Capitolo 33

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Non sentivano ne vedevano i Clark da una settimana. Da quando se ne erano andati dalla clinica con le guance umide di lacrime e il cuore in brandelli.

Logan era caduto in uno strano limbo depressivo da cui Ryan non riusciva a far uscire.

Diceva di stare bene, di essersi tolto finalmente l'ultimo peso che gli opprimeva il petto, ma a Ryan sembrava sempre più triste, ogni giorno che passava.

Il giorno precedente aveva avuto la sua classica seduta settimanale dalla psicologa, Ryan lo aveva atteso a casa sua, ma quando Logan era tornato gli aveva dato un bacio frettoloso sulle labbra, aveva accarezzato distrattamente Lucky sulla testa, poi gli aveva detto di esser stanco e che sarebbe andato a dormire presto perché il giorno dopo aveva il turno di mattina.

Cazzate, non era stanco. A Ryan era apparso parecchio nervoso, tant'è che non aveva avuto nemmeno voglia di stare con lui e quella cosa lo faceva stare malissimo. Ryan voleva aiutarlo, ma Logan non glielo stava permettendo.

Finito di lavorare era andato a prendere Lucky e lo aveva portato a fare una passeggiata al parco, dato che Logan era ancora al Rockford's Hospital. Quel cane camminava con il naso spiaccicato a terra, il culo all'aria e la coda che sventolava a destra e a sinistra. Era curioso, almeno lui lo faceva sorridere.

Poi drizzò improvvisamente le orecchie, prese a scodinzolare maggiormente e abbaiò un paio volte.

"Cosa c'è, Lucky? Chi hai visto? Uno scoiattolo?"

Lucky abbaiò nuovamente, allora Ryan iniziò a guardarsi attorno fin quando il suo sguardo non si posò su qualcuno di familiare.

Assottigliò un po' gli occhi per cercare di vedere meglio, ma fu il colore rosa pesca sgargiante della maglia che indossava quella persona a fargli capire definitivamente chi fosse.

"Toby..." mormorò tra sé e sé. Lucky lo aveva visto e riconosciuto per questo aveva iniziato a scodinzolare e ad abbaiare, euforico.

Ryan continuò ad osservarlo da lontano, il ragazzo barcollava e si strattonava i capelli con una mano. Poi lo vide avvicinarsi ad un tipo con i capelli corti e di media statura che si trovava seduto su una panchina. Il tizio si alzò e iniziò ad accarezzargli viscidamente il viso, Toby non diceva nulla, sembrava inerme.

"Oh, no, cazzo," borbottò Ryan, lui conosceva quel tipo squallido. Era quella puttana di John Baker che girava per i gay bar a provarci con tutti gli uomini che erano capaci di respirare, scoparlo o farsi scopare in qualunque luogo o modo.

Giravano alcune brutte voci su di lui: si diceva che se puntava qualche ragazzo e se quel ragazzo lo rifiutava lui lo drogava e si approfittava di chiunque avesse osato dirgli di no. Era un ninfomane, stupratore e psicopatico.

Ci aveva provato anche con lui in passato, in realtà, ci aveva provato con tutti. Anche con Bran, Simon, Joel, Logan e Wesley. Per fino con Jamie, ma, fortuna per lui e sfortuna per per noi altri, era riuscito a sopravvivere alle grinfie di Michael.

Come diavolo ci era finito Toby con quello?

Ryan non ci pensò un minuto di più. "Andiamo, Lucky," esortò il cane a camminare e insieme si avvicinarono a Toby e al viscido omuncolo.

Per fortuna, qualcuno aveva manovrato bene i fili e aveva fatto in modo che Ryan si fosse scontrato con quei due al parco.

"Che bei capelli che hai. Mhmm... mi sta venendo voglia di aggrapparmici forte," sentì John parlare.

Ryan rabbrividì per la viscidità di quella frase e guardò Toby ridacchiare senza commentare.

Dov'era finita la sua lingua tagliente? E le sue risposte velenose?

Logan (Red Moon Saga 3) Où les histoires vivent. Découvrez maintenant