No. 28 - Città perdute [2]

Mulai dari awal
                                    

Mentre dalla zona nord della città salgono altre colonne di fumo nero, Fönir, Howard e Jinny raggiungono il posto di blocco all'uscita est di Comet Town. La squadra della MTF, vedendoli, punta contro di loro i fucili e il Capitano tuona:
-Dove state andando? Non si può passare! Abbiamo ordine di non far uscire né entrare nessuno! Tornate indietro!
-Si calmi, Capitano. - Si fa avanti Howard. - Sono Agente Howard Greig della Fondazione SCP. Agente Speciale Tau ci ha dato il permesso di uscire dalla città.
-Agente Speciale Tau vi ha dato il permesso, eh? - Chiede il Capitano guardando il trio in modo sospetto. Poi si avvicina ad un tendone militare, prende in mano un dispositivo elettronico simile ad un tablet e scorre con il dito sulla sua superficie. Poco dopo lo rimette sul tavolo e, tornando dal gruppo, dice:
-Agente Greig, è tutto in regola. Potete pure passare.
Mentre Jinny e Fönir superano i soldati della MTF, quest'ultimo dice a Howard:
-Howard, noi due andiamo avanti. Tu rimani pure qui a divertirti. Appena avrai finito, raggiungici.
Il Capitano e i soldati si voltano verso il ragazzo, cercando di capire le sue parole. Proprio in quel momento Howard ingrossa le braccia grazie ai naniti fantasma e li attacca, cogliendoli di sorpresa. Mentre Fönir e Jinny continuano a camminare verso il boschetto, sentono dietro di loro gli spari, le urla dei soldati e il rumore delle ossa frantumate dalla forza del cyborg. Fönir sorride con piacere e pensa: "Che stupidi. Cosa credevano di fare mandando al massacro un gruppo di moscerini come quello? Poveri illusi. Come fanno ancora a non accorgersene che tra poco la loro esistenza inizierà a sgretolarsi agli occhi del mondo intero? Non sto più nella pelle di dare inizio alla loro fine."

Agente della UIU, Stan, riprende lentamente i sensi e prova a rialzarsi. Con la testa insanguinata e dolorante fa fatica a riordinare le idee e a ragionare in modo lucido, ma ci prova lo stesso. Si appoggia sulle mani e si rimette in piedi. Ma le gambe tremanti cedono sotto al peso del corpo e Stan, per non cadere di nuovo, si butta all'indietro, appoggiando la schiena contro un edificio. Rotea gli occhi e sbatte le palpebre per riprendere la vista. Poi si guarda intorno e finalmente, ricordandosi di ciò che gli è successo poco prima, pensa lucidamente: "Quei bastardi. Ci hanno preso in giro fin dall'inizio. Avrei dovuto capire subito che c'era qualcosa che non andava."
Poi Stan, con un colpo di reni, si stacca dal muro e si appoggia con il braccio all'altro. Riprende un attimo il fiato e, stringendo in mano la sua pistola, svolta l'angolo per dirigersi verso l'uscita est della città. Ma proprio in quel momento si ritrova davanti Howard, completamente insanguinato. Stan gli punta contro la pistola ed esplode alcuni colpi. I proiettili attraversano il corpo del cyborg senza alcun problema e rimbalzano contro il marciapiede dietro di lui. Howard si fa più vicino a Stan e con una mano gli afferra la pistola e la stringe con forza. La canna si piega con molta facilità, come se fosse il filo di ferro. Poi il cyborg molla la presa e per terra cadono dei pezzi di metallo piegato. Con un passo supera Stan con un'espressione spaventata sul volto e gli dice:
-Preferisco non ucciderti. Non ho tempo da perdere con degli esseri inutili come te. Adesso ho cose molto più importanti da fare. Per quel che mi riguarda, sei già morto.
E si allontana verso la piazza. Stan, con i muscoli tesi e a denti stretti, lascia cadere ciò che rimane della sua pistola e, ignorando il dolore e tenendosi sempre appoggiato al muro, inizia a camminare verso l'uscita dalla città. "Io, un essere inutile?", pensa nel mentre. "Vi faccio vedere io chi è il vero essere inutile. Non farò di nuovo la figura di un idiota." Mentre arranca, sente che altri cyborg lo stanno seguendo.

