Il cielo del deserto, l'oasi di ferro e i nodi che vengono al pettine (2/3)

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La Città dell'Acqua interrompeva la distesa colorata del deserto come un miraggio dai colori slavati, chiusa dentro cerchie concentriche di mura simili ai tondi di un bersaglio.
...cuanto tiempo. Demetrio Suárez, la faccia per metà bendata (come la mano monca) guardò nuvole che si allargavano sopra costruzioni simili a tessere di mosaico: bianche e azzurre, ocra e arancioni, case e torri, strade e ponti intervallavano chiazze di verde frondoso, aggiravano sporgenze di roccia e metallo, si radunavano sopra, sotto, intorno e attraverso intrecci fitti di rigature blu, al cui apice l'immensa mole artificiale della Montaña de Hierro lacerava come un dente di sega la foschia da cui emergeva.

Quanto tempo. "Il cuore di mio fratello è inquieto".

Il desperado accennò passando il braccio integro attorno ai fianchi di Lin: rigida come lui, ne condivideva l'inquietudine. Vento contrario investì la 'Moctezuma' facendo vibrare la cabina, ammantando di spire lanose la visione sotto di loro; il braccio dell'uomo si contrasse, questa è una pazzia-
L'aeronave sussultò abbassandosi di quota e un edificio gigantesco, di forma vagamente cilindrica, affiorò dal lento rimescolarsi dei cumuli: simile ad un mastio di castello e più alto di una collina, era circondato da piattaforme grandi come piazze a loro volta collegate al corpo centrale tramite passaggi sospesi di legno e corda.

"Goddamn! Che cazzo è quello??".

"El aeropuerto" disse il tenente Sandoval, neppure il suo tono pareva molto tranquillo. "Spero che il vostro piano funzioni señor, altrimenti i prossimi anni li passeremo a cavar pietre dagli agueros!".

El Tuco risucchiò fiato fra i denti e rilassò leggermente i muscoli, sfuggendo lo sguardo di Kit. "...non c'è riuscito Zamora a prendermi e non ci riusciranno i mercanti d'acqua".

"Ay ay señor, de tu boca a las orejas del diablo!". Il caporale Jiménez ruotò la cloche e la Città dell'Acqua si nascose dietro striature grigiobiancastre; l'attimo successivo, dalle stesse apparvero aeronavi più piccole, allineate in una colonna in lento movimento nella direzione del colossale aeroporto.

"Dirigible 'Moctezuma' a torre de control, nuestra frequencia es: seis-quatre-cinco-très. La comunicación es abierta, esperamos respuesta, cambio".

Una distesa di costruzioni a parallelepipedo ingrandì mentre si abbassavano: torrioni quadrangolari dalle mura azzurro chiaro lanciavano occhiate da finestre a sesto acuto e cupole di vetro imperlato, tetti piatti di tegole e lamiera apparivano e sparivano oltre il fitto reticolo di ponti sospesi che le univa. Centinaia di bandiere bianche e blu sbattevano sotto le raffiche gelide che si incanalavano attraverso il varco del finestrino spaccato.

"...perché non rispondono??". Il tenente scosse la testa, riappese il ricevitore, scambiò un'occhiata col caporale, lo riprese: "Dirigible 'Moctezuma' a torre de control, esperamos respuesta, cambio!".

In piedi accanto ai comandi, Kit abbracciò Tiana e guardò il bandito, che restituì lo sguardo stringendosi nelle spalle. Il tenente ripetè per la terza volta il suo annuncio...dopodiché l'aeronave ondeggiò investita da uno spostamento d'aria improvviso, e il ruggito di un motore a regime li fece voltare tutti insieme.

_'*'-

"Holy fuckin' crap!". El Tuco allargò gli occhi: un elicottero da combattimento si era appena affiancato sul lato sinistro come un grosso insetto panciuto color verde sbiadito. Diòs...puerco...
Una testa in casco integrale nero si girò verso di loro accompagnata dal movimento di affusti di mitragliatrice calibro .50. "Capo cazzo-".

L'oro del MagnificoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora