Good life

230 12 3
                                    

"Oggi è il grande giorno" esultò Meredith con un sorriso quasi irreale sul volto. Lexie stava preparando le sue cose per tornare finalmente a casa ma poi un dubbio le sorse spontaneo
"Dov'è che devo andare a vivere?" Domandò a quel punto la piccola Grey.
"Uhm ne ho parlato con Mark e vorrebbe che tu scegliessi dove andare, non vuole forzarti" spiegò la sorella, Lexie annuì distrattamente.
"Cosa dovrei fare secondo te?"
"Dovresti saperlo tu, te la senti di cominciare a vivere di nuovo Lexie?" Meredith osservò il viso della sorella per cercare di capire come si sentisse.
"Sono viva e sto bene" affermò a se stessa la piccola Grey.
"E non sei felice per questo?" le chiese cautamente la sorella maggiore.
"Sì ma mi sembra così irreale essere qui in piedi con Mark che mi aspetta fuori l'ospedale dopo tutti i problemi che abbiamo affrontato" spiegò Lexie ancora confusa.
"È la tua occasione Lexie" le disse Meredith "è la tua occasione di vivere"

Quella mattina Mark si era svegliato presto e aveva preparato ogni singola cosa per accogliere Lexie nel suo appartamento. Sembrava tutto ancora così strano ma era euforico perché la loro vita stava per ricominciare.
"Nervoso?" Sloan sentì una voce e si voltò, era Derek.
"Non tanto" mentì Mark
Derek corrucciò la fronte e alzò le sopracciglia poco convinto.
"Okay okay forse sono un po' nervoso, ma è normale no?"
"Certo che è normale, dopo aver rischiato di morire è il minimo che ti senta nervoso di riprendere la tua vita" asserì il migliore amico.
"Non è la vita in sè che mi spaventa, ma è ciò che ha in serbo per me e Lexie che non mi fa dormire la notte" confessò allora Mark.
"Sai l'incidente aereo ci ha cambiati, abbiamo avuto paura di non farcela. Credevo di non poter più operare, Arizona era certa du non poter vivere senza la sua gamba e Meredith era certa che Lexie non ce l'avrebbe fatta e invece eccoci qui. La vita ci presenta degli ostacoli Mark, non sarà mai in discesa, sta a noi rendere la salita meno ripida"
Ci furono dei secondi di totale silenzio finché Mark non lo ruppe con una delle sue ironiche affermazioni "a quanto pare l'incidente aereo ti ha reso il nuovo Aristotele Sheperd"
Derek sorrise, grato almeno di averlo fatto ridere in una situazione così stressante.
In quell'istante Mark si girò e vide Meredith spingere Lexie su una sesia a rotelle come richiedeva il regolamento dell'ospedale.

Sloan pensò fosse la creatura più bella che avesse mai visto. I capelli lunghi e castani le incorniciavamo perfettamente il viso, la frangetta era scomparsa e aveva lasciato posto a due ciocche più lunghe che la ragazza aveva fermato dietro le orecchie.
La sua carnagione era rosea proprio come la prima volta che si erano incontrati. Sorrideva, Mark conosceva bene quell'espressione. Era stato quel sorriso a farlo innamorare di lei e quegli occhi piccoli e vivaci a farlo cadere ai suoi piedi. Per tutti la bellezza era soggettiva,ma Mark era fermamente convinto che chiunque avesse visto Lexie si sarebbe innamorato proprio come lui.

Il dottor Sloan si avvicinò e la fece alzare. Meredith si allontanò sorridendo insieme a Derek per lasciargli un po' di spazio.
"Ti amo" Mark voleva gridarlo al mondo intero
"Ti amo" disse a sua volta la piccola Grey cingendo le sue mani dietro al collo di Mark.

"Ho dato una sistamata a casa, abbiamo già vissuto insieme ma se dovessi sentire il bisogno di qualcosa chiedi pure, voglio che tu stia bene" disse Sloan. Lexie gli sorrise e annuì mettendo una mano sul suo braccio per tranquillizzarlo mentre guidava verso casa.