Tau corre verso la piazza, trascinando dietro di sé la spada conficcata nel terreno e scavando un lungo solco. Ogni volta che un cyborg tenta di sbarrarle la strada, lei lo schiva con agilità e continua a correre senza fermarsi. Esce sulla piazza e accelera il passo. In pochi attimi raggiunge il bordo del cratere e, facendo una giravolta, estrae la spada dal terreno e si sposta di lato. Poi da terra raccoglie una piccola pietruzza, lo strofina sulla lama della spada e aspetta. Una grande orda di cyborg, radunatasi durante il percorso, si avvicina sempre più all'Agente Speciale. Alla fine lancia il sassolino sulla crepa e dice:
-Chain Explosion. - Da quest'ultima, subito dopo la luce, scaturisce una serie di esplosioni a catena, che travolge in pieno tutti i cyborg presenti in quella zona, arrivando fino al viale nord della città. Appena le fiamme e il fumo si placano, una grande trincea, disseminata di naniti e detriti, si apre lungo tutto il percorso, creando nella città una cicatrice quasi inguaribile. Ripreso il fiato e asciugato il sudore e la polvere dalla fronte, Tau scende a quel punto nel cratere e si avvicina al cubo. Prova a tirare un paio di fendenti, ma la sua superficie rimane completamente intatta.
-Allora è vero che è indistruttibile dall'esterno. - Ragiona a voce alta Tau. - Quindi come faccio a distruggerlo dall'interno?
-Semplicemente non puoi farlo. È impossibile per te. - Dice una famigliare voce maschile alle sue spalle. Tau si volta in direzione est e, uscendo dal cratere, riconosce Howard fermo in piedi a qualche metro di distanza da lei.
-Howard, peccato che tu sia diventato un cyborg della Anderson Robotics. Avresti potuto fare carriera alla Fondazione. - Dice l'Agente Speciale.
-Ma è andata così, Tau. Accetta la realtà. - Risponde Howard ingrossando le braccia ricoperte di sangue, pronto a combattere.
-L'ho già fatto, purtroppo. Come sta Stan? Non che m'importi di quel cretino, ma sarebbe un problema se un agente della UIU morisse per colpa mia. - Chiede Tau, mettendosi in posizione di attacco e aspetta.
-Sta bene, per il momento. Ma ne dubito che riesca a sopravvivere nelle condizioni in cui si trova adesso. È spacciato, proprio come voi. - Howard parte all'assalto sferrando un pugno. Tau lo devia con il piatto della lama e contrattacca con un fendente orizzontale. Howard fa un passo indietro, evitandolo. Poi salta in aria e scende giù in picchiata con i pugni. Tau fa un balzo indietro e colpisce il terreno con la spada. Howard atterra sulla fessura appena creata, sbriciolando le pietre della piazza. Poi, appoggiando il corpo sulle braccia, fa un salto all'indietro poco prima dell'esplosione.
Appena il fumo e la polvere si diradano, Howard fa un paio di passi in avanti e poi dice:
-Fammi indovinare, stai continuando a pensare a come distruggere il cubo. Non è vero?
-Se mi dici come si fa, ti farò tornare un normale essere umano. - Risponde Tau in posizione di difesa.
-Tornare un essere umano? Impossibile. Ormai tutto il mio corpo è fatto di naniti fantasma. Ogni singola cellula non è più biologica. Prendi come esempio tuo padre.
Tau vacilla per un attimo, la mano stretta sull'elsa della spada viene percorsa da un leggero tremolio e il battito del cuore perde il ritmo. Poi la ragazza riprende il controllo e, percorsa da una rabbia più viva di prima, risponde:
-Non parlare di mio padre. Tu non sai nulla di lui.
-So che qualche giorno fa, durante la breccia nel contenimento, tu lo hai combattuto e lo hai ucciso. Come ti senti adesso? Soddisfatta? Delusa? Triste?
-Chiudi quella bocca e non nominare più mio padre! - Esclama a denti stretti Tau, presa dalla rabbia.
-Un'altra cosa, lui era anche un agente dell'Insorgenza del Caos. Quindi un doppio nemico della Fondazione. Scommetto che la direzione del Sito Elios ti abbia premiata per questa tua eroica impresa.
Tau esplode di rabbia e attacca Howard con un fendente. Lui lo schiva con molta facilità e con un pugno ben assestato la colpisce sulla schiena, schiacciandola contro il terreno. Lei rimane per qualche attimo immobile e con un rivolo di sangue uscente dalla bocca. Non riesce a muovere l'intero corpo. Howard ne approfitta. Con la mano sinistra la afferra sulla nuca e la solleva in aria. Poi la colpisce sulla bocca dello stomaco con l'altra mano, facendola scaraventare lontano dal cratere.
Proprio in quel momento una piccola esplosione danneggia il polso sinistro del cyborg, mettendo fuori uso la mano. Lui pensa con un'espressione interrogativa: "Quando è riuscita a colpirmi? Forse mi sono graffiato con la spada mentre la scaraventavo via. Sì, sarà sicuramente andata così. Dovrei stare più attento." Lentamente inizia ad avvicinarsi a Tau. La ragazza riprende i sensi e la sensibilità nel corpo, ma rimane immobile. Howard si ferma sopra di lei e ritrae il braccio destro. Ingrandisce ancora di più il pugno e con forza e velocità lo abbassa. A quel punto Tau spalanca gli occhi e trafigge il pugno del cyborg, facendo penetrare la lama lungo il braccio e fermando il colpo con la guardia a pochi centimetri dal proprio petto.
-Come fai ancora ad avere tutte quelle energie? - Chiede Howard sorpreso.
-Adrenalina. - Risponde l'Agente Speciale stringendo i denti e tenendo la spada con due mani.
-Molto interessante, ma non credo che possa bastare della semplice adrenalina. - Ribatte Howard mettendo più forza nel pugno.
-Provare per credere. Key Bomb. - Ruota la spada di novanta gradi verso sinistra. Un'esplosione manda in frantumi l'intero braccio di Howard, spedendo i naniti lontano dal corpo principale. Il cyborg, con il moncherino ancora fumante vicino alla spalla, arretra di qualche passo,  confuso e sorpreso allo stesso momento. A quel punto Tau sferra un fendente orizzontale tagliando in due le ginocchia, che alla fine esplodono. Howard cade all'indietro e si ritrova con la spada conficcata in mezzo agli occhi e con Tau in piedi sopra di lui. Con una mano si pulisce un rivolo di sangue colante dalla bocca e lo guarda con gli occhi pieni d'ira.
-Non avresti dovuto farmi incazzare in questo modo. - Dice alla fine la ragazza panamense. - Adesso dimmi come distruggere quel cazzo di cubo e cosa credete di fare voi bastardi qui?
-Sembra che non abbia altra scelta se non parlare. E va bene. - Tira un sospiro pesante Howard. - Come avrai già capito è impossibile distruggere il cubo dall'esterno. Lo si può fare soltanto dall'interno. Ma anche così è molto complicato perché è quasi impossibile inserire delle cariche esplosive al suo interno. L'unica cosa che si può fare è disattivarlo dal centro di controllo.
-Dov'è? - Lo interrompe Tau.
-A est della città, accedendo attraverso un capanno abbandonato in mezzo al boschetto, c'è il centro di controllo che corre sotto all'intera città di Comet Town. È proprio da lì che Fönir farà partire una diretta social in cui parlerà di voi e delle vostre manie distruttive.
-Cos'hai detto? - Tau spalanca gli occhi.
-Quello che hai sentito. Iniziate a fare il conto alla rovescia. La vostra fine si avvicina.
-Torpedo. - Tau estrae dalla rabbia la spada e una potente esplosione disintegra intero volto di Howard, creando un enorme foro nella sua testa e anche nella pavimentazione della piazza sottostante e lasciandolo disteso, mutilato e morto. Subito dopo l'Agente Speciale si volta e inizia a correre verso l'uscita est della città, pensando: "Maledizione a me quando ho lasciato andare Stan insieme ai responsbili di questo disastro. Spero solo che non sia crepato come un idiota."

SCP GuerraTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang