14- Rabbia e Headspace

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Non si è fottutamente presentato. Ovviamente non si è fottutamente presentato. Non ha neanche risposto ai messaggi. È stata proprio un'idea fottutamente fantastica, non è vero Tyler?

Louis attraversa il campo e alle 14 decide che Harry non si sarebbe presentato. Voleva scrivere a Harry e chiedergli dove diavolo fosse, ma riflette e capisce che non avrebbe migliorato la situazione.

Aveva un pacchetto di adesivi colorati e un orsacchiotto arcobaleno nel suo zaino, e ora si sente stupido a doverli riportare a casa. Almeno si è allenato oggi, ma la sua mente è tutt'altro che libera. Capisce di aver fatto un casino, ma uno così terribile?

Cammina verso casa triste e nervoso, salendo velocemente le scale della casa dei suoi, e poi si sdraia sul letto, provando a trovare una soluzione al problema. Harry ovviamente ha bisogno di delle scuse più grandi di quello che si aspettava.

***

Niall sussulta quando Louis irrompe a grandi passi nel corridoio della scuola. Il ragazzo era chiaramente stato di cattivo umore per tutto il giorno ed era ovviamente dovuto al fatto che Harry non si era presentato all'allenamento. Aveva sbattuto più volte l'armadietto, dato spinte a ragazzi che erano stati in mezzo alla sua strada, e lanciato occhiate che avrebbero potuto uccidere a chiunque aveva provato a rivolgergli la parola.

Era tornato al Louis di un mese prima. Prima dell'inizio della stagione calcistica e prima di avere una buona squadra dalla sua parte. Specialmente prima di aver conosciuto Harry.

"Mi serve l'indirizzo di casa di Harry." Dice calmo.

Niall alza un sopracciglio e gli rivolge un'occhiata interdetta. "Non posso semplicemente darti questa informazione, per cosa ti serve?"

Louis grugnisce ad alta voce e guarda male Niall. E questo rende Niall ancora più cauto riguardo al dirgli l'indirizzo di casa di Harry, impaurito per Harry. Louis si accorge dello sguardo stufo di Niall, quindi sospira e si calma.

"Senti, mi serve il tuo aiuto, ma non ti aspettare niente da me. Credo che Harry sia arrabbiato con me, e per qualche fottuta ragione non voglio che lo sia." Louis guarda dappertutto tranne che in direzione di Niall.

Niall sorride, sapendo che Harry potesse avere un tale impatto. Sulle persone con il guscio più duro, le pareti più robuste costruite attorno, Harry trova un modo per entrare.

"Aww, ma guardati, mostrando della compassione." Lo prende in giro Niall per stuzzicarlo.

"Okay sai cosa vaffanculo dimenticati quello che ho detto non so perché-"

"Stavo scherzando amico, ti aiuterò. Ad una condizione.""Porca putt- okay, quale?" Louis grugnisce.

Niall guarda Louis con serietà, lasciando ogni traccia di sarcasmo o scherzo.

"Se ferisci Harry in qualsiasi maniera, o forma, ti taglierò via personalmente ogni singolo dito delle tue mani così che tu non ti possa mai più fare una sega. Hai capito?" Istruisce Niall.

Louis è preso alla sprovvista da quanto severo e fermo sia diventato Niall nell'arco di due secondi. Era un lato di lui che non crede molte persone abbiano visto prima. Anche se una persona normale direbbe, "ti taglierei il cazzo," decide di non farsi molte domande.

Louis annuisce, permettendo che un minimo di controllo gli sia portato via per il bene di Harry.

"Bene." Niall sorride, fiero di sé.

"Quindi qual è il tuo piano?"

***

Harry supera l'entrata della scuola, sentendosi giù per il suo intero fine settimana: per aver fatto arrabbiare Louis, essere andato da Nick, e infine per non aver detto al suo migliore amico quello che stesse succedendo. Certamente si sentiva meglio dopo quello che gli aveva detto Niall sul potergli dire qualsiasi cosa, però vedere Nick dopo aver scoperto quello che avesse fatto in passato gli sembrava comunque sbagliato.

Per il suo dispiacere, proprio quest'ultimo si avvicina a lui e passa un braccio intorno alla spalla di Harry, come farebbe un amico.

"Hey riccio, mi è piaciuto il fine settimana che abbiamo passato insieme." Dice Nick a bassa voce con un sorrisetto in faccia.

"Per favore, non chiamarmi così." Dice Harry, scrollandosi di dosso il braccio di Nick.

"Ti ho sempre chiamato così." Nick aggrotta le sopracciglia.

"Beh non mi piace più." Sputa fuori Harry, d'improvviso infastidito dal suo amico.

Nick sembra preso alla sprovvista dal cambiamento improvviso nel comportamento di Harry. "Okay, scusami Harry."

"Okay." Harry sbuffa prima di avviarsi verso la sua lezione dopo.

Capisce a malapena la lezione dato che non riesce a concentrarsi, troppo impegnato nel cercare un modo per migliorare la situazione con Louis. Questo lo infastidisce ancora di più di prima, ed esce dall'aula appena suona la campanella. Prende il suo pranzo e si siede al suo solito tavolo con alcuni ragazzi con cui aveva fatto amicizia.

Il suo umore migliora leggermente chiacchierando con loro, ma solo per poco tempo perché Nick presto è di ritorno, e si siede a fianco a Harry, spostando lo zaino di Harry dalla panca per sedersi più vicino a lui.

"Hey ricci- Harry, mi dispiace per averti infastidito prima."

"Va tutto bene." Sospira Harry, appoggiando piatto il suo hamburger.

Nick sorride. "Sai, se vuoi, potresti tornare da me stasera."

Harry si gira a guardarlo, provando a decifrare una bugia che non sapeva se fosse lì o no. Non trova traccia di scherzo negli occhi di Nick.

"Ho un sacco di compiti da fare." Mente, tornando al suo hamburger dimenticato.

"Falli da me, i miei genitori non ci saranno." Sogghigna Nick.

"Torneranno." Risponde Harry senza guardarlo in faccia.

"No, non stasera. Forza Haz." Nick fa scivolare una mano sulla coscia di Harry.

Harry mette giù il suo hamburger e afferra lo zaino prima di alzarsi. "Ho perso l'appetito." Borbotta.

"Niente bacio del saluto?" Gli urla dietro Nick.

"Vaffanculo Nicholas." Harry gli fa il dito medio, avviandosi verso la sua terza lezione in anticipo, così si siede nell'aula da solo fino a che inizia la lezione.

La scuola finalmente finisce, e l'umore di Harry non è cambiato. Si dirige a casa e pensa ad un modo per migliorare il suo stato d'animo.

Appena raggiunge camera sua, getta lo zaino dall'altra parte della stanza e si leva di dosso i pantaloni. Non riesce a calmarsi con i pantaloni addosso. Cerca nel suo armadio la sua felpa preferita e la trova pulita, il che lo rende più felice. E, solo perché vestirsi bene lo fa sentire bene, trova un paio di calzini alti fino al ginocchio.

Si circonda con i suoi peluches sul pavimento, assicurandosi che riescano tutti a vedere la tv prima di far partire la versione originale di Teen Titans. Prende un respiro profondo prima di rilasciarlo e canticchiare contento. Si copre con una coperta morbida e scivola lentamente nel suo littlespace.

A volte l'unico modo per calmarsi e alleviare lo stress è cadere nel suo headspace. Diventa un po' frustrante farlo senza qualcuno che si prenda cura di lui, e non avendo nessuno che ne sia a conoscenza, ma certe volte come questa in cui i suoi genitori non sono a casa e si prepara bene, funziona.

Si mette il pollice in bocca e inizia a succhiarlo piano ridendo guardando lo spettacolo che ha allestito per i suoi peluches, sentendo il suo umore alleggerirsi e migliorare facilmente.



N/A:

lol wattpad continua a mettermi tutti i testi che porto qui da word in corsivo e io veramente non capisco il cazzo di senso

comunque ho deciso che non dirò più quando metterò il prossimo capitolo perchè poi ho sempre un imprevisto e ritardo quindi sappiate solo che in generale ne metto tipo uno ogni giorno/ due giorni

Il prossimo capitolo è SUPER BELLISSIMO LO ADORO

Ah comunque nel caso qualcuno voglia il pdf con la traduzione di flightless bird ce l'ho e se me lo chiedete ve lo mando volentieri perché è una storia stupenda e anche chi non la legge in inglese dovrebbe essere in grado di leggerla (:

verso il prossimo capitolo ciurma!

Football L.S.  {traduzione italiana}Where stories live. Discover now