2. Un buon caffè, un cattivo ventilatore

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Dopo un'ora la sala si è riempita di vari oggetti: sedie, comodini, quadri, radio...E Jim sta ancora leggendo il libretto delle istruzioni con il viso rigido, è un vecchio inglese difficile da capire, ma i disegni aiutano. Bones toglie il libretto di mano a Jim dicendo innervosito: -andiamo, quanto ci vuole per fare un dannato caffè?!- Il medico osserva le scritte ed impallidisce mentre Jim gli lancia uno sguardo seccato che, se potesse parlare, direbbe: "idiota, nemmeno tu riesci a leggerlo" il medico si avvicina a Spok dicendo: -tu, robot, traducilo- nel mentre lancia il librettino addosso al vulcaniano che non cerca nemmeno di prenderlo lasciandolo cadere a terra, Spok dice collegando la macchina ad un convertitore di energia: -ho analizzato a fondo quel libro di istruzioni da ragazzo, dovrei saper utilizzare la macchina- Jim sussulta dicendo infastidito: -e lo dici adesso?- Spok risponde serio: -sono stato occupato nel cambiare la presa per riuscire ad attaccare alla corrente la macchina- Bones borbotta innervosito: -tecnicismi vulcaniani del cavolo- Spok lo ignora mentre prende il manico e lo ruota delicatamente per poi spingerlo verso il basso estraendo una sorta di piccola scodella, Jim resta sorpreso invece Bones chiede curioso: -devi bollire il caffè?- Spok scuote la testa mentre riempie il contenitore di caffè, poi dice: -no, ma avrò bisogno di acqua, una volta che il caffè è all'interno della macchina si clicca il pulsante apposito e dell'acqua verrà rilasciata nel caffè macinato facendolo sciogliere e diventare caffè commestibile- Spok rimette al posto di prima il "manico" per poi aprire un lato della macchina inserendo dell'acqua, infine prende una tazzina in prestito da Sulu, che ha un set per il tè. Spok posiziona sotto il manico la tazzina per poi pigiare con attenzione il pulsante con sotto il disegno della tazzina, all'improvviso la macchina emette un rumore orribile, Jim sussulta mentre Bones borbotta: -mi farà venire un'emicrania...- Del liquido scuro esce da sotto il manico riempiendo la tazzina, poi tutto si ferma, il caffè è pronto. I tre osservano la tazzina con occhio clinico, ma nessuno ha il coraggio di assaggiare il liquido dentro, Spok si allontana dicendo incerto: -è probabile che non sia commestibile, capitano...- Bones ribatte prendendo la tazzina: -per l'amor del cielo, Spok, il caffè è caffè- così il medico si porta vicino alle labbra la tazzina per assaggiare lentamente il liquido chiaro e cremoso. La bocca viene invasa dal liquido caldo che stuzzica le ghiandole salivarie, il sapore amaro e vivace fa chiudere gli occhi del medico ormai avvolto dal piacere, ingoia il liquido e viene piacevolmente colpito dal retrogusto di nocciola mentre lo stomaco si riscalda gradualmente creando una sensazione di pura pace. McCoy non ha mai assaggiato un caffè così buono, non riesce a trovare un vero termine per dire quanto buono sia, così dice soddisfatto: -Spok, questa macchina viene dal paradiso, teniamola, questo caffè è...Perfetto- Jim ride rilassando le spalle mentre Spok alza un sopracciglio interdetto dicendo: -le ricordo che questo è un caffè espresso, è molto più potente del normale caffè americano, il suo organismo potrebbe non essere abituato a...-Bones interrompe il vulcaniano dicendo scocciato: -so cosa il mio organismo gradisce e questo...È la miglior cosa che possa dare al mio organismo- Jim ridacchia mentre propone: -posso provare ad usare la macchina, credo di aver capito come funziona, non è così complicato come credevo- Spok corruccia le sopracciglia chiedendo incerto: -lei vorrebbe bere il caffè? Non è raccomandabile berlo, capitano- il medico ribatte sicuro: -il medico dice che è un'esperienza che va fatta almeno una volta nella vita- Jim sorride soddisfatto mentre Spok abbassa lo sguardo, forse non è stata una buona idea portare la macchina sull'Enterprise...

