20.

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Alla fine della partita aspetto un attimo e dopo entro negli spogliatoi.
Mi complimento con loro per la bellissima partita disputata.

Vedo che tutti mi ringraziano, in particolare mio fratello che si avvicina a me, mi abbraccia e mi sussurra "Grazie mille orsacchiotto". Gli voglio bene.

Dopo essere stata da loro torno alla mia stanza, a prepararmi visto che avremmo festeggiato per le qualificazioni alle semifinali all’interno della piscina dell’hotel.

Dopo aver optato per un costume a due pezzi verde militare, prendo l'asciugamano e vado a bussare alla porta di mio Giorgio.

“Hey fratellone, ci sei?”
“Cosa? Ah sì, y/n, ci sono, un attimo” dice in fretta. Si sente qualche rumore indefinito, come se stesse frugando nella sua valigia alla ricerca di qualcosa perduto, e finalmente si decide ad aprire la porta.
“Ci sono, andiamo”.
“Per la prima volta sono arrivata io in orario mentre tu in ritardo” aggiungo, sorridendo.
“Hai ragione” dice serio, ma poi scoppia a ridere. Ed io lo seguo a ruota.

Arrivati all’ingresso della piscina resto stupefatta: un’atmosfera rilassante inonda l’intera stanza; sono presenti sia la piscina che l’idromassaggio, per creare una combo perfetta per chi vuole divertirsi senza stancarsi.

Non sono arrivati ancora tutti, ma avendo già individuato Nicolò lo raggiungo lasciando mio fratello insieme a Bonucci, Donnarumma ed Insigne.

“Ciao y/n, finalmente sei arrivata!”
“Beh, mica potevo farmela scappare questa occasione” rispondo ridendo.

Mi siedo sulla sdraio accanto alla sua e cominciamo a parlare. Parliamo fino a quando lui si alza e si fa spazio accanto a me.
“Senti, è da tanto che volevo fare questa cosa…” sussurra, avvicinandosi sempre di più a me.
Si avvicina a tal punto da avere il mio corpo contro il suo.
E le sue labbra sono sulle mie.
Sta cercando di farsi spazio, di andare oltre al bacio a stampo, ma fortunatamente riesco a bloccarlo in tempo.

Appena dopo noto Federico, sulla soglia della porta che ci stava guardando.
Senza aspettare altro tempo si gira e torna indietro.

“No, i-i-io… N-no, siamo amici, mi dispiace” comincio a dire farfugliando e balbettando.
“Non ti piaccio?” chiede deluso.
“Sì, ma da amico”.
“Ma io... “ continua, ma lo interrompo immediatamente:
“Devo andare, scusami”.

E mi alzo velocemente, con l’intenzione di andare a cercare Fede.

Immagina Federico Chiesa || Nazionale Italiana Euro 2020Where stories live. Discover now