«James se lo fai di nuovo, vai a fare colazione da solo in camera tua!» lo avvisò Gideon, avendone abbastanza del suo atteggiamento.

Paul cominciò a leggere poco dopo il quotidiano come era solito fare ogni mattina, e James notò che proprio sulla prima pagina si trovava una grande fotografia di un leone nella savana e così colto dalla curiosità prese a cercare di strappare in tutti i modi il giornale dalle mani dello zio.

«Zia hai mai visto i leoni?» aveva ricominciato a parlare tra un biscotto e l'altro, non riuscendo a tenere la bocca chiusa nonostante le continue occhiatacce che Gideon continuava a rivolgergli.

«Si»

«E le tigri?»

«Si»

«Gli ippopotami?»

Aria sorseggiò il suo thè freddo con l'acquolina in bocca e cominciò a sperare proprio come suo fratello maggiore che il bambino chiudesse per un solo minuto la bocca «Anche»

«I coccodrilli?»

«Si»

«E i pinguini?»

«Tu hai mai visto un drago che sputa fuoco e ti abbrustolisce in un minuto?»

James sbarrò improvvisamente gli occhi, ma poi si ricompose come per fingere che in realtà lui non avesse per nulla paura «Quindi è un no?»

«Quindi è un: se non la smetti di fare domande arriva il drago e ti abbrustolisce»

Il bambino si appoggiò con rabbia allo schienale della sedia senza alcuna intenzione di continuare a mangiare i biscotti di cui si era riempito il piatto. Ritornò ad avere lo stesso atteggiamento di qualche minuto prima e solamente quando vide comparire dalla porta della sala da pranzo Beth seguita a ruota da Dimitri si rianimò. Nel momento esatto in cui riconobbe l'uomo gli corse incontro e lo pregò di portarlo con sé, non sopportando più di stare con la sua famiglia.

«Ecco bravo, vai con lui» disse Aria, voltandosi nella direzione dei due appena arrivati.

Quella fu la prima volta dopo settimane che ritornò a posare lo sguardo su Dimitri senza il timore di veder riaffiorare quel bacio nella sua mente. Dimitri invece non ci prestò troppa attenzione, impegnato com'era nello staccarsi di dosso James che si era aggrappato al suo ginocchio come se fosse una sanguisuga fastidiosa.

«Ti prego Dimitri!» James passò ben presto alle suppliche «Adesso persino zia Aria comincia ad essere noiosa come papà, cosa ne sarà di me?»

«Zia Aria noiosa?» fece scorrere lo sguardo dal bambino ai suoi piedi alla donna ancora seduta «E da quando?»

«Non mi credi?»

«Ma certo che ti credo» finse di stare al suo gioco per non farlo rimanere male, e dopo un altro paio di preghiere gli promise che quel pomeriggio l'avrebbe portato con sé in azienda per la presentazione di un nuovo programma di alta tecnologia su cui stava lavorando da più di un anno.

James esultò entusiasta e corse a cambiarsi in camera sua, nonostante fosse ancora mattina presto e l'evento non sarebbe cominciato prima delle sei del pomeriggio.

Nel frattempo Beth aveva costretto Nicholas a seguirla in cucina per parlargli di una questione a detta sua davvero importante. Gli aveva sussurrato all'orecchio una cosa del tipo «Lei l'ha fatto per noi, e ora noi dobbiamo farlo per lei, glielo dobbiamo». L'uomo aveva annuito nonostante non ne fosse del tutto convinto, ma alla fine l'aveva assecondata.

«Dimitri vieni un attimo con me?» si rivolse poi al suo migliore amico dopo essere ritornato nella sala da pranzo.

Dimitri lo seguì su per le scale credendo si trattasse di qualcosa riguardante il matrimonio imminente, in fondo insieme a Gideon e Kyle lui sarebbe stato il testimone dello sposo e c'erano ancora tante cose di cui discutere, ma dovette ricredersi quando si ritrovò nel bagno alla disperata ricerca di un barattolo di borotalco.

«A che cavolo ti serve?»

«Non fare sempre domande e aiutami a cercare, forza» lo invogliò a metterci più impegno.

Al piano di sotto nel mentre i camerieri sparecchiavano il lungo tavolo della sala da pranzo, Beth trascinava Aria con sé su per le scale con la scusa di aver trovato dei messaggi ambigui sul cellulare di Nicholas.

«Sul cellulare di Nicholas?» gli fece eco la mora «Si, molto probabile in fondo»

L'amica continuò a fingersi addolorata nonostante stesse morendo dalla voglia di ridere.

«Cosa devo fare secondo te?»

«Lasciarlo all'altare... sarebbe stupendo!» poi tossì e ritornò seria «Oppure puoi parlarci, sono certa che ci sia una spiegazione» la rassicurò poco dopo, proprio come una migliore amica avrebbe dovuto fare «Insomma è vero che Nicholas è Nicholas, però è un po' meno Nicholas quando si tratta di te»

Beth al solo sentire quelle parole nascose un dolce sorriso.

«Dai vieni...» Aria la trascinò con se dritta al bagno per farle sciacquare il viso diventato improvvisamente pallido.

Peccato che in quello stesso bagno Nicholas ci aveva già condotto Dimitri e così con un movimento veloce Beth ci spinse dentro Aria e trascinò via con sé l'altro Lawrence.

La mora non ebbe neanche il tempo di realizzare cosa stesse effettivamente accadendo perché proprio nel momento in cui si trovò difronte Dimitri, piegato sulle ginocchia con la testa conficcata dentro il mobiletto dei prodotti bio di Lisa, sentì il rumore della chiave nella serratura e capì che fosse troppo tardi per impedire qualunque cosa fosse appena successa.

«Io vi denuncio per sequestro di persona!» urlò per farsi sentire da Beth e Nicholas.

«Sequestro di persona in casa tua?» intervenne subito Dimitri guardandola con sufficienza.

«Da che parte stai imbecille?»

Lui evitò di proposito quella sua domanda e si concentrò sui due aldilà della porta «Nicholas ti giuro che il borotalco te lo tiro in testa la prossima volta»

I due promessi sposi però erano già andati via e le loro urla erano quindi gridate al vento. Aria fu la prima a rassegnarsi che non sarebbero usciti presto da lì dentro, quindi tanto valeva mettersi comodi, oltrepassò il bordo della vasca idromassaggio e ci si stese dentro. Dimitri invece si accontentò del gradino che separava la parte dedicata ai servizi igienici a quella in cui erano raggruppati i vari scaffali.

«Come stai?» ci pensò Dimitri a rompere quello strano silenzio che tra loro due non era mai esistito.

«Bene, tu?»

«Bene»

Nuovamente silenzio.

«Siamo due bugiardi...» esclamò poco dopo Aria e lui non potette fare a meno di annuire «Che hai fatto in questi giorni?» le mancava presentarsi a qualsiasi ora a Villa Carter, buttare la borsa a casaccio sulla poltrona più vicino all'entrata e chiacchierare di cosa avessero fatto durante tutta la giornata, davanti a qualche prelibatezza cucinata da Dimitri in persona.

«Niente di interessante» niente di interessante perché non c'eri tu a fare qualcosa di interessante nella mia vita, avrebbe tanto voluto risponderle, ma non voleva essere il primo a cedere, non dopo che Aria l'aveva evitato per tutti quei giorni comportandosi come un'adolescente.

«Ti ricordi quella volta che rimanesti chiuso nel bagno dell'aeroporto?» gli domandò Aria ridendo, dopo essersi resa conto che in fondo le due situazioni si somigliassero un po'.

«È stata tutta colpa tua» si girò verso di lei, credendo di trovarla già con lo sguardo su di lui, ma in fondo doveva aspettarselo che così non sarebbe stato. Si trattava pur sempre di Aria.

«Non è colpa mia se hai problemi con la destra e la sinistra»

«Io ti avevo chiamato e ti avevo detto di restare di guardia alla porta perché era difettosa e non riuscivo a chiuderla...»

E così cominciarono le tre ore più lunghe delle loro vite, dove Dimitri la guardava e parlava ed Aria immaginava di guardarlo e ricordava in silenzio.

AriaWhere stories live. Discover now