Jim sta osservando il caffè fumante senza però avere il coraggio di berlo, un rumore forte fa sussultare Kirk che fa cadere parte del liquido a terra riuscendo a salvare miracolosamente la maglia; Bones, Spok e Jim si voltano simultaneamente verso l'angolo di Checov trovando il ragazzo con in mano la rete che copriva le ventole del ventilatore, sembra confuso e forse un po' amareggiato mentre dice: -si sono staccati, forse non utili...- C'è una breve pausa mentre il guardiamarina appoggia la rete su un tavolo e borbotta in russo: -no ya ne uveren- Jim chiede incerto: -tutto bene, Checov?- Il ragazzo alza lo sguardo spaventato, "come un bambino scoperto a rubare biscotti" pensa McCoy ridacchiando, il ragazzo dice sicuro: -sì kapitan, ora faccio partire di nuovo ventilatore, un secondo- Pavel si inchina leggermente per premere un pulsante, i suoi capelli sono pericolosamente vicini alle ventole, nota Spok, che dice rigidamente: -signor Checov, non lo accen...- Il vulcaniano non riesce a finire la frase perché le ventole cominciano a muoversi furiosamente attirando a sé i capelli e quindi trascinando con sé la testa del guardiamarina che sbatte dolorosamente contro il ventilatore, Jim schizza verso di lui spegnendo immediatamente il ventilatore dicendo: -ti stava per uccidere!- Il ragazzo respira affannosamente mentre risponde stordito: -grazie Kapitan...Sapevo che quella era protezione, glupyy khod- McCoy si avvicina silenziosamente notando del sangue scorrere dal naso del ragazzo, sa che Pavel ha soltanto sbattuto il naso contro il palo del ventilatore, ma ordina: -vai in infermeria, fatti controllare la testa- il ragazzo annuisce mentre si alza traballando, ancora scosso dall'accaduto si volta verso il ventilatore guardandolo con un velo di paura, poi esce dalla sala con passo pesante. McCoy borbotta allontanandosi dal ventilatore: -questo è il primo incidente, voglio tenere il conto, davvero...-Jim scuote la testa dicendo in sovrappensiero: -ecco perché non esistono più i ventilatori- Spok osserva la rete sul tavolo e senza pensarci la prende tra le mani, la esamina con sguardo critico, poi alza lo sguardo sul ventilatore e lo guarda accigliato. McCoy non si è perso i movimenti del vulcaniano, lo osserva da un po', esattamente da quando lo ha visto con quei jeans addosso, ha un brutto sentimento verso quei pantaloni, non perché non siano belli, ma perché sono del ventunesimo secolo, non sono fatti per persone del ventiquattresimo secolo e, soprattutto, non per un vulcaniano. Spok si dirige lentamente verso il ventilatore a piccoli passi, il pantalone stride sommessamente, poi il vulcaniano si ferma e avvolge la rete attorno alle ventole cercando di rendere innocuo il ventilatore, Jim scuote la testa mentre ritorna verso la macchina del caffè, ma non vuole provare a farsi di nuovo un caffè, sinceramente, non ha avuto un buon effetto sul medico, Bones ha sempre le mani ferme invece adesso Jim nota che tremano. Lo sguardo di Jim fa incuriosire McCoy, così segue la linea degli occhi dell'amico ritrovandosi a guardare le mani e nota quanto stiano tremando, come aveva fatto a non accorgersene? Bones sospira e chiude le mani a pugno cercando di far scomparire il tremore, ma senza successo. "Questo potrebbe essere un problema" pensa irritato il medico, non si aspettava che Spok avesse ragione, ma a quanto pare adesso il suo organismo ha deciso di non apprezzare la caffeina. McCoy sospira non potendo andare a lavoro finché i tremori non sarebbero cessati, rabbrividisce appena pensando ad una possibile emergenza, non potrebbe operare, non con delle mani da Parkinson. Spok alza lo sguardo verso il medico e Bones si porta velocemente le mani dietro la schiena non volendo dar ragione al vulcaniano, così Spok riporta la propria attenzione al ventilatore ormai riparato, ma non si azzarda ad accenderlo; la temporanea pace nella sala viene interrotta dallo squillo deciso del comunicatore di Jim che lo apre velocemente dicendo: -Kirk qui- dall'altra parte si può sentire la voce di Sulu dire: -capitano, abbiamo rilevato delle tracce di curvatura, sembra che si stia avvicinando a noi un'astronave...Klingon- Spok si volta verso il capitano guardandolo intensamente mentre McCoy sospira seccato, Jim risponde al comunicatore dicendo: -arrivo subito, Kirk fuori- Bones scuote la testa, lo sapeva che non poteva esserci un solo giorno tranquillo, non con a bordo Jim, quell'uomo adora il brivido. McCoy prende per un braccio l'amico mentre dice aspro: -so che sei fissato con i Klingon, per l'amor del cielo non far scoppiare una guerra intergalattica- Jim sorride ribattendo: -questo dipende da loro- poi tira una pacca sulla spalla del medico dirigendosi verso l'uscita, Spok lo segue a ruota dicendo: -capitano, dovremmo indossare le uniformi ufficiali...- Bones scuote la testa non volendo ascoltare un'altra parola di quel logico hogoblin, se devono iniziare una guerra con i Klingon, allora lo faranno in stile James T. Kirk, con una maglietta del ventunesimo secolo e sperando che questo nella storia  ̶̶̶n̶̶̶o̶̶̶n̶̶̶  venga ricordato.


La fine?

Twenty-first century day/ an italian Star Trek FanfictionWhere stories live. Discover now