La Notte delle Stelle Cadenti

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Marnukin's Point of View:

"La notte delle Stelle Cadenti cade sempre su 25esimo giorno del mese di Luglio, in cui un manto di stelle luminose si palesa sul cielo di Kèttama e, oltre a ciò, ogni 200 anni, è possibile avvistare una luminaria azzurra di origine sconosciuta. Si pensa però che si tratti di Nibiru, un pianeta abitato da extraterrestri che visitarono la Terra millenni fa per creare la razza umana."

"Questo volantino è parecchio interessante, sembra un bell'evento" disse Hiroshi addentando un panino. "Continua." mi disse con la bocca piena.
"D'accordo," risposi "La Notte Delle Stelle Cadenti verrà quindi celebrata per tutto il Distretto Nord, nel quartiere di Sàukiro attraverso una fiera ed un parco divertimenti tematico per i più piccoli. Ingresso Gratuito."
"Che ne dici?" chiese Hiroshi guardandomi e stiracchiandosi.
"Dico che è un ottima idea, chiamo subito gli altri!" risposi estasiato.

Leroy's Point of View:

"La Notte delle Stelle Cadenti uh? Non saprei..." risposi esitante.
"Eddai ci sarà da divertirsi!" sobbalzò la voce di Marnukin dall'altra parte del cellulare.
"D'accordo, va bene ci sarò m-"
"Non dimenticarti del costume a tema!" esclamò lui.
"A-A Tema? Quale Tema?"
"Beh che riprenda l'epoca dello schianto di Nibiru! Al tempo Kèttama era solo un villaggio molto ristretto dell'antico Giappone e ci si aspetta che si ripendano le vecchie tradizioni della era d'oro del Paese!"
"Sarà divertente vedervi in strambi costumi ma io PASSO addio!" affermai fermamente.
"No aspetta e non ti ho ancor-"
"Non ti sento la linea sta cadendo, a stasera ciaoo!" esclamai io fingendo di non sentire.
"Uff, ho schivato un proiettile."

Rayen's Point Of View:

I primi bagliori del tramonto si fecero sentire mentre la vista su Kèttama veniva a veloci tratti intertotta dalla velocità della Metropolitana, che impediva di inquadrare il paesaggio urbano sottostante. Stavo tornando a casa, e mi sentivo felice. Avevo trovato davvero la persona giusta che mi avrebbe potuto dare la forza di cambiare? Non lo sapevo. Ma sapevo che non era cone tutte le altre, nemmeno come i miei amici. Era...speciale.
Sull'uscio di casa però sentìi una voce a me familiare ruggire il nome di mia madre.
"Vattene fuori da casa mia! IMMEDIATAMENTE!" esclamò mia madre a pieni polmoni.
Entrai e chiusi la porta d'ingresso alle mie spalle.
Tutto si fermò e i miei genitori mi fissarono.
Io senza fiatare, e come svuotato dalla gioia che avevo provato fino a quel momento mi diressi silenziosamente in camera mia.
Nel momento in cui mi stesi sul letto, ricominciarono le discussioni e i litigi. Cercai di allontanarli coprendo le orecchie con il cuscino ma l'unica cosa che riuscii ad ottenere fù un suono ovattato di cui potevo comunque scandire il senso.
All'improvviso però sentì un cigolio e mi girai.
Mia madre era sull'uscio di camera mia con gli occhi lucidi e una mano sul petto.
"Allora, lo hai cacciato di nuovo?" le chiesi vagamente mentre mi legai i capelli.
Rimase in silenzio.
"Non è giusto." disse lei con voce tremolante.
"Cosa mamma? Che papà voglia tornare in quella che è anche casa sua ma che tu glielo impedisca? Oppure non è giusto che voglia vedere suo figlio e crescerlo, cosa che però non può fare dato che continui a seperarci. Ti riferisci a questo mamma? In tal caso sono d'accordo!" esclamai alterato.
"Non è giusto che tu mi tratti così."
Alzai leggermente lo sguardo ma senza guardarla negli occhi. Stava piangendo.
"Io amo ancora tuo padre, ma non è una brava persona."
"Invece lo è." risposi.
"Non lo è" ribatté lei. "Ci ha abbandonati per una vita...poco raccomandabile. Mi ha lasciata quando avevi 3 anni. Kèttama era in una grande crisi ed ero rimasta senza soldi. Ho dovuto lavorare sodo per sopravvivere."
Si sedette sul letto, cosi mi feci da parte.
Continuò.
"Si ripresentava solo quando ne aveva bisogno e tu crescevi, diventavi forte, mentre lui si approfittava della mia generosità e poi se ne andava per anni interi, scomparendo. Oggi è stata l'ultima volta."
Mi asciugai rapidamente una lacrima.
"Se mi dovessi odiare così sia, ma mi rifiuto di non farti vedere la realtà. Io ti ho sempre voluto bene e ho badato a te per 17 lunghi anni e intendo farlo finché ne avrò le forze. Perché sei il mio bambino e ti voglio bene, Rayen."
Mi misi a piangere. Mia madre mi abbracciò.
"Non ci capisco più niente!" esclamai scattando in piedi con un nodo alla gola. Afferrai il mio zaino ed uscii dalla mia stanza.
"Rayen! Rayen aspetta!" esclamò lei mentre mi allontanavo a passo spedito.
Mi raggiunse mentre ero davanti alla porta.
"Dove vai? Rayen per favore aspetta." mi pregò lei.
"Fin da quando ho memoria, tutto quello che mi ha circondato sono state bugie. Dai miei amici, dalla mia famiglia, da questa città..." affermai, scosso.
"Bugie? Voglio solo che tu stia bene." rispose lei.
"Io non sto bene. Credo di non esserlo mai stato."
"Cosa intendi per bugie?" domandò lei.
"Non ho mai assaporato un po' di realtà, io ed i miei amici abbiamo sempre vissuto in un mondo senza litigi e quiete, ma tutto ad'un tratto qualcosa è cambiato. Lo stesso vale per te e mio padre. Mi sento come se mi fossi appena svegliato: mi sento vivo. Non sto bene e forse non cambierà, ma ora sento qualcosa ed è quello che mi porta a voler esplorare il mondo."
"Oh Rayen è fantastico io-" tese le mani per abbracciarmi ma la fermai.
"Non fraintendermi, incolpo entrambi per questa situazione non mi importa chi abbia fatto cosa, ormai il danno è fatto."
Indietreggiò visibilmente ferita trattenendo le lacrime.
"Vuoi andartene?"
"Si."
"D-Dove andrai? Devo saperlo!" esclamò.
"Starò bene." dissi dandole le spalle ed uscendo.
"Cosa?! No!" si fermò sull'uscio mentre mi ero già incamminato. Forse dovevo fare qualche passo indietro.
Mi fermai senza giarmi e le dissi che sarei rimasto a casa di uno dei miei amici per poi continuare a camminare.
Ero pronto.

Yugioh Beyond Reality: Che il Duello Abbia Inizio!Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum