KATE

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E' passata qualche settimana e tutto sembra andare per il meglio, ho stretto finalmente un buon rapporto con mio padre, che è riuscito a prendere qualche giorno libero da passare con me; presto andremo in montagna dove ha una bellissima villa nella quale passano l'estate, poiché il mare negli ultimi anni è sempre stato agitato e quest'anno sembra esserci addirittura l'allerta uragani; ho fatto molta amicizia con Olivia e Melany, mentre con Maria c'è un rapporto diverso, mi trasmette un calore che non sentivo da tempo, un calore familiare che ti fa sentire al sicuro e protetta, mi sono confidata molto con lei e mi ha dato ottimi consigli sulla vita, tipo nonna, ma sono un po' troppo filosofici per la realtà, quindi mi sono limitata a sorridere ed annuire.

E con Connor?

Non lo so, in queste settimane l'ho visto davvero poco, perché a detta di papà la sua assenza per passare dei giorni con me, ha causato un aumento di lavoro incredibile, ma oggi dovrei vederlo a cena, papà è tornato a lavoro e quindi lui si potrà "riposare" qui a casa.

Sono le tre del pomeriggio, sono nel giardino che si trova nel retro della casa e ho intenzione di provare la magnifica piscina che fino ad adesso, non è mai stata usata, incredibile se io avessi avuto questo gioiellino fin dall'inizio l'avrei usato subito. In questi giorni andrò a comprare dei vestiti che sceglierò io personalmente, perché Connor ha scelto tutti vestiti attillati e non mi sento molto a mio agio. Dopo essermi messa due chili di crema solare per proteggere la mia pelle color porcellana, mi metto su una sdraio per colorirmi un po', prendo uno dei miei romanzi preferiti "orgoglio e pregiudizio" ma poco dopo il sonno si impossessa di me e mi addormento, fino a quando delle gocce d'acqua non cadono sul mio volto, infastidita apro faticosamente le palpebre e per poco non cado dalla sdraio, quando un metro e 90 di ragazzo, tutto muscoli e tatuaggi, è letteralmente sopra di me, << ragazzina stai bruciando >> oddio si vede così tanto? no ti prego, fa che non si sia accorto delle mie guance che vanno a fuoco, son pur sempre una ragazza in piena fase ormonale, << piccola devi metterti all'ombra o ti sentirai male>> all'improvviso capisco a che cosa si riferisce e abbasso lo sguardo sul mio corpo che invece di essere bruciato e rosso, ha preso un colore abbronzato che non mi dispiace affatto. Mi alzo velocemente dalla sdraio e mi immergo in acqua, Connor resta a guardarmi per un po' finché non si avvicina anche lui, osservo la sua figura, muscoli scolpiti, pelle quasi olivastra, i capelli neri che cadono bagnati sul viso e i suoi occhi grigi risaltano sul viso bagnato, penso di sentirmi male, ma il suo tuffo di testa mi fa tornare con i piedi per terra o meglio in acqua, non lo vedo risalire in superficie e per un istante mi preoccupo, ma quando sento qualcosa toccarmi le caviglie, urlo e nuoto dall'altra parte della piscina, mi fermo sul bordo e mi immergo in acqua per vedere che cosa mi aveva sfiorato, ma il tempo di immergermi che sento una presenza fissarmi la schiena,  Connor. Mi appoggio al bordo e con me risale dall'acqua anche lui, << nuoti bene ragazzina >> lo guardo e sfoggio un sorriso a 32 denti, << già, mi manca nuotare >> << non nuoti più? >> << andavo al mare con la mia famiglia qualche anno fa poi ... >> << si può sempre rimediare >> dice più serio che mai << già >> si avvicina a me e guardo le sue spalle bagnate venire verso di me. << Connor cosa stai f - >> per un attimo sento il mio stomaco contrarsi, quando le sue mani mi cingono i fianchi e il suo respiro mi fa venire i brividi sul suo collo << vuoi dirmi che questo non ti piace? >> dice baciandomi il collo e io penso di esplodere da un momento all'altro, si stacca da me ma solo di qualche centimetro e rimane fermo a guardarmi, improvvisamente mi sento a disagio ma un disagio piacevole, << ho qualcosa che non va? >> << magari Grace, magari avessi qualcosa che non va >> sospira profondo e mi sposta una ciocca di capelli dal volto e qualcosa scatta in me, voglio accarezzargli il viso ma quando sono sul punto di farlo un richiamo con tre colpi di tosse, ci riporta alla noiosa realtà, è Maria << ragazzi dovete prepararvi per cena >> noto il suo sguardo malizioso prima che chiuda la vetrata della casa per tornare in cucina; entrambi usciamo dall'acqua e ci asciughiamo, lui sembra essersi rimesso la corazza che ha sempre indossato, per un attimo ho pensato a qualcosa e ora mi do della stupida per le mie troppe fantasie, mentre entro in casa sento lo sguardo di Maria su di me << lo so che vuoi dirmi qualcosa, ti ascolto >> dico  accigliandomi per la sua espressione, << oh no cara, non sono affari miei >> mi dice ridendo, io sorrido e scuoto la testa in segno di divertimento e mi dirigo in camera; penso e ripenso al contatto che abbiamo avuto prima e dubbi e paranoie si fanno spazio nella mia testa.

Dopo essermi cambiata ed aver letto ancora qualche capitolo del mio libro, si è fatta l'ora di cena ed esco dalla mia camera accingendomi al tavolo. Due figure maschili si fanno spazio nella camera da pranzo, mio padre accompagnato dall'idiota , quest'ultimo però non mi rivolge nemmeno uno sguardo e di questo devo ammettere di esserne tremendamente dispiaciuta; Maria serve i primi piatti e intanto mio padre si perde nelle solite chiacchiere, finché una domanda non attira veramente la mia attenzione:

<< Allora Connor, sei stato via per tanto tempo, come sta Kate? >> ho fatto qualsiasi supposizione che non mi portasse a pensare che quella Kate faccia parte della sua vita sentimentale, ma non trovo altra spiegazione, per quanto io cerca di reprimere uno strano vuoto allo stomaco e un senso irrefrenabile di rabbia, sono tentata di rinchiudermi in camera ma darei troppo nell'occhio, però sono confusa dalla mia stessa reazione, davvero ha quest'effetto su di me? Per poco non rigo il piatto per quanto forte spingo la forchetta contro di esso, tiro un'occhiataccia sia a Connor che a mio padre e fortunatamente nessuno dei due lo nota. << sta bene >> risponde freddo, come se l'argomento fosse delicato oppure che il suo nome sia impronunciabile: ho notato che quando mio padre ha nominato questa Kate, qualcosa è cambiato nel suo volto, come se gli avesse fatto rivivere ricordi non tanto piacevoli; guardo Maria confusa, cercando una risposta nei suoi occhi spaventati, per capire cosa stia succedendo, ma ignora del tutto il mio sguardo.

Abbiamo appena finito di mangiare e mio padre si alza dal tavolo e con un sorriso smagliante esulta << adesso, dopo quasi dodici anni, voglio fare un bel gioco da tavola con voi, Maria, cara ti dispiace portarci la valigetta? >> il modo gentile e dolce con cui mio padre si è posto a Maria, non è passato inosservato al mio occhio attento, ma di questo indagherò poi. Maria scende dalle scale con una valigetta argentata, poker, mio padre essendo a conoscenza  della mia ignoranza in quel gioco mi rispiega tutte le regole e io ascolto con attenzione, i primi turni sono andati lisci, anche perché ho sempre avuto una mano da papà e ore mi sento sicuramente più sicura, è il momento di scoprire le carte e potrei vincere o perdere tutto, Connor mi guarda da dietro le carte con uno sguardo penetrante e un brivido mi perfora la schiena, un ghigno gli si forma sul volto << sarà per la prossima volta piccola >> sussurra per poi buttare le sue carte sul tavolo stravolgendo la situazione e mettendomi al tappeto come si suol dire, ho perso tutto e forse anche i sensi di fronte alla sua bellezza. Maria e mio padre ci osservano e capisco che tra di loro qualcosa c'è e lo ignorano probabilmente, hanno anche compreso che qualcosa non va tra me e Connor, motivo per il quale sto così. Dopo un paio di partite in cui ho osservato mio padre e Connor giocare, mi alzo dalla sedia e mi dirigo alla porta mentre sul mio viso una lacrima riga la mia guancia e non capacitandomi del motivo la caccio via con la mano, ma non ho neanche il tempo di fare o pensare qualcosa che sono in lacrime. Non so il motivo, ma la domanda di mio padre a Connor mi ha fatto male, più di quanto mi sarei mai aspettata. Sento che qualcosa dentro di me ha scosso, ma non so esattamente che cosa. So solo di essere giù e di stare piangendo a dirotto. Mi vergogno adesso ad avere il forte desiderio della sua presenza qui, anche solo per prendermi in giro, passa poco tempo e una voce interrompe il mio pianto.

<< Ragazzina non sbattere mai più la porta così forte, si rompe. >> non riesco a rispondergli subito, perché non riesco a fermare i miei singhiozzi. Dopo un minuto di attesa esce dalla mia bocca un "ok" tremante ed è lì che Connor entra definitivamente nella mia stanza spalancando la porta con un calcio << ti ho detto e ridetto migliaia di volte che non puoi chiuderti dentro >> << io invece quante volte ti ho ripetuto di non chiamarmi ragazzina Connor? >> non ce la faccio più << stammi lontano Connor >> gli urlo tirando fuori tutta la rabbia accumulata quel giorno, ricevo uno sguardo duro privo di emozioni ma credo di aver intravisto un briciolo di offesa nel suo sguardo magnetico, non me ne curo , non stasera.

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⏰ पिछला अद्यतन: Jul 26, 2021 ⏰

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