n: e tu che ne sai? Non sai niente di me! Nemmeno ti ricordi quand'è il mio compleanno!

Detto questo scappo da quella casa e mi smaterializzo a casa Malfoy.

~Immagina i Malandrini~Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα