Immagina Federico Chiesa || Nazionale Italiana Euro 2020

15.

Sono passate due settimane da quando ho litigato con mio fratello.

Domani sera dovrebbe pure disputare Italia-Austria.

Sono ancora molto dispiaciuta per quel che è successo con lui, ma non credo abbia il diritto di giudicare le persone con il quale parlo. Va bene un po', ma non bisogna esagerare anche se sei mio fratello.

Insieme a tutta la squadra della Nazionale Italiana sono andata a Wembley per vedere la partita.
Sono super emozionata!

Questa notte non riesco a dormire molto bene, probabilmente perché domani si giocheranno proprio gli ottavi di finale.
Dunque scendo per andare a prendere un caffè.

Noto che non sono l'unica ad essere in queste condizioni, infatti vedo Nicolò con in mano una tazza fumante, probabilmente del thè o qualcos'altro di rilassante.

"Hey Nick!" lo saluto. Ho l'abitudine di chiamarlo in questo modo, perché so che gli dà fastidio e a volte bisticciamo pure, ma ovviamente in modo scherzoso.

"Ah, y/n, sei tu!"
"No, sono un fantasma, ovvio che sono io!". E scoppiamo a ridere.
Mi fa segno di sedermi accanto a lui, quindi prendo una seggiola pure io e mi affianco al ragazzo.

"Senti..." Inizia Nicolò "Volevo chiederti se dopo ti piacerebbe restare con me questa notte, tanto per parlare e smorzare la tensione che ci sta dando la partita".

Davvero mi ha chiesto di passare la notte con lui?
Ho paura di quel che potrebbe succedere, per me lui è il mio migliore amico. Di conseguenza a me andrebbe anche bene, ma non vorrei rovinare il nostro rapporto.

Comunque acconsento perché non vorrei farlo star male.

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Arrivati in camera sua noto che con disinvoltura si butta sul letto. Io lo seguo sedendomici sopra.

Andiamo avanti a parlare, ma noto che la situazione sta diventando molto opprimente.

"Hey Nick, scusami, ma ora dovrei proprio andare a dormire. Sono stanchissima".
"Ah" deluso risponde Nicolò.
"Scusami ancora. - fingo uno sbadiglio - riposati anche tu per la partita di domani".
"Sisi, certo. Beh buonanotte".
"Notte". Ed esco dalla stanza chiudendo piano la porta.