Tutti coloro che erano ritornarti dall'incidente aereo erano stati affidati a uno psichiatra. Owen era convinto che avrebbe fatto bene a tutti del riposo, ma questo non escludeva il fatto che fossero tutti più o meno traumatizzati dall'evento. Hunt conosceva gli effetti di un disturbo post traumatico e non voleva che i suoi medici andassero incontro alla sua stessa sorte. Cristina aveva rivelato a Meredith il profondo senso di colpa che Owen sentiva nei confronti di coloro fossero su quell'aereo, ma tuttu erano d'accordo nell'affermare che quest'ultimo non c'entrasse nulla con l'incidente; non poteva di certo pensare che l'aereo fosse in cattive condizioni.

Mark sembrava l'unico a non voler sentir parlare di terapie o sedute.
Lexie al contrario sembrava ben disposta a iniziare un trattamento con un medico specializzato. Voleva vivere la sua nuova vita senza troppe preoccupazioni o incubi che l'avrebbero potuta condizionare. Così il giorno seguente, dopo essersi trasferita da Mark si recò in ospedale nel reparto psichiatrico.
Ad attenderla c'era una dottoressa piuttosto giovane dall'aria di chi sapeva il fatto suo.
"Sono la dottoressa Harvey, lei deve essere la dottoressa Grey corretto?" Lexie annuì e si sedette su una poltroncina.
"Ogni medico qui ha un suo metodo per far parlare i propri pazienti, ma io parto con il dire che voglio che mi risponda sinceramente,altrimenti non avrò mai l'opportunità di aiutarla se mente" asserì la dottoressa.
"Va bene" rispose Lexie.
"È felice di essere sopravvissuta?" la prima domanda scosse un po' Lexie che si morse il labbro istintivamente.

"I-io sono felice,ma allo stesso tempo credo che tutto ciò non possa essere reale"
La dottoressa annuì
"È come se camminassi con i piedi di piombo, ho paura di svegliarmi ed essere ancora in quel bosco in fin di vita, ho ancora paura di perdere tutto e tutti quando invece sono qui al sicuro" spiegò la Grey.
"La situazione che ha vissuto è estremamente traumatica signorina Grey, il fatto di trovarsi ora in una situazione gradevole e sicura le fa dubitare della stabilità e della veridicità di questo mondo. È molto comune in persone affette da PTSD ripercorrere il proprio trauma e sentirsi ancora bloccati in quello scenario. Per questo sono qui, sono fortemente convinta che se durante il corso delle sedute mi confesserà tutto ciò che la preoccupa e riusciremo a scacciare tali preoccupazioni, lei tornerà gradualmente a vivere con serenità" le spiegò la psichiatra.
Lexie annuì convinta
"È già un passo in avanti che lei voglia vivere meglio e accetti le sedute, sua sorella e la dottoressa Robbins erano piuttosto restie a parlare dell'accaduto,ma ora, come ha potuto vedere, stanno molto meglio"
"Crede che questa cosa possa influire sulla mia nuova vita?" Domandò Lexie di getto.
"È questo il punto, lei non deve considerarla la sua nuova vita. Lei non è morta, lei è viva
,deve solo imparare a sentirsi di nuovo come tale"

My space

Salve a tutti! Scusate se non ho pubblicato subito il nuovo capitolo,ma non avevo idee e poi ero in vacanza. Spero non ci siano troppi errori. So che molti di voi avranno sperato in più scene tra Lexie e Mark,ma volevo seriamente soffermarmi sulla questione psicologica che stanno affrontando. Capite bene che Lexie e Mark sono quasi morti e una volta svegli non può andare tutto bene e nessuno dei due, anche se si amano profondamente, è seriamente pronto a vivere di nuovo, almeno nom come prima.
Il loro momento arriverà prestissimo ma prima, come ho detto, voglio che stiano bene con loro stessi di nuovo.
Se volete che accada qualcosa scrivetemelo nei commenti :)
Un bacio e alla prossima

~Rose🌻

In another life Where stories live. Discover now